Scopro di essere una Dea

90 5 0
                                    

Ebbene sì. Era proprio quello il posto in cui mia mamma voleva arrivare. Prateria Erbosa era una landa desolata di erba e erba. Non c'era altro,solo quell' insulsa erba verde che somigliava molto ad un pratino all' inglese e che mi faceva arrabbiare. Vi starete chiedendo come un prato possa far arrabbiare una persona. Ed adesso vi dico perché. Si dava delle arie, letteralmente. Dal cielo non lo sentivi ma appena scendevi a terra sentivi una voce che continuava a ripetere :- Ammiratemi tutti quanti! Non vedete come sono bello tutto verde con l'erba tagliata al punto giusto e perfettamente lucida, bagnata dalle goccia di rugiada di prima mattina e fatta splendere dal sole. Si sono proprio bello!
E continuava a ripeterlo per tutto il tempo. Nemmeno fosse un disco rotto.
Comunque non ero l'unica ragazza in quel posto. È vero la maggior parte erano vecchietti oppure uomini ma c'erano anche ragazzi della mia età.
A quel punto la mamma mi prese per un polso e mi trascino verso un uomo.
- Mister E questa è mia figlia Caroline. Spero di lasciarla in buone mani. Arrivederci e a presto.
-Cosa dici mamma. Lasciarmi qui senza di te, credevo fossi entusiasta di venire qui. E invece scopro che te ne vai.
-Cara ero entusiasta ma per te. Questo è un college, più o meno. Io non sono né un insegnante ne di certo un alunno. Ti auguro un buon anno piccola. Ti prometto che verrò a trovarti.
A quel punto mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò senza nemmeno darmi il tempo di dire niente. Alla mamma non piacevano gli Arrivederci e così preferiva sempre non voltarsi mai indietro quando se ne andava.
Ero triste. Tanto. Ma se dovevo passare li un anno allora dovevo abituarmi. La cosa strana era che in quel prato non c'era niente. A meno che la scuola non fosse invisibile. Certo una scuola invisibile. Che stupidaggine. Però sentii Mister E pronunciare qualche parola a caso e più un enorme edificio si alzò davanti ai miei occhi. Dovevo credere di più alle stupidaggini. Mister E invito tutti i ragazzi a seguirlo nella scuola. Probabilmente era il preside. Ci fece accomodare tutti in una grande sala e cominciò il discorso di benvenuto.
-Cari ragazzi, mi presento sono Mister E conosciuto più comunemente con il nome di Ermes. Ebbene si, io sono il messaggero degli Dei. Quello vero ne una copia ne un falso. Vi sembrerà strano ma è così. Vi starete chiedendo come mai siete qui e come mai accadono cose strane. Prima però una domanda: chi di voi crede nell' esistenza degli Dei?- nessuno di noi alzò la mano e questo sembrò rattristarlo- speravo almeno in uno. Comunque loro esistono io e voi ne siete la prova. Zeus, Poseidone, Atena, sono tutti vivi e adesso sto parlando proprio ai loro figli. Vi racconterò la vostra storia. Perché tutti siete nati così. 13 anni fa gli Dei aveano il potere di generare figli con altri Dei ma non di accudirli o di crescerli. Se non sbaglio voi tutti avete 13 anni. Il fatto è che siete tutti figli di Dei , che sono stati consegnati alle famiglie che non potevano avere figli affinché si prendessero cura di voi. In poche parole voi siete Dei e Dee con due padri e due madri. Come prima giornata di "scuola" dovremmo smistarvi nei dormitori ma per farlo dovremmo conoscere le vostre origini. Scoprire cioè di chi siete figli.
A quel punto finito il discorso calò il silenzio. In effetti tutto tornava. Nel senso che poteva essere vero. Ma era troppo surreale.
Ci divisero in tre gruppi tutti di 20 ragazzi quindi in totale eravamo 60. Circa 30 dei 60 andarono nel dormitorio di Efesto e Artemide. Gli altri a quanto pare erano più difficili da collocare. 20 andarono al dormitorio di Ares e Artemide. 5 andarono in quello di Apollo e Atena. 3 in quello di Apollo e Afrodite e gli ultimi due, io ed un altro ragazzo rimanemmo li. Non sapevano proprio dove metterci. Mister E cominciò a parlare:- Occhi verdi capelli castani. So che sono molto intelligenti e queste caratteristiche corrispondono perfettamente ad Atena ma il padre non so proprio chi possa essere. I vostri padri adottivi a quanto so se ne sono andati subito dopo il vostro arrivo. C'è un solo Dio che corrisponde a ciò. Non non può essere voi due non potete essere figli suoi. Va be se questo è ciò che dicono le descrizioni. Prego, andate pure nel dormitorio di Zeus e Atena. Sappiate una cosa però voi due siete più importanti, più forti e più in pericolo degli altri.
Ci diremmo nel dormitorio. Noi importanti? Noi forti? Noi in pericolo? L'ultima affermazione mi spaventava.

OlimpusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora