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Ellie's pov

"Vado a farmi un giretto" mi disse Ostuni, perfetto.
Potevo approfittare di questo momento per cercare più informazioni su me stessa e 'la macchina'
Subito dopo aver finito la colazione corsi nella cantina dove c'era l'elettroshock, per studiarlo e osservarlo meglio. Ma non notai che affianco a questa stanza ce n'era un'altra.
La porta era molto più rovinata e graffiata da qualcosa o qualcuno, non osavo pensare cosa ci potesse essere la sotto.
Aprii piano la maniglia e feci attenzione di non incontrare nessuna guardia, ne fuori ne dentro nella stanza.
All'apparenza era una stanza più nascosta o segreta delle altre. Aveva numerosi scaffali che contenevano libri, lessi il titolo di uno 'mean words', chissà cosa avrebbe potuto significare.
Passai diverse scrivanie e scaffali, poi intravidi qualcosa di luccicante, mi avvicinai e mi accorsi che erano telecamere di sorveglianza piazzate in tutto il manicomio, potevo spiare chiunque.
Per sicurezza mi guardai intorno per cercare un posto in cui mi sarei potuta nascondere in caso qualcuno entrasse, una spaccatura sul muro sarebbe bastato per farmi uscire in caso di 'pericolo'.

Sullo schermo venivano proiettate diverse stanze tra cui, la cucina che era abbastanza grande. Vari cuochi gesticolavano con altre donne, tutti anziani o adulti.
Nella sala d'attesa non volava una mosca, tutto normale.
Nei corridoi c'era un via vai di gente, essendo l'una di pomeriggio si vedevano soprattutto giovani o bambini, gli anziani erano tutti a dormire o a leggere nella propria stanza.
In uno schermo più piccolo degli altri, la telecamera puntava una stanza abbastanza ambigua, in verità era un bivio tra due stanze, tutte e due chiuse. Sullo schermo c'era un post-it con scritto 'private', si vede che se si scriveva in italiano ci si riteneva sfigati.
Cercai di osservare meglio e notai che un uomo stava entrando in una delle porte chiuse, con in mano una pila.
Guardai più attentamente e scoprii che era una stanza come le altre, con il letto e la scrivania, ma qualcosa non andava. La porta era grattata e si intravedeva il letto scrostato di sangue, ormai marcio.
L'uomo uscì dalla stanza dopo qualche minuto, con in mano un diario che poi venne messo in tasca.
Dopo aver provato ad aprire anche la seconda porta ma senza successo, l'uomo se ne andò correndo.
Strano

Ero curiosa, troppo curiosa di sapere chi fosse quell'uomo e cosa facesse la sotto.
Studiai bene dove portava la telecamera, e mi impressi nella mente la strada da seguire. Non era difficile, si andava dritto fino alla sala principale, poi sempre dritto ed era il corridoio con scritto 'private'.
Decisi di andarmene da quella stanza, stava diventando troppo pericoloso, aprii la porta delicatamente cercando di non fare rumore e corsi più veloce che potevo ma senza fare troppo rumore, verso la mia stanza. Se ero fortunata avrei incontrato l'uomo nel corridoio, altrimenti 'amen'. Sarei andata a controllare il giorno seguente per vedere cosa c'era in quella stanza.
Pultroppo nei corridoi non lo incontrai ma non mi importava così tanto.

Guardai l'orologio, era ora di cena. Ma ero davvero stata in quella stanza così tanto tempo? Non lo potevo sapere, il tempo non poteva essere controllato.
Arrivai nella mensa e mentre facevo la fila per mangiare, cercai con lo sguardo Ostuni che però non trovai.
Non era così importante, alla fine ero abituata a stare da sola sempre.

Dopo 20 minuti...

Aprii la porta della mia stanza con cautela per fare in modo che se Ostuni stesse dormendo io avrei evitato di svegliarlo, invece lo trovai molto sveglio sdraiato sul letto che leggeva qualcosa. Era familiare, sembrava il diario che avevo visto alla telecamera.
Una lampadina di accese e la mia mente si affollò di pensieri e domande, 'ma non c'era nulla di male andare a esplorare posti segreti' pensai fra me e me. Ma perché? Cosa c'era in ballo?
Balzai dentro la stanza e lui di colpo nascose il diario sotto il cuscino.

"Ciao!" Dissi con finta sorpresa
"Ciao"
"Non hai mangiato?"
"Non ho fame.."
"Tutto bene?"
"Si perché?"
"Boh magari hai bisogno di una tisana, che ne so" dissi quasi acida ma senza arrabbiarmi
"Nono tranquilla, ora credo di riposarmi perché sono troppo stanco" detto questo fece un finto sbadiglio e si giró dall'altra parte del letto.

Spazio autrice---
Okey c'è gente che è sorpresa che io scriva fanfiction, e si sente realizzata😏
@hugmelory se stai leggendo qui, SEI FAB! (Scusami non so come ti chiami su wattpad) :(
Grazie per i 2k di views, vi amo <3
Byee 🍪

Insane || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora