Non riuscì a parlare con Derek quella mattina, e adesso le toccava andare a lezione. Sbadigliò, nascosta dietro l'armadietto... aveva un sonno incredibile!
«Ci farai l'abitudine, vedrai»
Rebekah si affacciò e vide Isaac tutto bello e pimpante. Richiuse l'armadietto.
«Hai lavorato più di me, non sei nemmeno un po' stanco?»
«Sono un lupo mannaro»
«Hai ragione. Ah, Isaac! Sono stata al cimitero stamattina e...»
«Perché sei andata al cimitero?» la interruppe lui.
Nessuno aveva mai saputo tutta la verità su di lei e sul suo passato, a parte Derek, e non se la sentiva di dirla proprio adesso e proprio a lui.
«Questo non ha importanza... Dicevo, sono stata lì e ho visto che hanno messo la foto alla lapide di tuo padre. Pensavo ti avrebbe fatto piacere sapere...»
«Non mi interessa!» le urlò quasi in faccia e se ne andò.
Che vuol dire "non mi interessa"? A quale figlio non interessa del proprio padre, che per giunta è morto? Rebekah era rimasta davvero stranita da quella risposta, ma non aveva tempo di pensare ai comportamenti strani della gente, doveva andare a lezione. Prima ora: economia.
Il professore, o la professoressa, non ne aveva idea, non era ancora in classe; si guardò intorno in cerca di un banco vuoto dove mettersi, quando qualcuno la tirò per un braccio.
«Scott! Mi hai spaventata!»
«Scusami, ma c'è una persona che vuole salutarti»
Scott si scostò di poco e un ragazzo un po' più basso di lui si affacciò dalla sua spalla.
«Stiles!»
«Heei!»
L'abbracciò fortissimo, troppo forte, che fosse diventato un lupo mannaro anche lui?
«Stiles, non respiro!»
«Scusa! Sei diventata proprio una bella ragazza, eh Rebekah?»
«E a te serve una visita oculistica, eh Stiles?»
Lei non era la tipica ragazza che si mette davanti lo specchio e si fa i complimenti da sole per quanto è bella. "I tuoi ricci sono perfetti", "I tuoi occhi nocciola sono la fine del mondo!", "Hai un fisico da invidiare", se lo sentiva sempre dire ma non ci dava mai peso.
«Naah!»
«Si. E comunque anche tu Stiles, chissà quante ragazze ti sbavano dietro!»
«Non quella che vorrei io...»
«Non dirmi che vai ancora dietro a Lydia Martin!»
«Ma guardala, è... è...»
Beh, in effetti era diventata davvero una bella ragazza. "Caspita, è bellissima!", pensò. Bisognava ammetterle le cose quando erano evidenti.
«In effetti...» commentò. Scott li interruppe e una ragazza si aggiunse ai tre.
«Rebekah, ti volevo far conoscere Allison, la mia ragazza. Allison, lei è Rebekah»
"Un lupo mannaro che sta con una cacciatrice di lupi mannari, wow Scott!"
«Piacere mio!» disse con un sorriso che era il più falso del mondo.
L'aveva riconosciuta, era lei quella ragazza a casa Hale che le aveva lanciato contro quelle frecce.
«Che ti sei fatta al braccio?» le chiese la ragazza. Curiosa a quanto pare, o semplicemente sapeva già la risposta.
«Qualcuno ha pensato bene di darmi il benvenuto ieri, non ricordi?»
"Sincera e schietta, vedrai che il tuo nemico rimarrà confuso" era quello che le aveva insegnato Derek. E infatti aveva ragione. La ragazza restò perplessa dalla sua spontanea rivelazione, forse si aspettava che mentisse. Anzi, tutti restarono sbalorditi!
«Beh, cerco di farli fuori i lupi mannari io» commentò lei alquanto acida.
«I lupi mannari guariscono, io non sono guarita, fai due conti... E ah! Per la cronaca il tuo ragazzo è un lupo mannaro»
Rebekah si allontanò da loro, facendoli restare tutti a bocca aperta e prese posto al primo banco. Odiava i primi posti, ma era l'unico banco libero e soprattutto lontano da quella cacciatrice! Nemmeno due secondi dopo qualcuno si sedette accanto a lei: Erica.
«Ho sentito tutto il discorso, tu sei ufficialmente mia amica ragazza!»
«Non me ne starò certo in silenzio. Ma spiegami una cosa, che cavolo ci fanno gli Argent a casa Hale?»
«Cercano Derek. Vogliono catturarlo. Quello era l'unico posto dove stava sempre e hanno deciso bene di insediarsi lì finché non ritorna»
«E' casa sua! E loro davvero credono che Derek torni e si faccia catturare?» sorrise all'idea di quanto potessero essere stupidi.
«A quanto pare...»
«Che illusi!»
«Signorina Reyes, signorina Deaton! Si, già conosco il suo nome. Silenzio!»
La voce del professore le interruppe, non lo aveva nemmeno sentito arrivare!
Dopo le lezioni era ora di tornarsene a casa, o meglio al magazzino di Derek, doveva solo posare alcuni libri nel suo armadietto e poteva andar via. Almeno era quello che sperava. Allison era vicino al suo armadietto ad aspettarla.
«Come mai non sei guarita?»
«Ti devo fare un disegnino? Non sono un licantropo!»
«Ma... io pensavo che...»
«Beh, l'avevo capito»
«Scusami... Io non so come sia potuto succedere»
«Credimi, la tua famiglia ha già fatto un errore del genere in passato»
«Che significa?»
Rebekah girò i tacchi e se ne andò. Sentì lei urlarle contro "Che cosa significa?" ma non le importava, avrebbe parlato con la sua bella famigliola.«Sicura che non ti abbiano seguita?»
«Ti ho detto che non mi hanno seguita!»
«Beh, se gli Argent scoprono questo posto la colpa sarà tutta tua, ricordalo»
«Diamine Isaac! Se sei nervoso per affari tuoi non te la prendere con me, ok?»
«Tu...»
«Rebekah, vieni qui» li interruppe Derek, che voleva che Rebekah lo aiutasse a fare qualcosa.
«Che c'è?»
«Sei libera?»
«Si, ho finito di studiare, che ti serve?»
«Ho sentito come hai tenuto testa ad Allison stamattina, ma la prossima volta vacci con un po' più di calma»
«Credimi, quello era il minimo!»
«Lo so»
«Emm, senti se non ti serve il mio aiuto qui io andrei. Ho bisogno di fare un giro...»
«Va bene. Hei... Stai bene?»
Lo guardò negli occhi e fece cenno di si con la testa. Non aveva bisogno di parole, sapeva benissimo che Derek avrebbe capito lo stesso che non andava tutto bene.
«Stà attenta» le disse, e se ne andò sorridendogli.#Pov Allison#
«Sei sicura che ti abbia detto proprio questo?»
«Si papà, sicurissima. Le ho chiesto anche spiegazioni, ma lei è andata via senza calcolarmi»
Aveva deciso di chiedere a suo padre se sapesse qualcosa, era rimasta davvero confusa dalle parole di Rebekah. Le aveva chiesto scusa, non immaginava che lei non fosse come tutti loro e se ne uscisse con quella frase.. che cavolo voleva dire? Suo padre si allontanò e andò da suo nonno, Gerard. Era tornato dopo la morte di Kate e non se ne era più andato, voleva ucciderli tutti. Tutti i lupi mannari.
All'improvviso sentì la voce di suo padre farsi più alta, stava urlando contro Gerard. Si avvicinò alla porta, adesso sentiva alla perfezione tutto quello che stavano dicendo.
«Ti rendi conto di cosa hai fatto?»
«E' stato un errore, non ne avevo idea!»
«Delle persone innocenti sono morte quella sera!»
«Non è un mio problema Chris! Erano tutti lì, era l'occasione perfetta per uccidere tutti gli Hale in una volta»
«Quelle persone non erano licantropi, erano umani!»
«Non ha importanza dopo 11 anni»
«Una bambina è cresciuta da sola! Senza l'amore dei genitori per colpa del tuo stupido errore, lo capisci o no?»
«Non mi importa. Quello che è importante è che la maggior parte degli Hale è morta, manca solo Derek»
«Vuoi ucciderli tutti perché sono degli assassini, hanno ucciso tua figlia, ma ricorda che lo sei anche tu»
Allison sentì le mani di suo padre sbattere sul tavolo e i suoi passi che si facevano sempre più vicini, si allontanò dalla porta e fece finta di scendere le scale del piano di sopra. Ancora non capiva però, cosa era successo quella sera?#Pov Rebekah#
Aveva davvero bisogno di fare quattro passi, di schiarirsi le idee e sgranchirsi le gambe. Era tranquilla, fino a che non vide un grosso furgone fermarsi e un uomo andare verso di lei.
«Sei Rebekah, giusto?» lei si guardò un po' intorno, non c'era anima viva.
«Si, lei chi è?»
«Mi chiamo Christopher Argent»
«Cosa vuole da me?»
«Allison mi ha detto che ha parlato con te a proposito dell'altra sera, è molto dispiaciuta. Mi ha detto anche che hai fatto riferimento a un nostro errore...»
«Allora?»
«Allora volevo dirti che non sapevamo che quella sera c'eravate anche tu e la tua famiglia a casa Hale»
«Che importa, tanto quello che è fatto è fatto. Non si può tornare indietro»
«Non voglio che pensi a noi come assassini, seguiamo un codice»
«Beh, modificatelo allora perché non mi sembra dei migliori! Per quanto mi riguarda lo siete, siete degli assassini!»
«Capisco, capisco tutta la rabbia che provi e non hai tutti i torti»
«Ci mancava solo che qualcuno mi diceva che avevo torto! Mi avete privato di un'infanzia! Avevo 5 anni e sono dovute crescere subito e senza genitori!»
«C'è qualcosa che posso fare?»
«Qualcosa che può fare?! Lasciarmi in pace!»
Stava per andarsene, era davvero infuriata. Fare qualcosa! Che diavolo voleva fare dopo che tante persone erano morte per colpa loro? Poi le venne in mente una cosa che effettivamente potevano fare e che dovevano fare.
«Anzi si, c'è qualcosa che potreste fare»
«Cosa?»
«Andarvene da casa Hale»
Emme's corner:
Piccolo cambio di punti di vista in questo capitolo. Si scopre sempre di più sul passato di Rebekah, che ne pensate? Mi farebbe piacere leggere qualche commento :3
#Emme
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You are strong, you can do it.
FanfictionNuovo misterioso personaggio a Beacon Hills. E lo sappiamo, questa cittadina i suoi misteri già ce li ha. Licantropi, cacciatori e umani vivono tutti insieme, chi in serena tranquillità e chi con qualche battibecco. Cosa potrà succedere con un nuovo...