Alzai gli occhi al cielo, confusa dalla sua risposta, e la seguii tornando dentro. Camila andò verso la porta della sua camera, probabilmente per scendere al piano di sotto, ed io la seguii continuando il nostro discorso.
"Io... io credevo di essere già il tuo..." Gesticolai: "Il tuo sole, ecco."
Camila accennò ad una risata, e saltò l'ultimo scalino in legno, raggiungendo il salotto:
"Lo sei già Lauren, è vero. Ma io intendo il MIO sole, capisci?"
"Credevo che Austin bastasse."
La ragazza si sedette sul divano, con le gambe incrociate, ed io feci lo stesso, prendendola per le spalle e girandola verso di me.
"Non hai niente da dire, Camz?"
"Ho già detto troppo" Alzò le spalle: "Ma basta parlare di questo: non ne facciamo un dramma."
"No" Scossi la testa: "Non voglio farne un dramma, ma se posso renderti felice in un altro modo che non sia darti la mano di nascosto come fossi una fuggitiva, lo farò a partire da adesso."
La ragazza guardò le sue mani e le mie, che si sfioravano sulla morbida pelle del suo divano, e poi giocherellò con i suoi anelli, portando l'attenzione dei miei occhi sullo stesso punto che lei stava guardando. Prima che potesse risponderle, mi venne istintivo raggiungere le sue dita con le mie, sciogliendo le sue mani tra di loro, per incrociarle con me. Le accarezzai e sospirai, tracciandole la lunghezza del dorso con il pollice della mia mano. Camila mi guardò, come se stesse parlando con una bambina, ed alzò le spalle scuotendo la testa:
"Il fatto è che non puoi, Lauren."
"Ma si" Alzai poco la voce, non arrabbiata, ma cercando di convincerla: "Posso invece"
Mi misi in piedi e Camila corrugò la fronte al mio movimento. Mi indicai, capendo che l'unico modo per farla ragionare era quello di renderla felice:
"Eccomi, Camz. Sono qui, con un'orribile tuta addosso. Sono sudata, spettinata, e probabilmente puzzerò anche un pochino. Ma non m'importa, perché la cosa che mi è sempre piaciuta di te è il fatto che fossi mia amica per come sono." Sospirai sorridendo: "Sei l'unica delle ragazze ad aver mai dormito con me, nello stesso letto. Sei anche l'unica che ha avuto il coraggio di entrare nella cuccetta in cui dormivo, tra l'altro infestata di batteri della febbre, ed a sorreggermi quando non ce la facevo più."
La ragazza si alzò, aprendo le braccia, ma io scossi la testa rifiutando il suo abbraccio per continuare a parlare:
"Il problema sai qual è, Camz? Il problema è che io amo le chiacchiere su di noi, io le amo per davvero. Ogni volta che tu esci con quel coglio.. con Austin, io resto in camera a vedere i fottuti video Camren, okay? Sto diventando pazza e mi sto facendo risucchiare da questo mondo di bugie, perché amo le nostre mani incrociate di nascosto, ti tuoi sguardi di complicità durante le interviste: Dio mio, Camila Cabello, io amo tutta questa storia. La amo, e se solo fosse possibile, uscirei ora da questa casa per dire a tutti che è vero, anche se non lo è, e sarei la ragazza più felice del mondo."
Camila mi guardò e si sporse verso di me, quasi arrabbiata:
"E perché, Lauren? Perché saresti felice?"
"Perché sarei la persona più fortunata della terra, Camz" La indicai: "Perché tutte le persone dovrebbero esserlo sapendo che potrebbero stare con te."
Indietreggiai, paurosa del fatto che forse avessi detto troppo, ma Camila ritirò dritta la sua schiena, che si era piegata durante la sua domanda fatale. Ed io mi accorsi di avere il fiatone ed il cuore a mille. Non sapevo cosa stesse pensando, ed allora deglutii per riprendermi e mi guardai attorno, come se fossi spaesata.
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The fault of the moon || Camren
Fanfiction"Quindi mi stai dicendo che non sei rimasta sveglia per me." "No, mi dispiace deluderti. Nicholas Sparks mi ha chiamata a gran voce per tutta la sera." Annuii, mettendo il libro da parte e mi ricomposi, rendendomi conto della mia pazzia. Ma poi la v...