Capitolo 10

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Ascoltavo la canzone che ho aggiunto in alto mentre scrivevo questo capitolo, se volete ascoltatela mentre leggete. 

Caro diario,
È un bel po' che non scrivo eh? Beh, ho avuto un bel po' da fare.
Sono tornata a Beacon Hills per... non lo so nemmeno perché ci sono tornata. Per vendetta verso gli Argent, ma che potevo fare? Ammazzarli tutti come loro hanno fatto con la mia famiglia? No. Non sono come loro, non sono un'assassina. Ho ritrovato zio Alan e Derek però, oltre che tanti altri oscuri segreti. Ormai è già un mese e mezzo che sono qui, mi alleno con Derek ogni mattina. All'inizio facevo solo corse su corse, ma poi ho iniziato a usare arco e frecce, nel caso ci fosse stata una lotta seria fra cacciatori e licantropi. E' ovvio che non ammazzerò nessuno, ma una piccola ferita alla gamba non dovrebbe far male a nessuno. Beh male sì, ma sai che cosa voglio dire!
Circa una settimana fa il Kanima ha ucciso ancora. Un uomo e una donna. In realtà la donna è stata uccisa in ospedale da qualcun altro e noi ancora non abbiamo capito il perché.
Dico sempre che è il Kanima a uccidere dato che non sopporto l'idea di collegare Jackson a quei crimini. Perché poi? Non conosce nessuno delle persone che ha ucciso. E' vero, Jackson non è proprio la persona più dolce e gentile dell'intero universo, ma non è un assassino. Dobbiamo scoprire assolutamente qualcosa in più sul Kanima, ma quel Bestiario è impossibile da tradurre. Accipicchia!
Me? Riguardo a me non c'è niente di nuovo da dire... almeno credo.
Non so cos'è, mi sento strana in sua presenza. Completamente indifesa, ma allo stesso tempo protetta e al sicuro quando lo abbraccio. Sto parlando di Isaac, il ragazzo dagli occhi di ghiaccio. Tra noi si è creata una bellissima amicizia da quando ci siamo confidati a vicenda. Mi fido di lui. E' strano, non mi sono mai sentita come mi sento quando sto con lui. Non riesco a spiegarlo.
Ne ho parlato anche con Erica, ci confidiamo spesso ed è un'ottima amica. Lei è innamorata in segreto di Boyd, ma ha paura a dirglielo. Erica che ha paura... ci credi? Comunque, ne ho parlato con lei e sai cosa mi ha detto? "Sei cotta!". Io non le ho detto "No, ti sbagli" perché non so nemmeno io cosa sia. So solo che è strano. Sono stata innamorata e insieme a un ragazzo, ma non sono gli stessi sentimenti che provo per Isaac.
Oddio, ho usato davvero la parola "sentimenti"?!
Comincio a credere che forse Erica abbia ragione.

Rebekah posò la penna sul quaderno e restò attenta per un attimo, aveva sentito un rumore. Con molta cautela raggiunse le scale e guardò giù, era solo zio Alan.
«Zietto! Che ci fai qui?»
«Sei da sola?»
«Sì, sono tutti agli allenamenti»
«E tu non ti alleni?» chiese sorpreso.
«Sì. Ma questa è l'ora dell'allenamento lupesco, sai tra lupi. Non servirei a un granché»
«Capisco»
«Cos'è quella?» gli chiese, notando un'enorme scatola.
«E' per te. Penso sia arrivato il momento giusto»
«Il momento giusto per cosa?» gli chiese curiosa, non capiva.
«Il momento giusto per sapere tutta la verità sulla nostra famiglia, sui tuoi genitori» abbassò lo sguardo per un secondo, poi lo rialzò.
«Vuoi dire che ci sono cose che io ancora non so?»
«Esatto»
«E di cosa si tratta?»
«Questo è bene che lo scopra tu da sola, cara»
Appoggiò l'enorme scatola sul tavolino di fronte al divano. C'era una scritta sopra: "Mattew Deaton", suo padre.
«No, io non la apro»
Semplicemente non voleva che tutti quei ricordi venissero a galla per l'ennesima volta.
«Fa' ciò che più ritieni giusto, ma ricorda che lì dentro ci sono informazioni molto utili per tutti»
«Perché qualcosa mi fa pensare che tu le sappia già?»
«Perché è così tesoro»
«E allora perché non mi dici di che si tratta e basta?»
«Perché devi essere tu a scoprirle, ci sono anche cose che appartengono solo a te e Derek. In ogni caso sapete dove trovarmi»
E sparì. Sparì dalla porta così come era entrato. Era sempre stata una persona molto misteriosa, aveva sempre suscitato in lei una certa curiosità sin da piccola.
Si mise sul divano con le gambe portate al petto, fissando la scritta su quella scatola. Mattew Deaton. Fu quella la parola che osservò per un bel po' di tempo, finchè dalla porta non entrarono Derek e Isaac, appena di ritorno dagli allenamenti.
«Che succede?» chiese Derek notando l'espressione di Rebekah. «Che cos'è quella scatola?»
Lei la girò fino a che non lesse il nome, era sorpreso. Rebekah notò che anche Isaac aveva assunto un'espressione interrogativa.
«Mio padre» gli spiegò.
«Cosa c'è dentro?» le chiese Derek.
«Non lo so. Non ho avuto il coraggio di aprirla. Aspettavo te»
«Perché? Penso siano cose tue»
«Me l'ha portata zio e mi ha detto che erano cose che riguardavano me e te, Derek»
«Va bene, io mi sento il terzo in comodo. Vado in camera mia»
«Resta» gli disse. Erano entrambi sorpresi, sia Isaac che Derek. Era sorpresa anche lei, ma le uscì spontaneo.
«Su, apri» la incoraggiò Derek.
Rebekah prese un bel respiro e aprì la scatola. C'erano una marea di cose dentro: fogli di vario colore e misura, un libro, dei pupazzi e un registratore. Prese quest'ultimo e con le mani tremolanti se lo portò all'altezza degli occhi, c'era una cassetta all'interno.
«Premi play»
Ancora una volta Derek la incoraggiò ad andare avanti e lei premette quel bottone; la registrazione cominciò.
"Ciao Rebekah, sono la mamma."
Rimase pietrificata. Il suo battito aumentò e non riusciva nemmeno a pensare cose razionali.
"E' difficile dire quello che sto per dire, ma..." cominciò a piangere e di conseguenza lo fece anche lei. Perché doveva fare sempre così male affrontare l'argomento genitori?
"Tesoro, vuoi che continui io? Ok, vado avanti io..." questa volta era una voce maschile a parlare, quasi sicuramente suo padre.
"Come ha detto la mamma questa è una cosa difficile da dire e da affrontare per te, ma noi lo facciamo proprio per te piccola. Per proteggerti. Ci sono cose che forse ti sembreranno strane e surreali, ma esistono per davvero. In questo momento sei di sopra a giocare con Derek, lui si prenderà cura di te. E' un ragazzo in gamba e di lui mi fido, so che ti spiegherà tutto e ti aiuterà ad affrontarlo al meglio. Gli Argent stanno per arrivare, hanno scoperto che sappiamo e credo che questa sia realmente la fine per noi." La donna continuava a piangere sempre più forte e l'uomo che parlava prese un grosso respiro prima di continuare "Quindi devo andare per linee sottili.. Noi e gli Argent abbiamo uno scopo in comune: eliminare i lupi mannari. Ma a differenza loro, noi non vogliamo uccidere nessuno. Noi vogliamo solo trovarla, trovare quella maledetta cura! E loro ne sanno qualcosa, Gerard ne sa qualcosa, non tutto quello che sappiamo noi però. Ma non vuole che nessuno la trovi e non capisco il perché, sicuramente avrà qualche piano in mente... Gerard ne ha sempre uno.
Lo facciamo soprattutto per quelli che sono stati morsi contro la loro volontà e non vogliono essere simili creature. E lo facciamo per te, credimi un giorno ti servirà. Sento che tutto sta per finire, ma nulla deve finire per te e Derek. Voi stasera vi salverete, abbiamo già pianificato tutto. Devi portare con fierezza il tuo cognome Rebekah e devi continuare tu le ricerche. Gerard sta arrivando, sta per farci fuori tutti; gli Hale perché sono licantropi e noi perché sappiamo dove e come trovare la cura. Ma tu un giorno apprenderai tutto e curerai tutte le persone che non volevano diventare ciò che sono diventate. E' quello che la nostra famiglia fa da generazioni. Amore...
" la donna riprese a parlare "adesso non devi pensare che la mamma e il papà non ti vogliano bene, ok? Loro ti amano più di ogni altra cosa, è per questo che stanno facendo questo. E ti ameranno sempre, ricorda questo quando ti sentirai sola." Si sentirono delle voci in sottofondo, poi la donna riprese a parlare per l'ultima volta "Derek, ti prego prenditi cura di lei."
La registrazione si interrompeva lì. Rebekah non riusciva nemmeno più a respirare visto quanto stava piangendo. Non riusciva a crederci, loro lo sapevano! Erano andati incontro alla morte per salvarli... sapevano tutto!
«Bekah, calmati»
Derek era impassibile, come se non fosse accaduto niente. O almeno così sembrava dall'esterno, sapeva nascondere molto bene i suoi veri sentimenti.
«Come ci riesci? Dimmelo!»
«Riuscire a fare cosa?»
«A non fregartene di niente e di nessuno!» urlò.
«Credi che non m'importi niente, eh? Credi che non m'importi che i miei e i tuoi genitori si siano fatti ammazzare per una stupida cura?» Sottolineò la parola "stupida" e le sembrò di avere esagerato a trattarlo così. In fondo sapeva che ci stava male anche lui, forse anche più di lei.
Non riusciva a smettere di tremare e singhiozzare, però, la reazione di Derek l'aveva lasciata pietrificata.
«Derek, io... scusa... io»
«Devo andarmene»
«Cosa? Dove?»
«Devo... Io devo sbollire tutta questa rabbia»
«Ti prego Derek. Ti prego, non mi lasciare sola adesso!»
«Non ti lascio sola. Isaac, resti tu con lei?»
«Certo» rispose lui. Dalla sua voce, Rebekah capì che si sentiva davvero fuori luogo, ma meglio che l'avesse sentito con le sue orecchie. Non avrebbe avuto il coraggio di ripetere niente.
«Derek!» urlò.
Sperava davvero che non se ne fosse andato, che non l'avrebbe lasciata da sola in un momento come quello, che non avrebbe pensato solo a se stesso ancora una volta. Ma non fu così. Continuò a piangere sempre più forte, le sarebbe venuto un accidenti se avesse continuato così. Isaac si precipitò verso di lei e la prese tra le sue braccia.
«Non piangere, ti prego»
«Loro lo sapevano» disse tra un singhiozzo e l'altro «Sapevano che gli Argent stavano andando ad ammazzarli»
«Calmati adesso... ti prego calmati»


Emme's corner:

Mi si è spezzato il cuore a scrivere questo capitolo, me lo ricordo ancora. Ecco le risposte che cercavate -sempre se le stavate cercando, lol- sulla famiglia di Rebekah. Che ne dite? Troppo? Troppo poco? Fatemi sapere che ne pensate, perchè ci tengo tantissimo. 

Intanto GRAZIE davvero per le 300 visualizzazioni, 50 stelline e 27 commenti. Giuro che vi amo! 

#Emme



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