2. Green Eyes

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Aprii gli occhi lentamente, stropicciandone uno, e sorrisi vedendo le dita sottili di Camila attorno al mio braccio destro. Feci attenzione a non svegliarla ed uscii, nel modo più silenzioso possibile, dalla cuccetta dove stavamo dormendo. Mi sporsi in quella accanto, la mia, afferrando il telefono dove l'avevo lasciato e mi diressi in bagno, dove mi lavai e vestii per il Takeover. Odiavo quei vestiti stretti, tutte quelle pezze di pelle ... il mio look abituale era tutt'altro; ma come ho già detto: non mi sarei lamentata, mai. Dopo essermi accomodata sul divanetto, incrociai le gambe per leggere le conversazioni che le ragazze, nei miei panni, avevano avuto con Bradley. Non erano state così male e, vedendo il ragazzo ridere alle loro battute, mi venne da sorridere apprezzandolo, solamente per un attimo.

"Siamo state brave, non è vero?"

Alzai gli occhi, quasi scattando in piedi, ed annuii vedendo Dinah bere un caffè bollente. Non staccai gli occhi dallo schermo e le sorrisi, senza guardarla negli occhi, mentre mandavo un sms a Taylor, mia sorella.

"Le altre dormono, non è vero?"

Dinah mi raggiunse:

"Si, dormono ancora."

Rimasi in silenzio, sorridendo felice ai messaggi della mia sorellina. Ma stava per andare a scuola, e così la salutai, bloccando, poi, lo schermo luminoso del mio telefono. Sospirai, sorridendo alla ragazza accanto a me, e mi diressi verso la macchina del caffè perfettamente posizionata tra un centimetro e l'altro. Preparato il mio, ne feci un altro e Dinah, vedendomi tenere un secondo bicchiere, mi sorrise:

"Per chi è?"

"Camila."

Dinah annuì, come se conoscesse già la risposta e mi abbracciò, lasciandomi un po' spiazzata:

"Conoscevi già Camila?"

La guardai e, anche se quella storia gliela avevamo raccontata un milione di volte, mi sistemai l'anello al dito e le dissi:

"Vuoi risentire la storia?"

Dinah mi guardò e, probabilmente perché non aveva niente di meglio da fare, mi fece raccontare la storia per la millesima volta.

"Ci siamo viste per la prima volta sull'aereo per venire alle audizioni. Venivamo entrambe da Miami, ma non ci parlammo per tutto il viaggio. La prima volta che l'ho vista, mi dissi che era bellissima e che saremmo diventate ottime amiche. Durante i provini, Camila mi fece i complimenti per una maglia che indossavo e poi parlammo per tutto il resto delle audizioni. Poi eccoci qui, il resto della storia lo conosci...."

La ragazza mi sorrise di nuovo, toccandosi i capelli perfetti, e sospirando socchiuse gli occhi:

"Devi volerle bene,si vede in ogni momento."

"Si" Annuii sinceramente: "Le voglio davvero bene."

"A chi è che vuoi 'davvero bene', Lolo?"

Mi girai di scatto, sorridendo a Camila, e dopo averla abbracciata, le porsi il bicchiere caldo con il caffè. Dopo di lei arrivarono Mani ed Ally, tutte assonnate e sconvolte dal freddo e ci salutarono baciando la guancia di ognuna di noi.

"Allora? Bradley ti ha risposto?"

Guardai Dinah ed annuii, spostando poi l'attenzione su Camila che, curiosa, non sapeva dei messaggi.

"Hai finalmente trovato qualcosa da dirgli?"

"No" scossi la testa: "Ma loro si."

Le lanciai il telefono, per farle leggere la conversazione, ed aprii la tendina del bus per vedere il tempo che c'era. Sbuffai, vedendo ancora un po' di nebbia attorno a noi. Ma il pensiero che l'estate sarebbe arrivata presto, mi fece sospirare facendomi concentrare sulla giornata di quel giorno.

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora