Ma quale castello?

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Facemmo un giro per tutti i punti turistici di Roma e alla fine della giornata avevamo circa una sessantina di depliant sui "monumenti e luoghi storici della città".
Byron prendeva appunti mentre io e Billy dettavamo tutti i nomi dei castelli, eliminando musei, mostre e sale, che per il momento non ci interessavano. Non eravamo lì per una gita. Jacob, avendo disimparato la lingua, ammirava Billy che scriveva,come se potesse in qualche modo passargli quello strano potere. È vero che da sessanta depliant, di trecento luoghi ne avevamo esclusi un bel po', solo che quelli ancora validi erano ventotto. Impossibile controllarli tutti. Non c'era tempo. Allora cominciammo a fare una riga su quello che in base alle nostre ricerche, su internet e sui fogli vari, non sembravano corrispondere. Alcuni erano fin troppo piccoli,altri non avevano grandi sale, altri ancora erano del tutto messi a nuovo,senza quindi stanze chiuse al pubblico. Ne erano rimasti ancora quindici. Troppi. Troppe poche informazioni per decidere che non andavano bene.
-Senti Caroline, non preoccuparti-disse Byron-ora riposiamoci. Magari stanotte ti arriva qualche indizio in un sogno.
-Billy dice me che ieri sognato cosa strana. Non voleva dire ma ora Jacob dice,perché Caroline triste- detto questo si rivolse verso Billy, come per chiedere scusa- lui sognato petalo. Luminoso, bello, in stanza che detto ieri Caroline. Guardia petalo c'era uomo. Uomo basso, vestiti strani. Uomo piangeva. Diceva...
-Diceva "Dio aiutami tu- continuò Billy- con una strana cadenza francese. Non poteva uscire. Quel petalo gli stava vicino, quasi fosse un suo compagno di guerra. Quell'uomo lo conosco. Chiunque abbia studiato la rivoluzione francese sa che Napoleone si rifugiò a Roma. Cioè, venne mandato in esilio. C'erano delle guardie fuori dalla porta che gli intimavano di stare zitto. Era infelice, si vedeva chiaramente. E chiedeva aiuto, ma non alle guardie. A Dio. Se non sbaglio Napoleone nel suo periodo di esilio ha rivoluzionato il suo modo di pensare, diventando fedele e devoto a Dio,certo che lo avesse punito per quello che aveva fatto.
-Dove hai imparato tutte queste cose?- chiese Byron.
-A scuola. Dove sennò?
-Quindi,se non ho capito male, dobbiamo andare nel castello dove è stato in esilio Napoleone...
-Esatto, Castel Sant'Angelo-disse Billy.
-Non dovrebbe essere così difficile...-dissi io.
Consultammo una cartina della città. Non era affatto lontano. Domani avremmo fatto una bella visita,come dei veri turisti.
Il problema principale era riuscire ad entrare nelle stanze non accessibili al pubblico. Non credo ci fosse una semplice porta con su scritto "da questa parte".
Anche stanotte mi addormentai vicino a Byron. Abbastanza vicino. Verso le due, oppure alle cinque, non so con precisione che ore fossero, Jacob si infilò sotto le coperte vicino a me e mi si avvinghiò al braccio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 14, 2017 ⏰

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