Dopo averle detto quelle cose, sospirai lentamente e scesi dal letto. Non ero triste né amareggiata: volevo solamente che Camila mi capisse per davvero. La leggerezza con la quale lei afferrava le mie parole mi preoccupava da morire: chi mi diceva che la ragazza mi capiva per davvero? Sapevo bene che non era stupida; ma, conoscendola, il terrore che lei potesse prendere sotto gamba le mie frasi mi invadeva il corpo ogni volta che le parlavo. Camila mi amava ed io ne ero sicura, e volevo che lei fosse sicura ugualmente del mio amore per lei.
Mi diressi alla finestra e tornai a guardare sotto, dove le macchine sfrecciavano tra le persone, e sorrisi al riflesso di lei seduta ancora sul letto. Si stava guardando intorno, sorridendo come una bambina, ed io volevo solamente vederla così per sempre.
C'erano dei momenti in cui Camila sembrava far finta di stare bene e, anche se era successo raramente, a causa delle situazioni complicate, non avevo mai avuto l'occasione di aiutarla a stare meglio. Sapevo che riuscivo a renderla felice; ma avevo paura che non le bastasse mai. Per questo mi ero preoccupata di chiederle spesso come si sentisse, se fosse tutto okay anche con le altre: volevo che con me fosse sincera, libera di dire e pensare quello che voleva. Non volevo metterle limiti, assolutamente, e per questo non mi lamentavo mai di lei. Non m'importa va del fatto che non era la dolcezza fatta persona o che spesso mi ignorava senza motivo. Non m'importava neanche di starle attaccata tutto il giorno o il fatto che spesso si lasciava influenzare dagli altri: come ho già detto, l'amavo così com'era.
Camila mi raggiunse e, dopo avermi dato un leggero bacio sulla guancia, sparì dietro la porta del bagno. Poco dopo che lei entrò, il mio telefono cominciò a suonare di nuovo ed io, vedendo che si trattava di Ally, corsi a rispondere:
"Ally?"
"Hey Lauren!" Risposero tutte: "ci dispiace interrompere, qualsiasi cosa tu stia facendo, ma volevamo informarti che abbiamo avvisato gli altri e che è tutto okay: sei ufficialmente dai tuoi parenti di New York."
Ridemmo leggermente e le ringraziai. Sapendo che si trovavano insieme, chiesi alla più grande di mettere in vivavoce:
"Abbiamo parlato." Dissi loro: "Mi ha spiegato la situazione ed ovviamente la colpa non è stata sua. Ha avuto un comportamento pessimo e l'ha ammesso anche lei; ma qui la situazione sta degenerando. L'hanno portata qui perché mi hanno vista entrare nel Motel la notte prima che partisse: i patti erano che non ci saremmo fatte vedere insieme; ma io, avendo ignorato le richieste di Stephan, ci ho rimesso. E ci ha rimesso anche lei."
Le ragazze mostrarono il loro disprezzo nei confronti del management e mi augurarono di passare bene il mio tempo lì nella grande città. Camila uscì dal bagno e, sentendo le altre ragazze, mi raggiunse felice:
"Mi mancate tanto" disse lei: "Non sapete come vorrei essere lì con voi!"
"Ci manchi tantissimo anche tu, Cabello. Avremmo voluto dirvelo di persona..." Iniziò Mani: "Ma so che questa notizia non può far altro che rendervi felici, quindi immagino che non ci sia tempo per aspettare."
Camila mi guardò, aggrottando la fronte, ed io alzai le spalle scuotendo la testa. La ragazza si avvicinò di più a me, sedendosi sulle mie gambe incrociate, e ricominciò a parlare:
"Se una di voi è incinta, sappiate che non vogliamo sapere i particolari."
Ridemmo tutte, anche se per poco, e, in quel momento di confusione, Camila si girò per baciarmi velocemente. Sorrisi sulle sue labbra rosee e posai la fronte contro la sua per qualche secondo. Poi tornammo alla conversazione e, insieme, ci concentrammo sulle loro parole:
"Allora? Di cosa si tratta?"
"Non ce l'hanno ancora comunicato" disse Dinah: "Ma oggi, mentre andavamo all'incontro, abbiamo sentito Steph parlare con il dirigente. Crediamo..." Disse felice: "Crediamo che Stephan se ne vada presto."
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The fault of the moon || Camren
Fanfiction"Quindi mi stai dicendo che non sei rimasta sveglia per me." "No, mi dispiace deluderti. Nicholas Sparks mi ha chiamata a gran voce per tutta la sera." Annuii, mettendo il libro da parte e mi ricomposi, rendendomi conto della mia pazzia. Ma poi la v...