30. Losing

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Strinsi forte il volante e la guardai per un attimo: Camila sembrava essere sincera.

Alzai le spalle, tornando a guardare la strada, e sospirai lentamente: tutto quel silenzio mi stava uccidendo ed io avevo solamente bisogno di sentirla mia, almeno un po'.

"Hai freddo?"

"No" Disse lei: "Non molto."

Camila alzò il volume della radio e sospirò, guardando attraverso il finestrino. L'aria, che entrava incontrollabile, muoveva i suoi capelli castani nascondendole persino gli occhi. Quegli occhi così pieni di vita, di desideri. Sapevo che a me ci teneva, ma sentirlo da lei sarebbe stata una spinta in più:

"Hai paura, Camz?"

"Di cosa?"

"Non lo so." Scossi la testa: "In generale. Di cos'hai paura?"

La ragazza ci pensò un attimo, tenendo la chioma mossa lontana dagli occhi, e poi mi guardò, nonostante io non potessi guardare i suoi a causa della guida:

"Ho paura di tante cose, Lauren."

"Fammi un esempio."

Annuì lentamente, toccandosi gli occhi stanchi con il pollice, e poi guardò fuori di nuovo: come se nell'aria avesse potuto leggere le parole da dire.

Entrando nel tunnel, potei vedere meglio i suoi occhi pensierosi: le luci alternate dei lampioni le illuminavano la parte destra del volto e la tempia appoggiata al finestrino che, nel frattempo, era stato tirato su.

"Ho paura della paura."

Rallentai lentamente, quasi in modo involontario, e volsi lo sguardo verso di lei, corrugando entrambe le sopracciglia.

"Paura della paura?"

"Si" Alzò le spalle: "Ho paura di avere paura."

"Avere paura non è nulla brutta cosa."

Camila mi guardò confusa e rise per un momento, tanto le pareva strana la mia affermazione:

"Non sto scherzando." Dissi seria guardandola per un istante: "Facciamo i conti con la paura tutti i giorni, da quando nasciamo a quando moriamo, Camila: La paura fa parte di noi, così come la morte e l'amore. La paura ci può rendere ciechi. Ma può anche aprirci gli occhi su una realtà che normalmente guardiamo senza vedere veramente."

"E a te ha aperto gli occhi?"

Rimasi in silenzio per un attimo, stringendo forte il volante e guardando nello specchietto alla mia sinistra. Le mie nocche si fecero bianche e la gola mi si strinse tutto d'un botto:

"Me li ha uccisi gli occhi." Dissi sincera senza guardarla: "E se solo facesse così con tutti, fidati che sarebbe un mondo migliore."

"La paura ti ha aiutata?"

"No" Scossi la testa: "Perché se non avessi paura, le cose andrebbero in modo diverso."

"E tu vorresti che andassero in un altro modo?"

"Tu no?"

Camila rimase in silenzio, evitando i miei occhi verdi. Stette immobile per una decina di secondi e poi si slacciò la cintura sporgendosi verso il cruscotto: poggiò entrambe le mani sulla base nera e la testa su di esse, per vedere le luci che venivano dal cielo.

"Ci sono due cose che uniscono gli uomini." Disse lei: "La paura, e l'amore."

"è per questo che ho paura, Camz."

La ragazza si tirò indietro, grattando via lo smalto azzurro, e mi guardò confusa, aspettandosi una risposta:

"Non voglio che ci unisca la paura" Le spiegai: "Ma se non ci unisce neanche l'amore, allora è per quello che sono spaventata."

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora