Strani riti ma mai meglio del nostro

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Adesso che sapevamo come usare i nostri poteri eravamo come diceva Mister E degli "dei completi".
Quel pomeriggio avevo intenzione di stare con July. Lei era la mia prima amica da quando ero arrivata in quella scuola.
Bussai alla sua porta. Nessuno rispondeva quindi decisi di entrare. Ma appena socchiusa la porta vidi davanti a me una cosa un po strana. Credevo che in quella stanza non ci fosse nessuno e invece c'erano tutti quelli che ci abitavano. La cosa strana era che si stavano baciando. Tutti. Non so perché ma i maschi e le femmine di quel dormitorio erano pari. July stava baciando uno alto, biondo, occhi azzurri. Si staccò e venne da me.
-Vieni fuori che ti spiego -mi disse.
-Dunque. C'erano questi due nostri compagni che si erano fidanzati. Ce lo hanno detto oggi e per provarcelo si sono baciati. Poi a tutti è arrivata una lettera da nostra madre. Diceva che se nella nostra famiglia qualcuno era fidanzato allora dovevano esserlo tutti. La trovavo una cosa stupida, però poi mi resi conto che tutti si erano fidanzati tranne me e Scott. Quindi. Sono sempre del parere che sia una cosa stupida però Scott è fantastico.
-Quindi tutti eravate così per una specie di rito?
-Si. Chiamiamolo rito. Comunque ho saputo che ieri appena me ne sono andata tu e Byron vi siete addormentati insieme.
-La smettete tutti di ricordarmelo?
-Quindi è un si. Comunque dovresti essere felice. Un sacco di ragazze vorrebbero essere al tuo posto. Poi secondo me Byron è innamorato di te. Ti ha salvato e poi si viene a scusare e infine si addormenta ai tuoi piedi. Dimmi dove lo trovi uno più dolce di così. Vieni ti presento una mia amica.
Andammo nel dormitorio di Apollo e Atena. Una ragazza con gli occhi azzurri e i capelli neri si alzò dal letto e corse ad abbracciare July.
-Piper ti presento Caroline. Caroline lei è Piper. Non vi avremo interrotto spero?
-No. Avevamo finito. Stavamo suonando. Oggi è giovedì -disse Piper come se fosse una cosa normale suonare di giovedì.
-Oh già. Tu non lo sai ma ogni giorno alla stessa ora noi facciamo qualcosa. Oggi si suona. Domani si canta.
-Come una specie di rito? -chiesi io.
-Più o meno.
-Caroline voi figli di Zeus e Atena siete gli unici a non avere un rito -disse July.
-Dovrete inventarlo. Se i vostri genitori non ne hanno pensato nessuno dovrete farlo voi -concluse Piper.
-Ok. Allora io vado a pensare a un rito e ci si rivede a cena.
-A dopo.
Entrai in camera urlando "dobbiamo inventare un rito".
Per poco Byron non svenne.
-Un che? -chiese perplesso.
-Un rito. Ogni dormitorio ne ha uno. Siamo gli unici senza.
-Che ne dici di lasciare in pace il proprio compagno mentre legge?
-No è brutto però potremmo leggerci i libri a vicenda. Tu mi leggi un libro che ti piace e quando è finito io ti leggo un libro che mi piace.
-Bella idea!
Alla fine avevamo un rito.

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