Ci spiegò molte cose interessanti. Grazie a quella lezione scoprii che l'edera velenosa oltre a fare male curava dal morso dei serpenti. Notizie molto utili. Ma non in una scuola. Mister E ci disse di tornare nel dormitorio e prepararci a una lezione speciale. Tornammo in camera. Sul mio letto c'erano dei vestiti mimetici, come quelli dei militari. Anche su quello di Byron c'erano gli stessi vestiti. Andai in bagno e mi cambiai. Quando uscii Byron era già pronto.
-Come siamo eleganti signorina Caroline - mi disse ironico.
-Anche tu davvero molto elegante. Però non vedo la tua cravatta. Si è per caso mimetizzata? -ribbatei io.
Ci mettemmo a ridere entrambi.
Usciamo dalla stanza. Fuori dalla porta c'era mister E vestito come noi.
Ci condusse fuori della scuola. Sul prato viziato. Gli disse una frase tipo "mostra ciò che è nascosto" e dal nulla come era comparsa la scuola, un grande bosco apparve. Si sentivano gli uccellini cantare.
-Questa è un esercitazione. Dovrete oltre a saper riconoscere le piante, riconoscere se gli animali che avete davanti sono davvero animali o soltanto scagnozzi del Temibile.
-Temibile? -chiedemmo in coro.
-Esatto. Temibile. Quello dell'indovinello. Lo chiamiamo così. -Perché usa il plurale?
-Perché tutti gli Dei hanno paura di lui anche se non vogliono ammetterlo.
Mister E ci disse di salire su di un albero. Byron si arrampicò velocemente e poi mi aiutò.
-Dunque. Vedete quell'orso laggiù?
-Si- rispondermi.
-Guardando i suoi movimenti e ciò che fa dovete dirmi se è un vero orso oppure no.
Era un orso troppo grande secondo me. Byron indicò i passi del l'animale. Erano troppo veloci. Notai che si dirigeva verso un alveare. Lo superò come se non ci fosse stato niente in quel posto.
-Mister E. Quello non è un orso.
-Ottimo ragazzi. Adesso ditemi. La volpe?
La volpe era della statura normale per quella specie. Stava cacciando. Ad un certo punto spiccò un grande salto. Acchiappò la sua preda e la portò ai suoi cuccioli. Quella era chiaramente una mamma volpe.
-È una volpe- disse Byron.
-Complimenti. Li sapete riconoscere. Ma sapete affrontare quelli falsi?
Mister E mi diede un arco mentre a Byron diede una spada.
E ci disse di scendere e combattere l'orso. Byron si fece avanti e sferrò un colpo alla bestia, la quale però non aveva sentito nulla.
Dalla cima dell'albero Mister E gridò:- Ogni creatura ha un punto debole. Dovete trovarlo e sfruttarlo per vincere.
Sarà anche stata la verità ma quel coso non mi sembrava ne avesse. Ad ogni colpo che gli davamo lui non sentiva nulla. Solo una cosa avevo notato. Non ci vedeva molto bene. Se gli impedivi di sentire gli odori potevi sorprenderlo. Dissi a Byron di prendere la lavanda. Lo fece senza fare domande. Aveva capito le mie intenzioni. Ne sfregai un po addosso agli alberi. La bestia a quel punto starnutì. Stava funzionando. Adesso però dovevo trovare il punto da colpire. Non servì che lo trovassi perché Byron era già addosso all'orso e gli stava colpendo il collo. L'orso si dimenava e riuscì a scrollarsi Byron di dosso, facendolo cadere a terra. Lui si alzò mi prese l'arco e con un lancio da arciere gli colpì il punto da cui perdeva il sangue. Presi la spada e la conficcai nella schiena dell'animale. Quell'essere mostruoso giaceva a terra sofferente. Non aveva più l'aspetto di animale sembrava più un uomo misto a uno zombie.
-Bravi. Probabilmente è meglio se vi scambiate le armi. Byron l'arco e Caroline la spada. Ottima idea quella di confondergli l'olfatto.
-Mister E perché ha queste sembianze adesso?
-Perché questi sono mutaforma. Si trasformano in ciò che gli pare e poi quando vengono uccisi tornano normali. Questo è il vero aspetto di uno di loro. Sappiate che anche se sembra una creatura indifesa, voi dovete comunque ucciderlo. Non sono mai indifesi i mutaforma.
A quel punto tanti applausi si alzarono sopra le nostre teste. Tutti i ragazzi e le ragazze della scuola avevano visto cosa avevamo fatto è ci stavano acclamando.