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Nessuna lettera dalla mamma, strano.

Non ci pensai molto, probabilmente aveva altro da fare.

Il giorno dopo decisi di lavarmi i capelli ed andai nel bagno delle ragazze. Quando entrai mi trovai più o meno cinquecento occhi che mi fissavano constantemente, optai per farla un'altro giorno. Non volevo essere guardata da tutti mentre mi lavavo, mi vergognavo troppo.
Appena uscii dal bagno notai una porta che non avevo mai visto prima o forse non avevo mai fatto attenzione, era in metallo pesante, uguale alla mia porta. Però era diversa dalle altre, mi incuriosiva molto come se ci fosse qualcosa che mi appartenesse o mi chiamasse là dentro.
Mi avvicinai e abbassai la maniglia, ma la porta era chiusa a chiave per mia sfortuna.
Dovevo immaginarlo, la vita non è cosi facile.
Decisi di ritornare nella mia solita stanza e fare finta che non fosse successo nulla.

Sulla sedia per gli ospiti mi trovai una lettera da mia madre. Finalmente.

Ciao Ellie,
Non pensare che questa sia una lettera per renderti felice, ma ricorda che tu sei forte, se hai supportato tutto questo fino ad ora è perché hai una corrazza di ferro. Questa cosa che sto per dirti è brutta, ma lui ora sta meglio lassù che nella realtà, mi raccomando, pensa sempre prima di reagire.
Non so come dirtelo ed è la terza volta che provo a scrivere questa lettera, credimi.
Tuo padre... Aveva un tumore e nel giro di due settimane è morto.
Mi dispiace non poterti parlare di persona o neanche telefonarti, ma non vogliono che i ragazzi abbiano contatti con la voce.
Ricordati che sono vicinissima sempre a te, anche se c'è molta distanza che ci divide, non è un problema! Noi siamo telepatiche!
Non ti racconto maggiori dettagli perché voglio essere sicura che a te vada bene sentire come è morto, fammi sapere.
Tua mamma <3

No, non poteva essere. Perché a me? Se prima credevo ancora in Dio, ora avevo perso tutto di lui. Poteva andare pure all'inferno.
Stavo piangendo, a terra nel gelido pavimento, c'erano migliaia di lacrime amare che scendevano dai miei occhi.
Non sapevo cosa pensare, non l'avevo neanche salutato. Mi venne una fitta allo stomaco e sentii nausea.
Vomitai nelle mattonelle.
Non mi controllavo più, non riuscivo a comandare il corpo, stavo correndo verso Ostuni per fare non so cosa, non volevo fargli del male, poi mi picchiava forte.
Invece no.

Nello stesso momento in chi io lo toccai nel petto con un dito, lui mi prese per i fianchi e mi fece sedere di fianco a lui.
Ero fuori di me, provai a restare tranquilla mentre le lacrime ormai color nero-rosso scendevano dai miei occhi.
Ero incredula e non capivo come poteva essere accaduto, era realtà o immaginazione?

"Ehy ehy ehy, calmati! Che ti succede?"
"Mmh si.. Tutto a posto" ma cosa pensavo? Volevo parlare ma non riuscivo comunque a tirar fuori parole, come se il mio corpo fosse un essere a parte quasi indipendente.
"Non credo che una persona in buon forma pianga"
"Ecco... Ho ricevuto una brutta notizia"
"Ah.. Vuoi dirmela?"
"È... È... Morto mio padre" trattenni le lacrime, io ero forte e non potevo piangere, ma ormai erano troppo grosse e scendevano rosse come il sangue.
Forse ero corsa da lui perché era l'unico mio coetaneo a cui avevo parlato, o forse mi poteva capire.
Mi raccolse le lacrime che scendevano e mi prese il mento. Mi guardó. Ma non mi fece paura.
Solo in quel momento notai che nei suoi occhi castani, si nascondevano delle lacrime color sangue.
Mi guardai le mani.
Erano piene di lacrime rosse.
Ero un demone anche io, come lui.

"E non l'hai nemmeno salutato" interruppe il silenzio con questa frase.
"Si.. Come fai a saperlo?"
"Perché è quello che è capitato anche a me"

Insane || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora