Da quando ci sei te

4.

( quello nella foto è Andrea)

Caddi sul pavimento iniziando a piangere e Rita mi si sedette accanto.

Prendo il cellulare e compongo un numero che ormai so a memoria. " Pronto"

" Andre" singhiozzo.

" Cate, va tutto bene? Cosa succede?" chiede improvvisamente preoccupato.

" Mi dispiace, mi dispiace tanto" inizio a singhiozzare senza riuscire a trattenermi.

" Cate mi dici cos'è successo. Cos'hai fatto?"

" Sono..." non riesco a dirlo. Rita mi strappa il telefono dalle mani. " Andrea?" chiede

Sento la sua voce rispondere " Si, con chi parlo?"

" Caterina è incita" dice tutto ad un fiato, mentre altri singhiozzi e lacrime si fanno strada.

" Cosa?"

Riprendo il telefono. " Andre ci sei?"

" Cate dimmi che è uno scherzo. E se lo è sappi che è di pessimo gusto!"

" Non è uno scherzo. Ho appena fatto un test. Sono incinta Andre, sono incinta"

Lo sento respirare. " Prendo il primo treno e ti raggiungo"

***

Io e Rita siamo davanti alla stazione da dieci minuti in attesa del treno di Andrea, per mia fortuna basta prendere il treno per venire da me, più qualche minuto di camminata.

Il treno si ferma e Rita mi prende la mano, stringendomela. Ho smesso da poco di piangere e gli occhi sono ancora gonfi e rossi.

" Andrà tutto bene!" mi sussurra Rita. Annuisco e nell'altra mano stringo il test, che sto stringendo ormai da mezz'ora. Strano che non si sia ancora spaccato.

Poco dopo individuo i capelli biondi di Andrea. So che sembra strano ma Andrea è biondo naturale e ha due bellissimi occhi azzurri, la prima cosa che mi ha attratto di lui.

Ha un'espressione preoccupata e appena mi vede mi fa un cenno con la mano. Gli faccio un piccolo sorriso.

" Carino" bisbiglia Rita " Anche se i biondi non sono il mio genere!"

" Cate!" mi saluta abbracciandomi. Lascio la mano di Rita e lo abbraccio a mia volta.

" Rita questo è Andrea. Andrea la mia migliore amica Rita" li presento.

" Ciao" saluta Rita con un sorriso a trentadue denti.

" Ciao" saluta velocemente, per poi tornare a guardarmi. " Allora?"

Con la mano tremante gli mostro il test. Lui lo prende tra le mani e lo guarda rimanendo in silenzio per qualche secondo.

" Dovrei essere alla sesta settimana" dico " forse anche settima"

" Possiamo andare a parlarne al bar?" domanda Rita ed entrambi annuiamo, per poi andare verso il bar della stazione. Ordiniamo qualcosa da bere e da mangiare.

" I tuoi lo sanno?" mi domanda Andrea prendendo un sorso della mia cioccolata calda.

Scuoto la testa. " L'ho scoperto un'ora fa! E poi non so se glielo voglio dire ora"

Rita sospira. " Fatemelo dire. Ma voi vi siete cacciati in un bel guaio!"

" L'aborto?" propone Andrea e sento il cuore stringermi. È vero che sta pensando al suo futuro e che siamo troppo giovani, ma come può uccidere una creatura innocente.

Scuoto la testa. " No. E poi i miei sono parecchio cristiani, non lo permetterebbero mai. E serve la loro autorizzazione"

Il telefono di Andrea vibra e vedo che gli arriva un messaggio. " è Iacopo" mi spiega " stiamo organizzando per vederci durante le vacanze di Natale"

" Ragazzi, non per dire, ma stavamo parlando di altro"

Annuisco. " Hai ragione. Allora?" chiedo sentendo ancora le lacrime che mi bruciano.

" Io devo andare un attimo.... Non lo so" si alza e va via.

" Tu lo vuoi?" mi chiede lui.

Io non so cosa rispondere. " Andre sai che io sono cristiana e che per me e per la mia famiglia questo è un dono del Signore, e devo accettarlo come tale. Quindi porterò al termine la gravidanza"

" E con il futuro?" mi indica la pancia " Questo è solo un intralcio. Te ne rendi conto? Tu mica volevi diventare un dottore?"

Annuisco. " Ce la posso fare. Mia madre ha avuto mio fratello a diciannove anni, ma questo non le ha impedito di diventare una psicologa!"

" Tua madre aveva due sorelle più grandi! E tuo fratello mi odia!"

Sospiro. " Lui non ti odia"

" Lo farà quando verrà a sapere che sei incinta!"

Faccio una smorfia. " Possiamo farcela. E se tu non vuoi sei fuori" gli dico senza problemi, ma sentendo come se della lava mi stesse scendendo in gola.

Andrea sgrana gli occhi. " Cate, io... ho bisogno di riflettere. Senti, dammi un po' di tempo" si alza e se ne va, dopo avermi dato un veloce bacio sulle guance.

Rita torna e mi abbraccia. " Andiamo a casa. Possiamo chiedere a tua madre se oggi puoi dormire da me!"