Jacob

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Billy era ancora scosso.
Ma era intenzionato più che mai a trovare quel maledetto petalo, e a finire al più presto questa missione. Camminava talmente svelto che non riuscivamo a stargli dietro. Aveva una tale sicurezza che sembrava quasi impossibile il fallimento, opzione da non escludere in casi altamente disperati, come il nostro. Ma fu proprio questa sicurezza che riportò la fiducia e la forza di continuare a tutti. Billy era l'unico motivo per cui non ci eravamo ancora arresi. Non potevamo deluderlo, e tantomeno lasciarlo da solo.
Sta di fatto che neanche il corridore più veloce del mondo riusciva a stargli dietro. Io e Byron stavamo per morire dalla fatica e io avevo la gola secca e la pancia vuota. Era tutto il giorno che non mangiavo.
-Billy- chiamai-fermati. Non ce la facciamo più. E poi dobbiamo mangiare.
Rallentò e lentamente tornò indietro. Byron tirò fuori qualche panino dallo zaino. Ne tenevamo sempre qualcuno di scorta, e anche se erano lì da parecchio tempo non importava. Avrei mangiato pure un sasso in quel momento.
Billy quasi non toccò cibo , mentre io e Byron ci ingozzavamo.
Gli domandai perché e lui rispose che non aveva fame.
Dopo venti minuti eravamo di nuovo in cammino. Il piccolo aveva un pochino rallentato il passo ma era sempre molto veloce per noi che avevamo appena mangiato. Mi sentivo vomitare ma preferii non badarci troppo.
Oramai il paesino era molto molto lontano e intorno c'erano solo alberi, ruscelli e ogni tanto qualche baita di montagna sperduta nel bosco. Fu proprio nelle vicinanze di una di queste baite che Billy si fermò. Era piccola, costruita interamente in legno, in uno spiazzo verde nel bel mezzo di un bosco di aceri. Era molto carina, mi ricordava la casa di Heidi. Il piccoletto si avvicinò alla porta e bussò. Dato che nessuno si decideva ad arrivare o dava segno di esserci, entrò. Lo seguimmo. All'interno c'era un'aria calda. Il caminetto acceso emanava un certo tepore ed era l'unica fonte di luce della piccola casetta. Una sedia a dondolo si muoveva avanti e indietro, come se qualcuno si fosse alzato poco prima. Per il resto era abbastanza accogliente. Non c'erano strani rumori o oggetti terrificanti. Solo che sembrava abitata, mentre in quel momento era deserta.
O almeno così credevamo...


Appunto.

Non appena Billy provò ad avvicinarsi al fuoco, subito una strana creatura gli si mise davanti. Bassa, tozza, dalla carnagione colore della sabbia. Carino, come un piccolo elfo. Ma decisamente poco amichevole. Alzò le sue orecchie da asino, come in allerta. Spalancò i grandi occhi verdi che mi fecero paura,tanto che erano accesi. Vidi Billy che gli posava una mano sulla testa, senza paura. Subito l'elfo si rilassò e si fece accarezzare lentamente, sempre con un po' di insicurezza. Mugolò piano e sorrise al piccolo. Avrei preferito non vedere il suo sorriso: i suoi denti erano disgustosi; ma non mi dispiacque, dato che era bello trovare una creatura amichevole dopo tanto tempo.
-Hey piccolo amico-cominciò Billy- ho percepito che nella tua bella casa c'è qualcosa di cui noi avremmo bisogno. Sai per caso dove posso trovarlo?
Il piccolo elfo lo prese per mano e lo portò davanti ad un vecchio quadro di famiglia. Raffigurava due genitori con il proprio figlio. Ma non sembrava esserci nessun elfo.
-Quella era la tua famiglia vero?- chiesi al padrone di casa.
Lui mugolò triste. Era un sì.
-Io essere stato trasformato da uomo cattivo. Mamma e papà morti. Uomo cattivo ucciso loro. Lui abbandonare me qui e poi sparire per sempre. Io trovato petalo di rosa che brillava nel bosco. Io raccolto e messo petalo al sicuro.
Per la prima volta parlò. Mi aspettavo una voce cavernosa, disumana. E invece no. Era la voce di un bambino, del bambino nel quadro.
-Come ti chiami?-gli chiese Byron.
-Jacob. Scusate se io parla male, ma è la prima volta dopo tanto che io parla. Io non sa più fare.
-Non ti preoccupare-lo rassicurai- ti aiuteremo noi.
Lui sorrise contento, dopodiché staccò il quadro dalla parete e tolse la cornice. Estrasse il petalo e lo porse a Billy. Byron tirò fuori dallo zaino la rosa e vi unì il nuovo pezzo. Jacob guardava estasiato,come se non riuscisse a capire.
-Senti Jacob, noi abbiamo una missione. Uccidere l'uomo cattivo e salvare il mondo. Vuoi unirti a noi?- appena mi sentì Byron sgranò gli occhi.
Fece una faccia tipo "ma che ti è saltato in mente?". Ma io ero certa della mia decisione e non volevo discussioni.
-Jacob dice sì. Prepara zaino e viene con voi.
Billy era felice. Jacob ancora di più. Byron mi avrebbe ucciso. E io mi sentivo bene ad aver compiuto un gesto altruista.
Adesso ci aspettava Roma....

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