61. Anyway

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Cara Camila,

Mi rendo conto che, da quando tu non ci sei più, il mio buon umore non si è più fatto sentire. Mi rendo conto che sono sempre fredda, triste, arrabbiata. Mi rendo conto che quando la gente mi parla di ragazzi, invitandomi a guardare oltre, un senso enorme di fastidio mi invade dalla testa ai piedi. Mi rendo conto che da quando non ci sei più non ho voglia neppure di inseguire quei sogni che avevamo in comune o di rincorrere e coltivare tutte quelle aspettative che avevo. E si, lo so che dovrei andare avanti e tutte quelle cose lì, ma anche il solo pensiero che a rendermi felice non sia tu mi fa impazzire. A differenza degli altri giorni, ora sto cominciando a sperare che tutto passi il più velocemente possibile e che io dimentichi tutto quello che è successo. Ho cominciato a sperare nel tuo ritorno non tanto come la mia ragazza, ma anche soltanto come amica: ti sembrerà stupido, ma io so che sarebbe meglio averti in questo modo piuttosto che non averti affatto. So bene che prima di rimetterci insieme, quando mi hai lasciata la prima volta, ho rifiutato l'offerta e ti ho giurato che io tua amica non ci sarei mai stata; ma ora mi rendo conto che non è facile stare bene senza di te. Non siamo mai state una di quelle coppie che una senza l'altra non si muovevano per motivi evidenti ed infatti non ho paura di restare sola: il mio problema è che proprio l'unica persona che volevo è sparita completamente. Mi guardo attorno e vedo i miei amici avere lunghe relazioni d'amore che mi sembrano perfette e mi chiedo perché per noi non sia stato così, tralasciando il lavoro ecc. Li vedo ridere, baciarsi, tenersi per mano e mi ricordano tanto noi. Mi ricordano quel primo periodo in cui stavamo insieme ed entrambe volevamo apparire perfette l'una all'altra; quando facevamo delle battute che capivamo solo noi e quando ci guardavamo di nascosto perché la nostra canzone passava alla radio. Ogni ricordo mi passa davanti come se fosse una foto. In questo momento sto bevendo dal tuo bicchiere e tutto questo mi sembra così maledettamente triste che mi chiedo ancora perché io sia sveglia. Mi sento poco bene ed in più domani dovrò anche svegliarmi presto; ma sono qui a fare la mia solita riflessione quotidiana su di te. Pensarti mi aiuta, tantissimo, e mi chiedo se anche tu mi pensi ... ogni tanto. Pagherei oro per entrare nella tua testa, nel tuo telefono per sapere cosa combini tutti i giorni da quando non ci sentiamo; ma poi ci ripenso e mi accorgo che avrei anche paura a scoprirlo. Infatti ho disattivato tutte le tue notifiche ed il tuo nome non è più personalizzato come lo era prima. Oggi, per la prima volta, non appena sono tornata a casa ho provato a togliere le tue cose dalla mia scrivania e le ho sparse per casa. Ho messo i ricordi nella vetrina del salotto, i sottobicchieri in cucina, le nostre foto nel cassetto. Ho tolto di mezzo la nostra felpa ed ho riposto la tua coperta preferita. Dolorante e ancora abbattuta, mi sono messa seduta sul letto ed ho guardato la mia stanza: non era cambiato nulla senza le tue cose: la mia camera era sempre la mia camera. Mi sono preparata, ho ascoltato la musica ed ho aspettato di uscire. Ho riflettuto a lungo prima di aprire la porta a Brad e, non appena l'ho visto, ho sperato che tutto sarebbe andato nel verso giusto. Vederlo mi ha resa felice e mi sono ricordata di cosa si provasse ad uscire per la prima volta con qualcuno. è stato così gentile e premuroso, che mi sono chiesta se non ci stesse provando con me. Ci siamo segnati nella stessa palestra e lui ha subito voluto mettersi d'accordo per allenarci insieme: è stato carino, mi è piaciuto. Mi ha promesso che avremmo passato tanto tempo insieme. Ero felice, quando ero con lui, e mi sono chiesta in continuazione se quello per me sarebbe stato un nuovo inizio. L'ho guardato, apprezzando la sua dolcezza e la sua voglia di recuperare il tempo che ci aveva allontanati in questi due mesi, e per un attimo ho pensato che stare con lui mi avrebbe distolta da te. Ho accettato volentieri il suo invito nel concerto della prossima settimana e ne è sembrato felice. Siamo usciti, abbiamo fatto la spesa e siamo tornati a casa per mangiare qualcosa. Camminando per la strada e guardando le persone osservarci, mi sono chiesta se qualcuno di queste non si fosse domandato se io e lui stessimo insieme e subito mi sei venuta in mente tu. Non appena ti ho rivista nella mia testa, un impulso irrefrenabile di mandarti via mi ha invasa e così ho pensato ad altro e ti ho dimenticata. Sono tornata a concentrarmi su di lui, lui che si stava preoccupando se avessi fame, caldo o se fossi annoiata. Mi sono concentrata sul fatto che mi avesse invitata più volte da lui per i giorni seguenti e che, per la prima volta, non lo vedessi più come un semplice sostituto. Gli ho sorriso spesso, ricambiando le sue battute per niente divertenti, e mi sono preoccupata di sembrare il più a mio agio possibile. Abbiamo trascorso tutto il pomeriggio insieme ed io non ti ho pensata più. Ad un certo punto, poco prima che io me ne tornassi a casa mia, mi stava dando le spalle e, pulendo i piatti che avevamo appena usato, mi ha chiesto se fossi fidanzata. Dire 'no' mi è costato tanto , perché vorrei avere il tuo stesso coraggio (o qualsiasi cosa sia) di essere completamente felice anche senza il tuo aiuto; ma non sono ancora in grado di capire come si fa. I giorni stanno passando in fretta ed io mi rendo conto che l'estate arriverà presto. Passo le mie ore a chiedermi se mi scriverai, se ci incontreremo per la strada. Continuo a non capire come possa essere finito tutto in questo modo, il peggiore del mondo. Sei sparita senza neanche degnarmi di un saluto o di una spiegazione ed hai preteso che io non ci restassi male, che facessi finta di niente e proseguissi per la mia strada. Sono giunta alla conclusione che tu hai sempre saputo che sarebbe finita presto e che hai cercato di farmi ricadere la colpa, attaccandoti ad ogni mio movimento, per avere la coscienza apposto. Le mie giornate migliorano lentamente, ma basta un tuo ricordo per farmi ricadere in quel vortice di emozioni senza fine. Comunque, quando sono tornata a casa, mi sono sentita sola doppiamente. Mi sono diretta in camera, con il mio solito passo pesante, ed ho lasciato che la mia borsa e la mia giacca cadessero a terra. Ho capito da subito che aver tolto le tue cose non mi aveva aiutata affatto: vedere la mia scrivania vuota, la coperta cambiata ed i nostri vestiti riposti, mi ha dato come il segnale che tu te ne fossi andata definitivamente. Ed io, almeno per ora, vorrei evitarlo. Continui a sparire e a non farti sentire, a tenermi nascosto che magari ti piace qualcun altro. Hai sempre fatto la donna adulta, accusando me di essere vigliacca, debole; ma tu sei proprio come me. Anzi, sei anche peggio: non hai avuto neanche il coraggio di dirmi in faccia, o per telefono, che per te non ero più nulla. non sarebbe stata colpa tua ed io avrei fatto di tutto per capirti:se non ti piace una persona, c'è poco da fare. Avrei sofferto, è vero, ma avremmo trovato una soluzione per continuare a lavorare insieme. Ho continuato a sopportare le tue rispostacce, ai tuoi momenti di antipatia, alle tue sfuriate. Ho continuato a sperare che i tuoi momenti 'no'sarebbero passati in fretta e che tutto sarebbe tornato come prima. Solo ora mi sento davvero presa per il culo. Ho capito che sei egoista, che di ferire me non te ne è mai fregato niente, che sai apprezzare solamente coloro che ti lusingano e che non sei in grado di amare qualcuno senza farlo impazzire.io ti ho dato il mio tempo, il mio cuore, il mio intero sistema vitale. Se sei innamorata di qualcuno, questa persona può averti dato molto di più di quanto io sia mai stata in grado di fare; ma io ti ho dato tutto ciò che avevo. Tu cos'hai fatto? Sei sparita.hai ripetuto che senza di te sarebbe stato meglio ed io ho continuato a credere che tu lo stessi dicendo per me. In questi giorni Ci sono stati momenti in cui mi sembrava di soffocare e sono uscita di corsa, da sola. Correvo, correvo e correvo fino a sentirmi il petto in fiamme: facevo sempre finta di venirti in contro, ed avevo la sensazione di ridurre il tempo che mancava al momento in cui ti avrei rivista. E invece non ti vedo da tre settimane e non ti sento da due. Ti ho detto cose che nessuno sapeva ed ho riposto in te tutta quella fiducia che non ero mai riuscita a dare a nessuno. Ho messo la foto dell'ospedale per farti capire che mi sono sentita male Ma tu non ci sei stata, per me, non ci sei stata più. Ho continuato a sperare che ti avrei vista entrare nella stanza del pronto soccorso, che mi avresti stretto la mano mentre mi facevano la flebo. Ho pensato che magari ti vergognavi a scrivermi, che avevi timore a farti sentire dopo tanto tempo. ho SPERATO che avessi avuto una scusa per non chiedermi come stavo, che il tuo telefono si fosse scaricato o che il mio numero ti si fosse cancellato. Speravo che magari non avessi visto la foto o che magari non mi fosse arrivato il tuo messaggio. Ho fissato così intensamente la porta dell'ospedale, che pensavano stessi per svenire. Ho continuato a credere che mi avresti chiamata presto, che mi avresti almeno chiesto se fossi ancora viva. Ho continuato a cercare scuse, a difenderti persino davanti a me stessa; ma so benissimo, ora più che mai, che non te ne è fregato nulla. hai sempre giudicato me perché non sei mai stata capace di farlo con te stessa. Hai sempre proiettato le tue debolezze su di me per farmi sbagliare ed avere la coscienza in ordine. Più passa il tempo più credo che io per te non sia mai stata nulla. comincio a pensare che tu ti sia sentita in dovere di salutarmi un'ultima volta, quel sabato: avresti dovuto dirmelo. Ti ho sempre detto che era meglio dirmi una cosa brutta piuttosto che non dirmela affatto e tu non mi hai mai ascoltata. Vorrei davvero chiamarti e dirti che mi fai schifo, che tutte le cose belle che provavo per te si sono sgretolate velocemente, ogni giorno di più. Vorrei chiamarti e dirti che mi hai fatta sentire inferiore con il tuo aspetto sempre perfetto e le tue amiche da paura. Vorrei dirti che mi hai ferita molte volta ma che ho sempre fatto finta di nulla. vorrei incontrarti, sorriderti, dirti che sono felice anche senza di te. Vorrei svegliarmi un giorno e non ricordarmi più nulla di noi, delle cose che abbiamo fatto insieme, delle parole che mi hai detto. Vorrei dimenticare la prima volta che ti ho incontrata e l'ultima in cui mi hai detto che mi amavi. Ma so che ti sentiresti lusingata, che ne saresti felice, ed io non voglio darti questa soddisfazione. Meriti qualcuno che ti tratti di merda, che ti menta tutti i giorni e che non ti faccia mai complimenti. Sono qui che scrivo e mi avveleno e, ancora una volta, il pensiero che magari io mi stia sbagliando mi attraversa la testa. Io sono così: mi ferisci, non voglio più vederti. Poi vedo che indossi ancora il mio bracciale e spero che tornerai. Ti sto difendendo davanti a tutto e davanti a tutti, anche davanti a me stessa. Ma prima o poi mi stuferò anche io di combattere per qualcosa che ho già perso e, per quanto io voglia evitarlo, magari smetterò persino di volerti bene. Ci sono tante cose che dovrei fare in questo momento: Dovrei uscire, raggiungere i miei amici e vivere come una normale persona di 19 anni. Ma io non ci riesco, mi dispiace da morire. So che vorresti che io non ti pensassi più e so che se ci riuscissi ne saresti felice. Mi convinco che ci sentiremo presto e che le cose tra di noi si risolveranno, in un modo o nell'altro. Mi convinco che ci incontreremo presto e che parleremo di tante cose, come facevamo sempre. Cerco di aspettare il giorno in cui ti rivedrò, sperando che ci sia, senza struggermi il cuore chiedendomi quando arriverà. Cerco di non pensarti in ogni momento della giornata, ma ogni tentativo è inutile: ci sei sempre. Ti vedo nella mia camera, sull'autobus, sulla spiaggia. Ti vedo mentre salti il muretto davanti casa mia, mentre ti metti il cappuccio della mia felpa preferita per nasconderti dai video. Ti vedo mentre faccio colazione, mentre preparo il letto per andare a dormire. Rivedo i tuoi occhi marroni, i tuoi capelli mossi. Sento la tua voce chiamarmi ed il tuo profumo seguirmi ovunque io vada. Ti vedo mentre ridi, mentre mi fai il solletico, mentre ti arrabbi. Rivedo le tue mani da adulta e l'anello di tua nonna che portavi sempre al dito. Ti vedo ovunque e mi chiedo se prima o poi sarai davvero, di nuovo, accanto a me. Il fatto che le tue cose siano ritornate sulla mia scrivania è segno che io ancora non sono pronta a lasciarti andare. Mi sto attaccando al tuo ricordo in un modo che nemmeno pensavo fosse possibile: sapevo che, se ci fossimo lasciate, mi saresti mancata; ma non così tanto. Continuo ogni giorno a ripensare a tutte le cose che abbiamo fatto insieme e mi chiedo spesso se anche tu, ogni tanto, ripensi a me. Vorrei sapere cos'hai detto a tua madre, ai tuoi amici. Vorrei sapere se hai detto loro il vero motivo per cui ora non mi parli più, se almeno loro sanno cosa ti ho fatto per farmi odiare così tanto. Vorrei venire direttamente a casa tua e costringerti a guardarmi negli occhi e a dirmi che non mi ami più. Vorrei vedere, se dal vivo, avresti il coraggio di ripetere ciò che mi hai scritto l'ultima volta. vedere se sei sempre uguale, se in una settimana sei cambiata, se mi pensi. Vorrei essere nella tua testa e capire se, quando sei sola, la tua stanza ti ricorda me. Vorrei abbracciarti un'ultima volta e ripeterti che ti amo ancora e che continuerò a farlo. Vorrei guardarti ancora mentre dormi e parlarti, anche se so che sei caduta in un sonno profondissimo . vorrei mangiare un'ultima volta con te, stringerti la mano, accarezzare la tua guancia destra. Vorrei dirti il famoso 'addio' che non ho mai avuto il coraggio di pronunciare e vorrei , più di qualunque altra cosa, ricominciare da capo. So bene che c'è qualcun'altra persona e che lei ti è vicina, che la vedi spesso. So anche che ti fa ridere e che magari può sembrarti affascinante. So che la distanza non l'hai mai sopportata e che avresti preferito mille volte starmi più vicina. Lo capisco, o almeno, ci sto provando. Mi metto nei tuoi panni e cerco di comprendere il motivo per cui io non ti piaccia più. Magari ti farà delle sorprese, ti verrà a prendere a lavoro. Magari ti porterà fuori a San Valentino, cosa che io non sono riuscita a fare, e ti regalerà qualcosa di indimenticabile. Probabilmente ti renderà una persona migliore e non smetterai mai di tenere a lei. Magari potrai finalmente avere la libertà di dire a tutti con chi stai, chi ami, chi ti ama. Sicuramente lei ti terrà testa e saprà trattarti come una principessa. Magari non vi lascerete mai e sarà lei a venire con te a Miami. Sono sicura che si prenderà cura di te, davvero, ma mai come ho fatto io. Posso credere al fatto che sia una persona che ci sa fare; ma amare una persona è tutt'altra cosa. Sicuramente ti darà cuore e anima e tu sarai felice, ma io ti ho dato tutto quello che avevo. Ed ora sono senza niente. Ti ripeto che mi manchi, nonostante tu non ti sia più fatta sentire, nonostante
non lo farai. Voglio dirti che probabilmente uscirò ancora con Bradley e mi divertirò con lui. Ma sappi che ti penserò sempre. Qualsiasi cosa io faccia. Ovunque io vada.

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The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora