La mappa indicava un luogo che non conoscevo. A vedere dalle terre intorno era nei pressi di Washington, ma non ne ero certa. Comunque se anche fosse stato a Washington, noi li come ci arrivavamo? Mister E non ci aveva dato spiegazioni né oggetti utili. Avevo soltanto la mia spada e Byron il suo arco. Diciamo che non eravamo attrezzati.
Stavamo camminando per un bosco vicino a Prateria Erbosa quando ad un tratto sentii il nitrire di un cavallo. Almeno mi sembrava. Io però non vedevo nulla. Continuammo a camminare come se non avessimo udito nulla, ma io andai a sbattere contro... beh lì non c'era nulla. L'animale invisibile si mostrò e ai nostri occhi apparve un enorme cavallo alato, tutto bianco che ci guardava sognante. Come per noi era la prima volta vedere un pegaso credo che per lui fosse la prima volta vedere un uomo. Non sembrava spaventato né furente nei nostri confronti. Non parlavamo la sua lingua e lui continuava a nitrire come se noi potessimo capirlo. Ad un tratto si inginocchiò, ci squadrò per bene e ci fece cenno di montargli in groppa. Non esitammo nemmeno. Avevamo bisogno di un passaggio e questo pegaso ce lo offriva. Poi eravamo in cielo, nel terreno di nostro padre quindi eravamo meno in pericolo.
Era fantastico cavalcare un pegaso. Tu eri finalmente libero. Potevi volare anche se le leggi della gravità non te lo permettevano. L'unica cosa negativa era che dovevi trovare il modo di farti portare a Washington. Prima però dovevamo dargli un nome. Diciamo che doveva essere un nome sia da maschi che da femmina non sapendo come fosse il nostro amico. Alla fine scegliemmo Sky. Era carino e appropriato. Ogni tanto c'era da faticare a mantenere la calma ma ogni volta che gli dicevi dove andare pronunciando il suo nome Sky capiva subito e seguiva le tue parole. Non so come facesse ma in qualche modo ci capiva.
Ovviamente era un ottimo mezzo di passaggio ma dovevamo stare alti se non volevamo essere visti. Però per andare a Washington dovevamo avvicinarci o avremmo sbagliato città. Però come lo spiegavo a un' agente della polizia che due ragazzi stavano volando nei cieli a cavallo di uno strano essere? Quindi era necessario che non ci facessimo vedere.
Dopo tante ore di volo arrivammo finalmente a destinazione. Sky voleva rimanere con noi. Io gli dissi che non poteva e che non appena avessimo avuto bisogno di lui, lo avremmo chiamato. Lo salutammo e lo vedemmo volare via con un muso triste. Anche io volevo averlo accanto a me ma era troppo rischioso. Non avrei mai sopportato di vederlo soffrire o addirittura morire.
Arrivati a Washington: non sapevamo dove cercare, come trovarlo e come sopravvivere.
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