46.Photomontage

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Chiusi lo sportello della macchina nera ed afferrai la buste che avevo depositato a terra qualche secondo prima. Chiusi l'auto con il tasto a distanza e bussai alla porta di casa mia:

"Già di ritorno?"

Sorrisi a Chris, che subito mi tolse due delle buste dalle mani, ed arrancai dentro. Posando le cose a terra, mi accorsi che la musica stava inondando tutta l'abitazione e sorrisi quando vidi Taylor e Camila ridere tra di loro. Mi guardai attorno e studiai la posizione di ognuno di loro, sorridendo alla bella famiglia che si era creata nel giro di due ore. Camila e mia sorella erano sedute sul morbido divano di pelle, entrambe vestite con una tuta nera, e ridevano per qualcosa che mi era nascosto dal volume della musica. Taylor, invece, da bravo fratello, stava sistemando le cose. Lo raggiunsi, mettendo le chiavi sulla cucina di marmo, e gli diedi una pacca sulla spalla:

"Allora? Ti hanno fatto impazzire?"

"No." Rise: "Camila è abbastanza tranquilla quando vuole."

Risi anche io e gli passai le varie cose da mettere nel frigo.

"Quand'è che tu e Taylor dovete andare via?"

"Stasera:andremo da Carl e Alex per qualche giorno."

"La mamma lo sa?"

"Certo." Mi sorrise: "Da quando non ci sei più, la mamma ed il papà hanno allentato un po' la presa."

"Vi lasciano più liberi?"

"Non totalmente." Tentennò: "Ma molto di più di prima."

Risi e gli toccai il braccio ormai da uomo. Erano cambiate molte cose da quando me ne ero andata di casa: i tour avevano portato via gran parte del mio tempo e non avevo avuto la possibilità di vederli crescere totalmente. Il fatto che venissero spesso a vedermi cantare, non implicava il fatto che fossimo tutti ancora completamente uniti:

"Ci manchi." Disse poi Chris: "Ci manca ridere e scherzare con te."

"Lo so... mancate molto anche a me, Chris, e non immaginate neanche quanto, ogni volta, io aspetti le vacanze per potervi rivedere."

Rimanemmo un attimo in silenzio, indaffarati nel mettere in ordine, e poi mi fermai, sorridendo leggermente:

"Come sta la nonna?"

"Come sempre."

Quando le dita fini di Camila bussarono sulla mia spalla, mi girai di corsa ancora con il latte tra le mani:

"Serve una mano?"

"Oh no" la ringraziai: "Non preoccuparti."

Chris mi sorrise e si allontanò, lasciandoci sole nella cucina nuova:

"Di che stavate parlando, tu e Taylor?"

"Troppe cose: mi fa davvero ridere tua sorella."

Cominciò ad afferrare le cose dalla busta anche lei, ignorando il mio rifiuto, e mi sorrise più volte:

"Stasera staremo da sole?"

"Credo di si." Annuii: "Arai l'onore di vedermi cucinare."

"L'ultima volta non è stata una bella scena."

"Ma dai." Risi rumorosamente: "Avevo 16 anni, Camz."

"Ti darò una possibilità." Scherzò: "Ma se fallisci, me ne vado con tua sorella."

Feci finta di essere offesa e misi il muso, fissando i suoi occhi marroni. Quando alzò le mani, per mirare alla mia pancia, corsi verso il divano e ci saltai sopra, coprendomi con un grande cuscino rosso:

The fault of the moon || CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora