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Ellie's pov

Questo era il vero Lorenzo Ostuni?
Il vero?
Le mie emozioni, tutto quello che provavo non esisteva più, ero morta dentro.
Una sensazione bruttissima mi invase in tutto il corpo come se il colore nero mi stesse invadendo le vene e il cuore.
Per un'attimo rimasi immobile, scioccata perché non capivo, tutto quello che mi stava capitando non era opera mia. Qualcuno mi stava controllando.
Le mie gambe iniziarono a camminare lunga il vecchio corridoio del manicomio, provai a tornare indietro con tutta la forza che avevo nel corpo, tutta quanta, ma niente. L'essere che mi stava controllando era il doppio più forte di me.
Stranamente nei corridoi non camminava nessuno, non c'era nessuna anima viva se non nelle camere blindate che venivano continuamente sbattute da pali dei pazienti.
Mi fermai davanti al bagno delle donne.
Nononono.
"NO" gridai al vento, forse poteva sentirmi anche se sapevo che non si sarebbe fermato.
"AIUTO!"
"Non voglio" la faccia fu invasa da milioni di lacrime che facevano fatica a scendere.
Avevo capito la sua intenzione, ma non era ancora ora per farlo, dovevo completare delle cose, dovevo uscire di qui e vivere libera.
La mia mano aprì la porta e li, la speranza che fino a quel momento resistette, svanì. E mi abbandonai a lui.
Il nostro scambio era finito, avevo avuto quello che volevo e lui ora voleva me.
Ebbene si, dopo anni avevo finalmente visto Favij e ora dovevo dargli l'anima.
Lo sapevo e non potevo farci più nulla.
Trovai una corda appena sopra il vater e mi consolai, non avevo più nulla da fare. Lorenzo doveva pagare, per quella che mi aveva detto.
La mia disperazione si tramutó in vendetta nei suoi confronti, e sapevo che era quello che voleva lui.
Lui, il Diavolo, mi aveva presa e ora ero sua.

Presi la corsa e me la misi intorno al collo, immediatamente mi accorsi che lui non mi stava più guidando perché sapevo cosa fare.
Ma la tristezza e l'angoscia di quel momento non svanivano. Il mio cuore era completamente a pezzi, e man mano da rossi diventarono neri, come la pece, come la mia anima.
Lanciai la sedia da sotto la corda e cominciai a non respirare.
Per un'attimo mi passó la vita davanti, mio padre che mi picchiava e mia madre che si drogava di nascosto. Il computer che avevo comprato a pochi soldi e le ore intere passate a guardare Favij. Gli schizzi che ebbi e il manicomio, lo schiaffo a mia madre e il trasporto fino a questo manicomio. Ero condannata e non mi sarei mai più mossa da questo edificio maledetto.
Instintivamente prima di tirare l'ultimo soffio, mi guardai l'anello che man mano si stava colorando di un nero intenso, come se avesse perso la sua funzione.
Cominciai a vedere nero, prima buio ma poi diventò qualcosa di fluido e rosso.

...

....

.....

Mi ritrovai in un bagno a me familiare.
Spalancai gli occhi, vidi me stessa, morta.
Ero appesa alla corda e la mia espressione era di totale sconforto e tristezza infinita, ero io.
Non provai nessun tipo di emozione, tranne la tristezza e l'angoscia e la negatività che emaneva il mio corpo appeso nel bagno. Ma mi ricordai che prima di morire mi ricordai tutta la mia vita fin dalla nascita, finalmente sapevo chi ero! Ripercorsi un po' i momenti più belli e più significativi e mi sentii meglio.
Mi guardai allo specchio e non mi vidi, ma ero sicura che potevo anche rendermi visibile, mi sforzai e pensai a come fare, ma la cosa era molto semplice. Bastava volerlo.
"Hahahha, mi divertirò molto con questa cosa!"

Cominciai a gironzolare per il manicomio senza un motivo, volevo solo vedere il triste mondo da un'altra prospettiva.
Nessuno mi vide e anche se facevo facce buffe, nessuno mi vedeva, figata!
Mi piaceva essere un fantasma, potevo fare quello che volevo.
Ma la parte più brutta era che non si provavano emozioni belle o felici, solo cose negative. Quando ero ancora in vita mi ero documentata tanto sul mondo degli spiriti e sapevo molte cose, per esempio, se uccidevi una persona potevi provare godimento o una specie di 'gioia' che però sotto nascondeva una vendetta terrificante. Noi eravamo sotto il diavolo e non potevamo ribellarci, altro che dio.
Ma intanto non volevo spaventare nessuno perché dovevo affinare le mie tecniche e le cose più paranormali.
Avevo ancora molto da imparare e da scoprire, per questo non mi pentii di essermi uccisa.
Ora potevo osservare Lorenzo.
Finalmente.

Spazio autrice---
Probabilmente farò meno spazi di questo genere perché mi pare di rovinare il filo della storia.
Susu, non siate tristi! Non ve l'ho resa così depressiva come morte dai :3
Vi ripeto che sono solo a metà, non è la fine quindi potete ancora sperare haha
E se ve lo state chiedendo, si, Ellie è pazza c:
Byee🎈

Insane || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora