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Lorenzo's pov

Guardai Ellie.
Era ubriaca, come già tante volte mi era capitato di vedere.
Beveva perché non riusciva a ricordare chi era lei stessa, e potevo ben dirlo.
Era deprimente e non riuscivi a sopportare il fatto di esistere senza sapere lo scopo. Solo in questi momenti capisci quanto è importante essere se stessi e soprattutto ricordare se stessi come un gioiello prezioso, è bellissimo ma si spaccare facilmente.
Ad un certo punto Ellie mi rivelò una cosa che probabilmente non avrebbe mai voluto fare da sobria.
Era un suo ricordo dell'infanzia che probabilmente gli venne a galla per dirlo a me. Il destino a volte, è molto furbo e non puoi sfuggirgli, anche se certa gente ci aveva e prova tutt'ora.
I ragazzi che si suicidano sono solo anime che non hanno trovato un fondamento in questo mondo. Ma eravamo reali? Io esistevo davvero?
Ma perché proprio io ero in manicomio e non un'altro ragazzo?
Ogni fase della nostra vita è una specie di sfida, il destino continua a sfidarci finché non cediamo e ci abbandoniamo alla depressione, e poi ci suicidiamo.
Tutti questi pensieri solo per lei, che stava cadendo a pezzi e io la osservavo, era la donna più forte del mondo.
Ma la più fragile dell'universo.
Era bella.
Sembrava avere una bella infanzia, ma mi sbagliavo. La sua infanzia era stata una delle più orribili al mondo.
Quella notte mi raccontò che sua madre si drogava e dopo diversi anni di cure ne uscì solo con qualche problema celebrale, suo padre picchiava sia la madre sia lei ma non aveva mai potuto lamentarsi perché lui le controllava sempre e comunque.
E il mio passato qual'era?
Cos'ero stato anni fa?
Che scuola facevo?
Scesero delle lacrime amare che solo chi era molto sensibile poteva capire, solo chi poteva provare queste emozioni tanto forti da farti diventare insano.
Emozioni talmente forti da farti sembrare stupido agli occhi degli altri, perché non capiscono e non capiranno mai, come si sente un demone. Imprigionato in un corpo senza poter fare nulla se non piangere. Il mio demone era incastrato e non poteva uscire. L'unico modo era spingere me stesso a suicidarmi.
Ma era veramente questo che volevo?
Volevo solo uccidermi?

No.

Prima dovevo ancora completare una cosa che non avrebbe più senso rimandare, dovevo farlo per Ellie. Per lei.

Mi svegliai di scatto dal letto, ma quando mi ero addormentato?
Non avevo mai fatto un sogno così psicologico in vita mia e per questo ero abbastanza scioccato anche perché avevo detto di voler morire dopo aver fatto una cosa.
Ma non sapevo nemmeno io cosa.
Ma pensai ad Ellie e mi spuntò un sorriso nelle labbra, era l'unica che conoscevo bene e ci tenevo molto a lei.

"Lorenzo devo dirti una cosa" mi liberó dai pensieri una parola. 'Lorenzo'
"Mi hai chiamato Lorenzo?"
"Si perché?"
"Beh è da tanto che non mi chiamano così" penso di essere arrossito detta sta frase
"Okey, Lorenzo, ho una cosa abbastanza importante da dirti, devi ascoltarmi" era molto seria, allora feci attenzione su di lei.
"Io potrei aver capito una parte della tua vita in passato, so chi sei e cosa facevi. Rendevi felici le persone, le favi un sorriso finché c'eri. Poi un giorno sei sparito nel nulla, e tutti si sono dimenticati di te, di quello che facevi e di quello che provavi."
"..."
"Tu eri Favij!"
"Ellie so che ieri avevi bevuto molto ma mi sembra un po' esagerato che tu sia ancora ubriaca"
"Favij faceva i video su youtube! Il suo scopo era di rendere felici delle persone, non capisci?! Commentava i videogiochi in webcam"
"Ellie.. Io.."
"Cosa c'è che non va?"
"Io credo che tu stia diventando pazza"
"Pazza? Ho cercato di risolvere il tuo passato e tu mi credi pazza? È questo il tuo ringraziamento?"
"Io- non riesco a crederti, scusa. Potresti raccontarmi solo delle balle per avere qualcosa in cambio, non riesco a crederti"
"Non riesci?"
".."
"Lorenzo sai che ti dico? Che mi sono fidata troppo in fretta di te, pensavo mi avresti accolta come un'amica e non come una psicopatica. Perché ti ostini a non capire?" Piangeva, le lacrime scendevano a fiumi.
"Io-"
"Grazie, grazie Lorenzo Ostuni per avermi fatto aprire gli occhi sulla persona che sei veramente. Ti ringrazio. Ora non ho più nulla da fare nella mia stupida vita, ero ancora qua perché avevo trovato qualcuno che poteva aiutarmi, ma non si è rivelato tale. Addio"
Si giró verso di me per l'ultima volta e se ne andò.
Perché l'avevo fatto.
Ero un coglione.
Ripensai al dialogo finito male
Lei distrutta
Io stupido non le ho dato fiducia

...

Ero un coglione

Un cazzo di coglione

L'avevo persa
Perché avevo paura di perderla.

Insane || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora