CAPITOLO 21
È il 19 aprile e sono a scuola e sto ascoltando storia. Accanto a me Rita continua a messaggiare con il suo ragazzo e io sto facendo fatica a stare attenta.
Siamo quasi a fine lezione e la prof sta per dare i compiti, prendo il diario e non faccio in tempo ad aprirlo che lo lascio cadere di scatto sentendo un dolore improvviso e fortissimo al ventre.
Rita si gira verso di me e mi guarda perplessa mentre io mi tocco il ventre. È duro. Merda. E il dolore non è ancora passato. Poggio la testa sul banco e faccio respiri profondi, come al corso preparto.
" Cate" mi chiama Rita.
" Un attimo" gemo, giro leggermente la testa e vedo che ha gli occhi sgranati.
" Hai una contrazione?" mi sussurra e io annuisco.
Fa per andare a dirlo alla prof quando la fermo. " è una. Se ne ho un'altra tra qualche ora lo puoi dire"
" Come vuoi"
Non c'è bisogno di aspettare molto visto che poco dopo sento qualcosa di bagnato in mezzo alle gambe, e sono sicura di non essermi pisciata addosso.
" Rita" chiamo in preda al panico
Si gira verso di me e mi guarda interrogativa. " Mi si sono appena rotte le acque!" sbiascico.
Lei si alza in piedi e corre fuori dalla classe, è intervallo e siamo rimaste solo noi in aula.
Guardo il bambino. " Ma non potevi aspettare ancora tre ore che finisse la scuola?" chiedo.
Nel frattempo prendo il cellulare e chiamo Andrea. " Pronto" risponde dopo qualche squillo, il baccano di sottofondo.
" Andre mi si sono appena rotte le acque. Rita sta andando a chiamare una prof. Fingi di stare male e fatto venire a prendere da tua madre, poi ti invio il nome dell'ospedale" dico ansimando.
Appena riattacco Rita e la prof Vassalli entrano in classe.
" Cate cosa succede?"
" Mi si sono appena rotte le acque"
" Ok, io chiamo un'ambulanza, tu avvisa i tuoi genitori"
Annuisco e nel frattempo chiamo mia madre, che avvisa mio padre e mio fratello.
Cinque minuti dopo sono in ambulanza con la professoressa ( per fortuna una delle mie preferite!) e stiamo andando verso l'ospedale.
" Faccia respiri profondi" dice il paramedico.
Inizio a respirare come al corso ma quando ho una contrazione mi è difficile.
" In che ospedale andiamo?" chiedo
" San Raffaele"
Annuisco e invio un messaggio ad Andrea e a mia madre.
Scendiamo dall'ambulanza e vengo messa in una piccola stanza tutta rosa dove vengo raggiunta poco dopo da mia madre.
" Ciao mamma"
" Ciao amore. Salve, sono Simona, la mamma di Cate"
" Paola, la professoressa di fisica. Ok Cate, ora che c'è tua madre io devo tornare a scuola. Fatemi sapere come va"
" Certo, e grazie ancora"
Marisa arriva una mezzoretta dopo e mi fa qualche controllo.
" Sei a buon punto. Sei a sette centimetri di dilatazione"
" Mamma voglio l'epidurale" sbiascico.
" Certo, Marisa possiamo farlo?"
" Si, vi porto i moduli di permesso e chiamo l'anestesista"
" Ok, grazie"
Dieci minuti dopo arrivano anche Andrea e sua madre. " Ehi, ciao" mi saluta Andrea baciandomi
" Ciao" saluto " Che scusa hai inventato?"
" Ho detto la verità" replica sorridendomi
" E ti hanno lasciato andare?"
Andrea annuisce " Si"
*
Sono le sei di sera e finalmente è arrivata l'ora di spingere. Il dolore, grazie all'epidurale, è diminuito ma lo sento ancora.
Mi hanno portato in sala parto e con me ho voluto Andrea, Rita e mia madre. Gli altri sono tutti nella sala d'attesa.
" Ok, la testa sta uscendo, spingi"mi urla Marisa. Stringo la mano di Andrea e di Rita e continuo a spingere.
" Ci siamo quasi! Ultima spinta"
Prendo tutta l'energia che mi è rimasta ( poca) e spingo.
Un vagito si diffonde per tutta la stanza e Marisa solleva il bambino tutto pieno di sangue, con ancora il cordone ombelicale attaccato.
" è una femmina" esclama Andrea baciandomi
" Eleonora"
Marisa mi mette Eleonora sul seno e Andrea le taglia il cordone ombelicale.
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Da quando ci sei te
Teen FictionCaterina è una ragazza con le idee chiare per il suo futuro. Cambierà tutto durante un'estate quando finalmente uscirà con il ragazzo che le piace...