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Mentre stavo ancora piangendo Rita mi trascinò verso la fermata dell'autobus. " Dove andiamo?" chiesi perplessa

" Lontano. Non possiamo comprare dei test di gravidanza qui! Ci conoscono tutti e tu non hai idea di come si spargano velocemente le voci!"

" Io non voglio fare il test. Non sono incinta" protestai, ricevendo un'occhiataccia da Rita.

Ci sedemmo infondo all'autobus per poi scendere a Melzo, dove nessuno ci aveva mai visto. Be', forse avevano visto Rita visto che il suo ragazzo, Lorenzo, abitava lì. Ma non ci sarebbero state voci e pettegolezzi.

Rita entrò in un piccolo negozietto e poi andò vero uno scaffale pieno di test. Ne prese un paio e andò dal cassiere, guardandolo con uno sguardo truce. Il cassiere non fece nessuna domanda e poi indicò la tolette.

Rita tornò indietro e mi trascinò nel bagno sporco e puzzolente. " Fallo"

Tolse il test dalla scatola e me lo passò. Lo guardai con disgusto.

" Non sono incinta" ripetei. " Senti, mi sono fatta solo delle paranoie. Deve essere una coincidenza. E se mi arrivano settimana prossima?"

" Fallo" ripeté Rita senza ammettere discussioni.

La guardai in cagnesco e poi lo feci. " Io non sono incinta e la tua è un'idea folle!"

" Sono tuoi i sospetti. Io ho solo collegato"

Guardo il test. Sto cercando di sembrare il più forte e sicura possibile ma dentro sto tremando e morendo di paura. Merda, non può essere vero.

La sveglia che aveva messo Rita suonò e mi passò il test. " Guardalo tu" dissi. Se avessi sciolto le braccia sarei crollata a piangere.

No, non potevo essere incinta. Avevo già programmato il resto della mia vita e dello stupido sesso non avrebbe rovinato tutto.

Prima sarei uscita da liceo con il massimo dei voti per poi prendere un master in medicina e lavorare come medico. Dopo un paio di anni, quando mi sarei sistemata con casa e tutto il resto, avrei iniziato a cercare un uomo, con cui mi sarei sposata e avrei messo su famiglia. Sarei stata a casa un paio di anni dal lavoro e appena il bambino avrebbe iniziato ad andare all'asilo io avrei ripreso a lavorare.

Un programma perfetto, la mia vita ideale perfetta. Avremmo abitato in una bella villa poco fuori Milano, magari in un piccolo paese dove si conoscono tutti.

E ora quella stupida stecca non poteva rovinarmi tutto.

" Chiama MTV" disse cercando di alleviare la tensione. " Sei incinta"

La guardai con gli occhi sgranati e poi posai lo sguardo su "incinta" comparso sullo schermo.

Merda, quel pezzetto di plastica mi ha appena rovinato i piani.

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Da quando ci sei teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora