Giorno 3 prima parte

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Mi svegliai, ma non nella camera del White House, bensì in una stanza buia. Tutto intorno a me era nero, aveva un'aria veramente spettrale. Byron era per terra accanto a me che dormiva. Oltre a noi in quella stanza non c'era nessuno. Non una finestra ad illuminare quel luogo, non un tavolo o un semplice mobile, solo il muro di mattoni rossi e la porta blindata. Cercai di svegliare Byron ma senza successo, così mi misi li ad aspettare che finisse di dormire.

Era passata circa mezz'ora da quando avevo aperto gli occhi e Byron non mostrava segno di volersi svegliare. Così gli tirai un calcio sulla gamba e lui si tirò su di soprassalto. Era sempre molto assonnato ma appena si rese conto che non eravamo più in una stanza di hotel, sgranò gli occhi.

《Come pensavo- disse dopo aver riflettuto attentamente sul come fossimo arrivati li- questa è chiaramente la vera stanza in cui ci siamo addormentati, quella che abbiamo visto ieri sera era solo un illusione, un inganno. Probabilmente gli scagnozzi del Temibile ci hanno rinchiusi qua e hanno creato tutto ciò. Adesso si spiega come mai non ci fosse nessun altro oltre a noi》
I suoi ragionamenti non facevano una piega.
《Ok. Ma come facciamo a usc...》
Non feci in tempo a finire la domanda che un uomo grande e grosso entrò nella stanza.
Era più o meno sulla 50' aveva i capelli grigi, come i baffi, gli occhi piccoli e malvagi e portava una strana collana al collo. Sulla collana c'era incisa la lettera T. Credo fosse il simbolo del Temibile. Ci prese entrambi per un braccio e ci portò fuori.

Non appena uscimmo fummo inondati da una luce accecante. La luce del sole. Eravamo stati talmente tanto al buio che adesso la luce faceva male agli occhi.
Mi voltai indietro, pensando di vedere la nostra stanza come una piccola cabina, invece non vidi nulla. Era sparita. Accadeva spesso che le cose sparissero e questo fatto non lo potevo sopportare.
L'uomo parlava fra sé. Aveva una voce roca. Stava dicendo"speriamo che il capo mi dia la ricompensa che merito".
All ' inizio pensavo che per capo intendesse il Temibile ma poi trovai strano che il nostro nemico si mostrasse a noi così facilmente. Doveva di sicuro avere dei Vicecapo. E l'uomo stava di sicuro parlando di uno di loro.

Ci portò in una via buia. Adesso tornare al buio mi dava fastidio. Mi ero abituata alla luce e non volevo stare in mezzo all'oscurità.
Ripensavo a tutti i momenti passati nella scuola. Erano stati pochi, ma mi avevano cambiato la vita. Fu allora che mi tornò in mente che possedevo ancora il mio arco. Con un movimento fulmineo riuscii a liberarmi e a prendere il mio fedele compagno di lotta. Byron approfittò del momento per seguire il mio piano. Cioè prendere le armi e provare a sconfiggerlo.

Scoccai una freccia che però rimbalzò sul petto dell'uomo. Byron menò un fendente alla sua gamba, ma anche lui senza successo. Sembrava fatto completamente di acciaio. Indistruttibile. Ad un tratto sentimmo il nitrire di un cavallo. Sopra di noi c'era Sky. Il pegaso saltò addosso al grande uomo e lo mise al tappeto. Il tempo necessario per farci salire sulla sua groppa e partire in volo sopra Washington. Da lassù vidi la vera forma da mostro del nostro rapitore. Non ero certa di cosa sarebbe successo, ma di una cosa ero sicura: il Temibile era sulle nostre tracce e non si sarebbe dato pace finché non ci avrebbe trovati.

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