Lorenzo's pov
L'indomani io ed Ellie avevamo deciso cosa fare per raccogliere più informazioni possibili sull'accaduto e sulla macchina infernale.
Uscimmo dalla stanza con tutto il piano chiaro in testa, se quello si poteva chiamare piano. In realtà volevamo solo esplorare di più il manicomio e ascoltare qualsiasi cosa dicevano le guardie e i pazienti. In questo momento tutto era importante, che fosse una cazzata o no.
Ovviamente mentre mangiavamo ascoltavamo ogni tipo di dialogo tra i 'matti', ma nulla che riguardasse Favij o macchine infernali.
Passammo al piano B, esplorare!
Sorpassammo il corridoio dei giovani, dove c'erano coppie in ogni angolo e il corridoio degli anziani o decrepiti, erano completamente andati. Gente che parlava ai muri aspettandosi anche la risposta da parte sua e gente che cercava qualcosa che non trovava.
Poi trovammo lei
Era una donna minuta con la schiena curva, il suo volto era completamente spento come se avesse visto già tutto della vita e della morte. Il suo sguardo puntava verso un libro, ma non stava leggendo, lo stava osservando.
'Il mondo degli spiriti' questo era il titolo del libro che reggeva in mano.
Era vestita con una semplice tuta da manicomio e i pochi capelli che le erano rimasti, erano girati in uno shignon."Ostuni che ne dici di parlare con quella?"
"Non mi sembra una buona idea, probabilmente starà contattando uno spirito"
"Ma hahah che cazzo dici? Sei fumato hahah, andiamo" detto questo mi prese la mano senza pensarci due volte e mi trascinò dalla vecchietta che era seduta davanti a noi, mi faceva paura.
"Buongiorno!" Disse Ellie con convinzione, ma non arrivó nessuna risposta.
"Mi scusi signora? Potremo parlarle?"
Neanche stavolta ci fu risposta.
"Forse dobbiamo dirlo in un altro modo, più speciale"
"Ellie anche tu fumi pesantemente però ehh"
"Ma daii haha, potrebbe funzionare"
"Come faresti?"
"Lasciami pensare un secondo.."Ellie si avvicinò al libro e lesse le prime righe.
"Il fantasma può anche non rendersi conto di essere tale, non ricordarsi di essere morto."
"Chissà perché non si muove" gli occhi della signora erano completamente rossi, non c'era altro colore. Ma mi accorsi che da lontano i suoi occhi erano completamente neri. Voleva dire qualcosa?
"Ellie, i suoi occhi s-sono tutti rossi.."
"Non è possibile. Qui dice che se il corpo non reagisce alle chiamate significa che è morta, ma rimane nel corpo. È imprigionata"
"Ragazzi non vi consiglio di stare vicino a lei, è pericolosa. È anni che è li su quella poltrona e nessuno osa svegliarla o disturbarla, è sempre da sola ma tengo molto alla mia pelle e non mi metto in mezzo"
Io ed Ellie ci girammo per incontrare una donna sull'ottantina, abbastanza alta e vispa per la sua età.
"Salve" disse Ellie timidamente
"Giorno ragazzi, vedo che siete in esplorazione oggi"
"Si, possiamo farle una domanda?"
"Certo"
"Qual'è lo scopo di questo manicomio?" Dissi io, con il cuore in mano
"Il manicomio è una specie di 'scuola' dove sono tenute tutte le persone ritenuta pazze o con qualche problema. Lo scopo è di curare la malattia ma se si fallisce, si rinchiude la persona sperando che non riesca ad uscire e creare casini"
"Quindi è questo lo scopo dell'elettroshock? Far cancellare la memoria per dimenticare il passato e quindi cambiare?" Disse Ellie, era furiosa ma aveva ragione dopo quello che ci avevano fatto
"Non dovreste sapere queste cose"
"Non dovresti mai averci visti, ma è troppo tardi e ora ci dirai ciò che ti chiederemo, altrimenti non vedi l'alba di domani" 'Ellie, la maestra delle torture, da domani al cinema' mi dissi dentro la testa.
"Okey. Cosa volete sapere?"
"Dov'è la stanza 51?"
"Dall'altra parte dell'edificio, ci sono i cartelli potete arrivarci da soli."
"Chi è Favij?"
"Non so, era molto famoso una volta. Ma poi sparì nel nulla"
"Ostuni vuoi avere tu l'onore?"
"Certo"
Detto questo mi misi a cavalcioni della donna che intanto si era seduta per stare più comoda, nella schiena tenevo un coltello con la lama affilatissima, lo avevo preso in cucina giorni prima.
Lei non capiva e si dimenava ma prima che potesse scappare, le puntai il coltello nel petto e lo fiondai.
Era bello, mi sentivo vivo come una barca nel mare.
Il sangue scorreva lungo la maglia fino ai miei pantaloni ma poco mi importava, sapevo fin dall'inizio che doveva morire perché avrebbe potuto spifferare tutto alle guardie o alla direttice del manicomio.
Colpii il petto della donna più volte fino a farle sputare sangue dalla bocca per poi sputare pezzi di organi che probabilmente si erano mossi durante il mio 'lavoretto'
Mi resi conto di quello che avevo fatto e risi, mi mancava torturare la gente, ma qualcosa, un ricordo che veniva da lontano, mi venne in mente.Spazio autrice---
Scusatemi veramente se non ho postato il capitolo ieri ma non ho avuto tempo anche perché dovevo pensare a cosa far succedere a questi due pazzi ❤️ haha
Spero vi piaccia!
Byee✨
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Insane || Lorenzo Ostuni
FanfictionE se Lorenzo fosse una persona diversa? Come sarebbe?