34. By your side

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Picchiettai le dita sul volante e sorrisi alle ragazze, che stavano mettendo le cose nel cofano, attraverso lo specchietto retrovisore.  Avevo sempre desiderato fare uno di quei viaggi on the road con le mie amiche e, di certo, avere Camila al mio fianco rendeva tutto più divertente ed eccitante.

Eravamo volate  nell'albergo, dove alloggiavano le nostre famiglie per l'ultima tappa del tour,ed avvertimmo della partenza. Avemmo dovuto convincerli, assicurando che ci saremmo fatte sentire ogni giorno e, nonostante fossero tutti un po' sconcertati dalla fretta, ci incontrammo dopo un paio di minuti nel parcheggio. Sembrava stessimo facendo un corso di sopravvivenza: ognuna di noi aveva portato almeno uno zaino pieno di roba e la cifra di denaro racimolata era davvero enorme. Eravamo pronte, dunque, a sentirci un po' libere.

Il posto accanto al mio si riempì della presenza di Camila. La ragazza mi sorrise, accarezzando la mia mano depositata sul volante, ed incitò le ragazze a sbrigarsi. Dinah, Normani ed Ally scattarono dentro e si posizionarono con le loro coperte  e cuscini: eravamo appena tornate dalla cena e, di conseguenza, era davvero molto tardi.

Mi voltai, poggiando la mano sulla gamba della ragazza vicino a me, e sorrisi alle tre ragazze:

"Bene." Sospirai: "Poche regole, ma indispensabili. La macchina è nuova, quindi se una di voi sporca, rimane per strada. Seconda cosa: non ho intenzione di venirvi a raccattare in luoghi strani con persone sconosciute e non vorrei tornare con una di voi ingravidata. Se vogliamo andare in posti diversi, dovremo prima avvisare le altre, in modo da poter incontrarci quando è ora di andare. Abbiamo soldi, tanti, abbiamo un po' di cibo, acqua, coperte, cuscini e sette zaini pieni di roba."

"E dove dormiremo?"

"Non lo so." Alzai le spalle: "Decideremo a seconda del posto: siamo ricche, signore, e possiamo andare dove ci pare."

Mi rigirai, sorridendo ai commenti felici delle ragazze, e guardai Camila:

"Sei pronta?"

"Sono pronta."

Misi in moto, mettendo il cambio automatico, e guardai l'ora:

"Sicura di non avere sonno?" Disse lei: "Sono le due di notte e guiderai per un bel po'."

"Tu hai sonno?"

"No" Sorrise: "Perché?"

"Non mi addormento, se ho la possibilità di averti accanto."

Rimase un attimo ferma, sorridente come mai, e si protese verso di me per baciarmi velocemente. Sterzai per immettermi nella strada principale di Las Vegas ed incrociai la mano destra a quella di Camila. Staccai gli occhi dalla strada e li puntai su di lei, ma non avrei dovuto perché le bastava uno sguardo per capire che cosa stessi pensando, e in quel momento la mia faccia era completamente ammaliata dalla sua bellezza. Guardando i suoi occhi, restai incantata dal loro colore marroncino e sorrisi, fissandola per qualche secondo.

Eravamo in viaggio già da un paio d'ore e tutto proseguiva tranquillamente: la musica che passava alla radio non era niente male ed io e Camila, che non potevamo mai stare insieme, stavamo finalmente vivendo come due persone normali. Dinah aveva le cuffie alle orecchie e guardava fuori, stringendosi in uno dei mille cuscini che avevamo. Normani, invece, leggeva e di tanto in tanto sbadigliava, segno che stesse per  cedere. Per ultima, con la testa poggiata sulla spalla della ragazza nera, c'era Ally, che dormiva già da un bel pezzo.

"Che macchina è?"

Staccai gli occhi dalla strada e guardai Dinah, che si era tolta le cuffie per farmi la domanda:

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora