27. PoNy

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"Basta!" Urlai ridendo: "Ti prego, Brad, basta."

Mi agitai sotto di lui, poiché le sue mani ormai da uomo mi solleticavano la pancia, e con una leggera spinta lo buttai all'indietro, facendolo atterrare sul divano:

"Odio il solletico." Mi asciugai le lacrime per le risate: "Dovresti saperlo."

Bradley si alzò, afferrando la camicia dalla mia cuccetta, e poi mi sorrise raggiungendomi ancora a petto  nudo:

"è ancora bagnata" Disse indicandola: "La prossima volta che mi ci fai cadere la colazione sopra, giuro che ti faccio il solletico fino a farti rimanere senza fiato."

Il ragazzo buttò la stoffa alle sue spalle e mi spinse contro il lavandino, facendo mici sedere sopra:

"Mi sei mancato" Accarezzai i ricci scuri: "Mi sento davvero bene."

Ormai tutta la finzione era diventata parte di me. Fingevo sempre: ero diventata la protagonista di un vortice di bugie. Mi stavo auto convincendo che con Camila non era mai successo nulla e che a me Brad piaceva per davvero: mi stavo facendo il lavaggio del cervello senza nemmeno accorgermene.

"Oggi si canta?"

"No" Scossi la testa: "Dopo una settimana che cantiamo, oggi non abbiamo nulla."

Il ragazzo mi sorrise e si avvicinò alla mia bocca, leggermente aperta per parlare, e mi baciò guardandomi prima negli occhi.

"Ti amo, Lauren."

Posai il mento sulla sua spalla nuda, abbracciandolo, e sospirai a quelle due parole tanto forti. Steph mi avrebbe detto sicuramente di accontentarlo; ma non lo avrei mai fatto: un bacio andava bene, ma mai avrei detto parole tanto forti.

"Sai" Disse lui cambiando discorso: "A quanto pare non  vale molto la regola della 'prima volta' per la tua amica."

Mi rizzai con la schiena, corrugando le sopracciglia, e poi spostai leggermente la testa per guardarlo meglio:

"Aspetta" Dissi fredda: "Che vuol dire?"

Brad si guardò attorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno, e poi si bagnò le labbra divertito. Sembrava mi stesse dicendo la cosa più figa della terra:

"Ho parlato con Austin." Si guardò di nuovo alle spalle: "E sembra che Camila sia andata nel suo appartamento, l'altra notte."

"Mhmh."

"Davvero non capisci?"

Guardai il finestrino di fuori, dietro di me, e ci pensai un attimo:

"No" Alzai le spalle: "Cos'è che devo capire?"

Brad alzò gli occhi al cielo divertito dalla mia ingenuità, e poi si grattò il dietro dell'orecchio, segno che non sapeva come dirmelo.

"Oh" Gli diedi una piccola botta sui pettorali: "Allora?"

Sospirò e rise leggermente, abbassando la voce:

"Sembra che la Cabello abbia dato le sue 'doti' al ragazzo."

"Ma cazzo" Sbottai: "Puoi parlare bene? Sono stupida e non capisco."

A quel punto Bradley rise rumorosamente e poi socchiuse gli occhi, ripensando alla parolaccia che avevo usato ed io lo invitai a parlare. Ma lui era ancora un po' scosso:

"Ho detto una parolaccia, e va bene" Alzai le mani al cielo: "Non sono una principessa, fattene una ragione."

Annuì divertito e tornò alla spiegazione:

"Dai Lauren..." Sorrise: "Cosa vuoi che abbiano fatto?"

"Visto un film?"

Scosse la testa:

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora