9. Homecoming

5.9K 283 11
                                    

Abbracciai Dinah, Normani ed Ally, dicendo a tutte loro che mi sarebbero mancate molto. Guardai Camila e le sorrisi dicendole:

"Andiamo?"

La ragazza, dopo aver fatto lo stesso giro di abbracci, mi annuì imbracciando la sua borsa. Guardammo le altre, salutandole dalla scala mobile, e mandammo baci a destra e a manca, giocando come al nostro solito. Quando ci fu impossibile guardarle, a causa dell'altezza raggiunta, Camila mi sorrise.

"Perché mi guardi così?"

"Perché sono felice" Alzò le spalle: "Tutti lo sono a casa mia."

"E perché?"

"Ieri, quando ho detto a Sofia che saresti venuta per il suo compleanno, ha cominciato ad urlare al telefono."

Io risi, sentendomi un po' parte di quella famiglia, e mi tirai su gli occhiali da sole, spostando i miei capelli da una parte all'altra.

"Dormirai come hai fatto all'andata?"

"Oh no" Scossi la testa: "A meno che tu non voglia rifare il dialogo di 'colpa delle stelle' come l'andata."

"Non sarebbe una cattiva idea" Rise: "Ma se non vuoi, possiamo fare altro."

Scendemmo dalle scale che si muovevano e ci dirigemmo nell'ala dei controlli: eravamo entrambe emozionate per il nostro ritorno a casa e niente poteva renderci di mal umore.

Camila cominciò a saltare per il corridoio ed io le feci un video, sorridendo per la sua matura innocenza. Salimmo sull'aereo e ci mettemmo a vedere un film, su uno di quelli schermi dell'andata.

Ad un certo punto, finita la pellicola, misi la canzone 'Stay' di Rihanna. Camila mi guardò sorridendo e, con quel sottofondo, non potei proprio fare  a meno di continuare a guardarla anche io. Notai il suo trucco ben messo e sorrisi all'idea che si era fatta bella per ritornare dalla sua famiglia; pensai a quanto tempo avessi passato con lei, con i suoi occhi marroni e con i suoi fiocchi in giro per il bus, ed allora sorrisi di nuovo, poggiando la testa sulla sua spalla ma continuando a guardarla. Il suo respiro calmo, le sue mani leggermente fredde, i suoi capelli legati, la facevano sembrare più piccola ed io sorrisi all'idea di essere cresciuta, almeno per un po', con lei.

Mi ricordai tutto d'un tratto, di tutti i momenti belli che avevamo passato insieme. Non mi importava delle voci su di noi, dei video: anzi, li consideravo davvero bellissimi. E lì per lì mi venne da rifletterci; ma io e lei eravamo migliori amiche, ognuna con la propria vita incasinata. Eppure non mi capacitavo di tutto quell'affetto che provavo per lei. Ed allora continuavo a guardarla, cercando una risposta nelle sue iridi piene di vita, nelle sue mani laccate di rosso, nei suoi capelli profumati. E più ci pensavo, più mi veniva da sorriderle.

"Se continui a guardarmi così" Disse lentamente, quasi piacevolmente scossa: "Dovrò cominciare a farmi un'idea diversa a proposito di noi due."

Tornai seria, scuotendo il capo, e le sorrisi guardandole le labbra:

"Ma dai. Niente potrebbe mai cambiare ciò che c'è tra noi."

"E se fossimo noi a volerlo?"

La guardai, restando seria come prima, e mi aprii completamente a lei:

"Tu lo vuoi?"

"No.." Esitò: "Era per dire."

Annuii lentamente e tolsi lo sguardo da lei, guardando fuori, sopra le nuvole, sopra Los Angeles. Non so spiegare come reagii alla sua risposta, mi ricordo solamente che Camila mi afferrò la mano, stringendola forte.

"Non scappo mica, Camz."

"Ma potrebbero portarti via."

**

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora