Insane || Lorenzo Ostuni

[32]

Ellie's pov

"Vai in camera e rimanici finché non ti vengono a prendere"
Ma era troppo tardi, suonó la campanella dell'incendio e corse fuori come un razzo verso la sua camera. Si guardó indietro come per sapere se c'ero anche io.
Corsi anche io verso la sua camera, dovevo salutarlo prima di tutto.

Per la prima volta, mi feci vedere, ero io. Capelli neri, occhi profondi nocciola.
Non bussai alla porta ma la aprii con delicatezza, sperando che la sua reazione non fosse esagerata, fortunatamente no. Chiusi la porta alle mie spalle e fui invasa dalla sua gioia in modo vorticoso, quasi da farmi svenire.
Mi guardó, quasi mi scrutó, le lacrime intanto scesero da entrambi i visi in un modo molto strano. Avevamo le lacrime nere tutti e due.

"Ma cosa mi sono fumato?"
"Finalmente vedi quello che sono veramente"
"Ma sei viva!"
"No sono il fantasma di me stessa"
"Cosa hai fatto per meritarti questo.." Mi sedetti vicino a lui.
"Feci un patto con il diavolo, lui avrebbe preso la mia anima e io avrei incontrato il mio idolo. La cosa si è avverata appena ti sei reso conto di essere Favij, anche se lo negavi a te stesso" guardai l'anello che portava nel mio stesso dito. "Questo era il patto, quell'anello che ha perso tutta la sua funzione, lo puoi tenere."
"Io volevo rendere le persone felici"
"Ma io lo ero e lo sono. Tu sei la mia morte e la mia vita, e non c'è cosa più bella"
"Potrei morire qui! Almeno stiamo insieme per sempre!"
".. No, devi farti la tua vita e quando uscirai trovati qualcun'altro che sia alla tua altezza."
"Ma io.. "
"Non ti lascieró vivere la tua esistenza nel male e nel dolore." "Come sto facendo io.. Lorenzo alzati e svegliati"

Ci guardammo negli occhi mentre le lacrime scendevano, sempre più nere.
Mi prese il mento e lo avvicinó alla sua faccia.
"Dimmi che non stai mentendo e che sei vera"
"Perché dovrei mentirti? Puoi provare da solo se sono io o no"
Mi capì al volo e mi bació nelle labbra, delicatamente. Mi mancava la sua essenza, mi mancava lui.
Il suo odore e l' umore migliorarono, finalmente eravamo felici. Anche se per quei pochi secondi. I fantasmi non provavano gioia ma poteva essere trasmessa a loro, proprio come fece lui con me.
"Si, sei tu" mi disse sorridendomi
Mi credette, l'unico fino a quel momento che mi credette.
Era il mio eroe.
Gli agenti del manicomio entrarono di botto e io scomparvi di nuovo, nella mia stessa ombra, nelle mie tracce disperse. Nella mia disperazione.

"Avanti, muoviti ragazzino che dobbiamo andare via di qui!"
"No aspetti.."

"Vai, corri verso la vittoria e non dimenticarti di me. Vienimi a trovare quando vuoi, io saró sempre qui ad aspettarti"

Volevo dirgli questo fin dall'inizio, sapevo che io avrei dovuto morire tra queste mura, ma la cosa non mi spaventava. Lui nel mio cuore c'era comunque.
Lui mi guardó desolato ma sentendo le mie parole si convinse ad andare via da quel posto.

Lo vidi allontanarsi mentre ci guardavano negli occhi, era un saluto che nessuno poteva fare.
Malinconico.
Ma sapevo che non si sarebbe mai dimenticato di me, almeno speravo.
Io comunque non potevo uscire di qui, Lo avrei aspettato.
Per sempre.

Lorenzo's pov

"NO ELLIEE" ci guardammo e tempo di sbattere la palpebra che svanì, nell'aria.
"ELLIE, no ti prego, no" fu un pianto esasperato mentre la guardia mi portava via di peso, volevo stare qui con lei. Per sempre.
Ma non mi lasció, mi disse che non meritavo di vivere una vita ingiusta e depressiva, mi disse che chi faceva ridere le persone doveva meritarsi un posto migliore. Ma non si ricordó che io tempo indietro uccisi i miei vicini di casa, e un mostro a cosa era destinato?
Dovevo pagare ma mi disse di farmi una nuova vita, di vivere qul tempo che avevo perso.
Ma cosa avevo perso?
Avevo perso lei, di nuovo.
Per la seconda volta.

L'agente mi diede una schiaffa.
"Svegliati figliolo! Dove abitano i tuoi genitori? Ti portiamo li"
"Ma secondo voi come minchia faccio a ricordarmi dove abito se mi avete privato della memoria?" Non era vero, io sapevo dove abitavano ma non volevo assolutamente vederli. Ora dovevo vivere da solo. Era ora.
"Partirai per Milano, ti troveremo qualcosa per dormire ma poi ti arrangi"
".."
"Sarà un si"

Che cosa avevo fatto di male per perderla?
Non me lo sarei mai perdonato.

Spazio autrice---
Avrei potuto farlo morire, ma non sono una tipa da finali bellissimi e banali, vedrete hehe.
Ci ho messo il cuore per scrivere questo capitolo, spero che sia scritto bene
Grazie a tutte le persone a cui piace questa storia, mi avete sempre supportato!
(La storia non è finita)
Byee💁