Ciao mamma,
Vaffanculo al mondo, perché a me? Che ho fatto di male?
Perché è tutto contro di me?
Perché?
Sto male, molto.
Ieri sera ho pensato molto a questa cosa, e voglio che noi due interrompiamo i contatti. Non dobbiamo più scriverci per il nostro bene. Scriverci fa ancora più male perché non ci possiamo vedere quindi ho deciso che ti dimenticherò, non per colpa tua, ma perché non ricordo nulla di me e di te.
Fatto una vita nuova, trovati un compagno, fai un'altro figlio e non scrivermi più.
Fa male.
Ma almeno poi vivremo tranquilli, spero.
Mi manchi e mi mancherai per sempre.
Non rispondermi, ci facciamo male da soli. Basta.
Addio.
Ti voglio bene.Sangue, sangue che scorgeva ovunque dai miei occhi. Lacrime amare piene di sofferenza e odio.
Lui mi guardava, mi osservava troppo."Cosa guardi?" Dissi arrabbiata e acida.
"Rispondi!" Strinsi i pugni per cercare di calmarmi.
Ma lui mi venne incontro e mi spinse sul muro, mi bació.
Fu un strano bacio, quasi per consolazione però avevo l'impressione che, sia io sia lui, ne avevamo bisogno.
Ci guardammo per un secondo, ma fu un'interminabile secondo, uno di quelli in cui si capiscono più cose che in un discorso lungo ore."Vieni con me" disse acidamente
"Perché? Dove?"
"Quando? Chi? Smettila di fare domande, vieni e basta"Mi prese la mano e mi tiró fino alle scale del manicomio che portavano in una strana cantina.
Entrammo e fui assalita da uno strano odore di candeggina e umido, d'istinto mi tappai il naso e respirai con la bocca.
Era tutto strano, troppo strano. Lui che compare a caso, che ripete tutte le cose che ho fatto io, stesso destino, stesse lacrime. Era tutto troppo strano."Attenta alle scale, sono pericolanti"
"Le vedo, perché c'è così tanta puzza?"
Lo guardai e mi chiesi se avevo detto qualcosa di sbagliato ma non capivo.
"ehmm, poi vedi. Ora cammina e basta"
"Okey" ero insicura ma ero pronta a difendermi se mai mi avesse attaccata, non mi fidavo di nessuno.
Arrivammo in una stanza buia, con una barella al centro. Accese la luce e camminai verso il centro per studiare l'aggeggio che avevo davanti.
C'era una barella con sopra un materasso color giallognolo-rossastro. Sopra un mobile c'era una macchina con delle specie di cuffie. Nel display si presentava la frequenza e l'elettricità che produceva la macchina.
Le cuffie avevano qualcosa di familiare, le presi in mano.
Le appoggiai alle orecchie del tipo, ma non ci stavano, non aveva senso. Non servivano per ascoltare ma per qualcosa di più grosso."Ehmm, dobbiamo andare"
"Va bene" non chiesi cosa fosse quella macchina, volevo avere più informazioni per capire se Ostuni poteva mentire o no.Era l'ora di pranzo e decisi di mangiare solo una fetta di pane, erano successe troppe cose e non avevo appetito.
Lorenzo's pov
'Troppo semplice' pensai mentre passavo a prendere il dolce. Volevo capire cosa poteva essere la macchina di prima, di sicuro non uno strumento per ascoltare musica. Ma non lo chiesi alla tipa, volevo capire da solo.
Dopo aver pranzato optai per farmi una doccia calda e farmi un thè caldo al limone, il mio preferito.
Andai in cucina e invece della mia solita bustina di thè trovai un biglietto:Che strana coincidenza la vita, no?! Capita lei, stessa tua storia, stesse tue azioni.
Hai mai pensato come sarebbe la tua vita se fossi un demone?"Chi c'è?" Non ottenni risposta
"C'è qualcuno? Avete dimenticato un biglietto"
Feci finta di niente, posai il biglietto e me ne andai in camera.
Presi il mio mp3 e iniziai ad ascoltare musica, i Green Day, i miei preferiti.Mi svegliai di colpo e mi ritrovai davanti al naso di una ragazza, sconosciuta ai miei occhi.
"Ciao" parlava acidamente
"Ciao, perché sei qui?"
"Volevo conoscere gente, sono sempre stata chiusa in una stanza e non potevo mai uscire. Ora posso muovermi e volevo fare amicizia"
"Piacere Lorenzo" le porsi la mano che lei non strinse
"Piacere mio, Laura"
"Allora Laura, come mai sei qui?"
"Pensano che io sia pazza, ma posso vedere i mostri"
"Ah okey, ne vedi uno qui?"
"No, bisogna scappare sennò ti portano negli inferi. Te lo dico se ci sono"
Si, era leggermente psicopatica, ma ormai mi ero abituato alle stranezze. D'altronde siamo in un manicomio.Alzai un attimo gli occhi e incontrai quelli di Ellie, era stanca, aveva i polsi sanguinanti e stava tremando.
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Insane || Lorenzo Ostuni
FanfictionE se Lorenzo fosse una persona diversa? Come sarebbe?