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CAPITOLO 16

È passata un'altra settimana e questo weekend sono io che vado a casa di Andrea.

" Hai preso tutto?" mi chiede mia madre mentre mette il borsone nella macchina, intralciata da Wendy.

" Si mamma"

" Ok, allora andiamo"

Durante il tragitto cerco di ripassare e portarmi avanti il più possibile con la scuola. Ho chiesto ai professori se mi possono dire gli argomenti che faranno ad aprile e maggio, in modo da poter già iniziare a studiare e a portarmi avanti.

" Ti scoppierà la testa!" esclama mia madre, parcheggiando

Io le faccio una linguaccia e scendo. " Ci vediamo domani"

" Ciao amore"

Non appena arrivo in casa chiedo di usare il bagno. Ultimamente ho la vescica piccola, anche se non bevo molto.

" Cate puoi tirare su la maglietta che facciamo una foto alla pancia?" mi chiede Laura.

Io annuisco e tiro su la maglia, rilevando il pancione, sempre più grande.

" Quanto è grosso!" dice dopo aver scattato qualche foto " è cresciuto dall'ultima volta!"

" Già. E crescerà ancora"

" Ciao Cate" mi saluta Stefano entrando in salotto, poi guarda la pancia e sgrana gli occhi.

" Già, è grossa!"

" Si, a che mese sei?"

" Il ventotto al sesto"

" Di già! Wow!"

Annuisco, prima di sentire una voce femminile sconosciuta.

" Anna vieni pure"

Una ragazza alta, con un bel fisico, e i capelli biondo tinti, entra in salotto e anche lei si mette a guardare la pancia.

" Cate questa è Anna, la mia ragazza. Anna questa è Cate, la ragazza di Andrea"

" Ciao" ci salutiamo, prima che inizi a domandarmi alcune cose e poi mi chieda di posare una mano sulla pancia.

Annuisco e poco dopo il piccolo tira un calcio, provocando ad Anna un sorriso stupito.

" Andrea?" chiedo

" Al lavoro. Torna tra qualche ora" mi spiega Stefano.

" Vuoi giocare con la Wii? Abbiamo quattro telecomandi!"

Annuisco e mi metto a giocare con Stefano e Anna a Super Mario Kart.

Verso sera finalmente arriva anche Andrea, che si unisce a giocare a noi.

*

" Dopodomani è il tuo compleanno" dico accarezzandogli gli addominali, da sopra la maglietta.

" Già, diciassette anni"

Sbuffò. " Io devo aspettare maggio per farli!"

" Pensa se il bambino nasce anche lui il sette, fate il compleanno lo stesso giorno"

Faccio una smorfia. " No... comunque il ventuno puoi venire via dal lavoro prima? Ho prenotato per le otto"

" Ok, verrò da te per le sette e trenta"

" Il ristornate è a pochi minuti, non ci mettiamo molto neanche a piedi"
" Lo so. Ma tu ci metti tantissimo a prepararti!"

" Spiritoso. A proposito, quand'è la prossima partita di calcio?" chiedo. Dimenticavo di dirvi, Andrea gioca a calcio, ed è anche bravo.

" Ne abbiamo una tra qualche settimana se vuoi venire"

" Certo che voglio. Mi farò accompagnare da mia madre!"

" Ok, ma ora possiamo dormire che sono stanco morto?"

" Si, meglio di si"

*

Il pomeriggio dopo mi faccio portare da Andrea al corso preparto di Marisa, anche se è suo fratello a portarci in macchina. È la prima lezione a cui vado, non ho mai potuto prima per via del lavoro e dello studio.

Appena entro vengo guardata da tutte le mamme guardarmi e mi sento leggermente in imbarazzo. Sono la più giovane lì dentro e anche Andrea sembra in imbarazzo.

" Ciao Cate, Andrea!" ci saluta Marisa abbracciandoci. " Venite, prendete un tappetino e mettetevi davanti"

Ci sistemiamo, sempre con qualche sguardo di qualche donna, ho voglia di urlarmi a gridare " si, sono troppo giovane per essere incinta. E allora?" ma mi trattengo.

" Bene iniziamo con delle semplici respirazioni....

E così passo un ora a respirare e a fare esercizi strani ma divertenti.

" Bene, oggi facciamo vedere il video del parto" esclama Marisa e sento il sangue gelarmi. So già come funziona e so che fa male.

Appena parte il video sento la mano di Andrea stringere la mia.

" Santo cielo, non voglio essere assolutamente al tuo posto" mi dice uscendo dal consultorio

" Già, nemmeno io vorrei!"

Da quando ci sei teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora