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ATTENZIONE
Ho cambiato il capitolo 12 e il 13 perché sennò la storia correva troppo, se volete rileggetelo, cambia la fine.
Altrimenti vi dico io qui cosa ho cambiato, Ellie e Ostuni non sono ancora insieme, dovrete aspettare un po'.

Lorenzo's pov

Ci aspettava una dura e stancante giornata li al manicomio; ma chi voglio prendere in giro! Sarà una noia come tutti gli altri giorni.
Decisi di esplorare un po' visto che non ne avevo mai voglia, ma dovevo conoscere il posto se volevo scappare, ovviamente non senza Ellie.
Dopo aver finito la colazione, dissi ad Ellie di andare a fare un giretto, ma non le dissi dove. Lei acconsentì.
Mi avventurai nell'aria 'anziani' dove maggior parte erano decrepiti o gridavano al muro come se potesse ascoltarli. Sicuramente non stavano molto bene.
Arrivai nella sala principale, dove si poteva ricevere visite e iscrivere qualcuno. Ovviamente nessuno volevo vederci, infatti la sala era completamente vuota.
Poi vidi una porta, ferrata e con scritto 'privato' ma era socchiusa e la mia curiosità non fu placata, entrai cercando di non fare rumore e scrutando bene ogni angolo di quel corridoio macabro, quasi spettrale.
Alle pareti erano appesi quadri dei proprietari del manicomio probabilmente perché le persone ritratte erano sempre le stesse. Man mano che mi avvicinavo alla fine di sto corridoio, le pareti diventavano più sporche e rovinate, i quadri più tetri e il pavimento più rigato.
Sembrava di essere in un horror, in uno di quelli in cui accadono cose paranormali e dove il demone ti cerca. Scacciai questo pensiero con un gesto della mano, come se realmente fosse li.
La cosa macabra di questo corridoio era che non c'era porta se non due alla fine, erano di legno ormai ammuffito per la vecchiaia. Tra queste due, c'era un mobiletto con un vaso di fiori, ormai ammuffito anche quello.
Provai ad aprire la prima porta, ma con scarso successo, era chiusa a chiave.
Provai con la seconda, ma anche questa era chiusa a chiave. Dovevo aspettarmelo.
Senza accorgermi aprii il cassettino che si trovava nel mobile, e con mia sorpresa trovai una chiave, grande e pure arrugginita.
Questo corridoio era disabitato.
Infilai con delicatezza la chiave nella prima porta, ma non ci entrava.
La infilai nella seconda e la porta si aprì  con un 'click' metallico.
Sospirai di sollievo, odiavo stare in quel corridoio con odore misto puzzo e muffa.
Era una stanza per un paziente probabilente suicida o omicida.
Il letto era coperto interamente di sangue, le pareti graffiate e scritte come 'you will die' o 'until dawn' (tu morirai; fino all'alba)
Il pavimento era sparso di simboli satanici e stelle al contrario con tori all'interno. Chiunque ci fosse stato la dentro, era un grande satanista.
Guardia sopra un tavolino ed oltre ai graffi nel legno, trovai un diario molto impolverato e rovinato. Era abbastanza piccolo da poterlo mettere in tasca nei pantaloni così decidi di portarlo nella mia stanza per leggerlo meglio. Non trovai nessuna chiave che potesse aprirmi la prima stanza, ma non mi importava visto le condizioni della seconda.
Corsi verso la fine del corridoio più veloce possibile perché era una zona privata e non potevo farmi vedere li.
Ritornai verso la sala principale e notai che stavano tutti mangiando, era ora di cena. 'Ma è possibile che sono stato via così tanto?' Mi chiesi ma non ebbi una risposta, il tempo non si poteva controllare anche se mi sarebbe piaciuto farlo.
Decisi al momento di non mangiare e ne approfittai per andare in stanza e leggermi quel piccolo diario.

Giorno 12-10-1970

Qui è un'agonia, non posso fare nulla di importante e mi manca molto lei, non so dove l'hanno piazzata, ma di notte sento i suoi pianti, non è una bella cosa.

Era uno strano diario anonimo, dove raccontava la sua vita. Girai due pagine e lessi quello che aveva scritto dopo.

Giorno 15-10-1970

Chissà cosa succede fuori nel mondo, io sono rinchiuso in questa cazzo di cella che non si può aprire nemmeno con una chiave, è impossibile scappare. Nella mia stanza c'è solo un letto, una scrivania e uno scaffale, tutto vuoto perché mi hanno privato di tutto.

Giorno 16-10-1970

L'ho sentita piangere anche stanotte e non mi lascia in pace, non riesco a dormire per colpa sua, credo di diventare pazzo a questo punto.

Giorno 17-10-1970

Ho cominciato a cercare i fantasmi o lasciare dei messaggi per loro, nella speranza che mi aiutino o che mi aiuti il diavolo, perché Dio non esiste manco per il cazzo. Ho appena disegnato una stella al contrario in onore di satana, spero mi ascolti.

Giorno 20-10-1970

Sono appena tornato da una strana seduta, mi hanno detto che mi curava dalla mia malattia ma adesso ho poi voglia di prima, un dottore mi ha rivelato che serve per rinfrescare la memoria, ma mi ha solo cancellato i ricordi del passato lontano.
Mi stanno provando della memoria.
Mi rivolgo a Satana, spero mi ascolti.

Chiusi il diario di scatto perché entrò Ellie nella stanza, non sapevo ancora se volevo lo sapesse o no.

Spazio autrice---
Salve ragazzuoli!
Si ho cambiato un po' la storia perché sennò correva troppo e diventava abbastanza bruttina.
Spero vada bene lo stesso!
Non vi preoccupate ci sarà in futuro questa coppietta *^*
Bye 🍪

Insane || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora