La festa di Lydia era un vero fiasco, non c'era nessuno. E lei che non voleva nemmeno andarci! Alla fine Derek l'aveva convinta, o meglio, costretta ad andarci, doveva controllare Jackson visto che era riuscito a scappare dal furgone. Però lei pensava, anzi, ne era sicura, che la storia di dover controllare Jackson fosse solo una scusa per nascondere il vero motivo. Quella sera c'era la luna piena e sarebbe stato pericoloso per Rebekah restare con Isaac, Erica e Boyd che non sapevano ancora controllarsi. Semplicemente Derek aveva paura che potesse farsi male, e lei questo lo capiva.
Era tardi ormai, la luna era molto alta in cielo, quindi doveva essere tutto finito al magazzino. La festa intanto si era movimentata un po', ma Jackson non c'era, e lei non aveva voglia di restare, quindi andò via.
Si incamminò verso il magazzino, erano lì per non apportare ulteriori danni a quella casa che era già conciata male per conto suo. Una volta dentro notò con dispiacere che aveva torto: non era finito proprio un bel niente. Vide Derek solo con i tre Beta, sembrava in difficoltà. Desiderava correre ad aiutarlo, ma non poteva, non aveva arco e frecce e disarmata sarebbe finita per farsi male. Restò con le spalle al muro ad osservare la scena, Derek non poteva farcela da solo con tre lupi assetati di sangue e desiderosi di uccidere qualcuno. Poi sentì un vetro rompersi e vide Isaac uscire; Derek se l'era fatto scappare.
"Rebekah devi calmarti, se sente il tuo cuore battere così velocemente è la fine, ti ucciderà!" pensò tra sé e sé. Troppo tardi. Isaac si girò verso di lei e cominciò a camminare lentamente nella sua direzione. La prima cosa che le venne in mente fu scappare, ma chi tra i due avrebbe avuto la meglio?
Isaac la inchiodò al muro, come quel giorno a scuola. Riusciva a sentire che non era lui, non era l'Isaac che conosceva lei. Era proprio nei guai fino al collo!
«Isaac, sono io...» sapeva che non sarebbe servito a niente, ma ci provò lo stesso.
Non sembrava riconoscerla, però. Rebekah sentì il suo respiro sul collo, non poteva morire adesso. Non voleva!
«Isaac, sono Rebekah... torna in te» provò di nuovo.
Ancora niente. Fece fuoriuscire gli artigli e ringhiando, Isaac le graffiò un braccio. Rebekah sapeva che Isaac non le avrebbe mai fatto del male, ma al solo pensiero che quelli potevano essere gli ultimi minuti di vita che le rimanevano, riusciva solo a pensare che voleva piangere. Una lacrima scese dai suoi occhi.
«Isaac, ti prego... S-sono io!» provò per l'ultima volta.
Di colpo Isaac sgranò gli occhi, sembrava tornato a essere se stesso, ma era ancora trasformato in lupo.
«Rebekah!» disse, notandola abbastanza scossa.
All'improvviso si allontanò spaventato e lei notò che le guardava il braccio.
«Ehi no, non mi hai fatto niente!»
«D-devo aiutare Derek adesso...» disse andandosene.
«Isaac!»
Niente, era andato via. Tornò nel vagone e aiutò Derek con Erica e Boyd. Lei nel frattempo si calmò e quando si accorse che tutto si era placato andò verso il vagone. Nel frattempo anche Derek era uscito, ma non l'aveva vista, non si era accorto di niente. Meglio così.
Lydia. Che diavolo ci faceva Lydia lì? Rebekah vide che soffiò una polverina in faccia a Derek e lui cadde al suolo.
«Derek!» urlò spaventata.
Nello stesso momento, si sentì afferrare da dietro da qualcuno, quel qualcuno le diede una botta in testa e poi niente più, solo l'oscurità."Dove sono? Che cos'è questo posto?"
Si svegliò in un posto che non conosceva, non aveva mai visto quella stanza.
"Cos'è successo?"
Si ricordava Lydia, Derek, la polverina, Derek cadere a terra privo di sensi e poi niente, solo male alla testa. Qualcuno l'aveva rapita? Chi? Ma non era legata, poteva vagare liberamente per quella piccola stanza. Non aveva il braccio fasciato, ciò stava a significare che non importava nulla che lei fosse ferita a chiunque l'avesse rapita. La ferita le faceva male, bruciava. Sperava solo che non avesse preso infezione. Ad un tratto la porta si aprì e lei potè vedere il volto di colui che l'aveva rapita.
«Che cosa vuole lei da me?» chiese non appena entrò nella stanza.
«Beh, è bizzarra come cosa. Credevo che tutti i Deaton fossero morti quella sera» le disse quell'uomo.
«Non tutti a quanto può vedere» gli rispose lei infastidita.
Aveva detto a suo figlio che non ne sapeva niente sul fatto che c'erano anche i Deaton a casa Hale quella sera. Ha mentito anche al proprio figlio, incredibile. Per cosa poi? Per la cura? Come poteva la cura per la licantropia interessargli? Non lo aveva ancora capito. Una cosa sola, invece, aveva capito: Gerard Argent era una persona spregevole, non si sarebbe fermato di fronte a niente e nessuno.
«Dov'è?» chiese di punto in bianco.
«Dov'è cosa?» chiese lei non capendo cosa intendesse.
«La cura. So benissimo che tuo padre non era un ingenuo. Si è fatto ammazzare per farmi credere che nessuno più sapesse della cura, ma tu sei ancora viva. Avrà certamente trovato uno stratagemma per farti sapere tutto» disse con il suo solito tono di voce, quello che ti fa venire i brividi.
«Non so di cosa lei stia parlando» rispose fredda lei.
«Sa, signorina Rebekah, volevo evitare le maniere forti. Ma se proprio non vuole collaborare...» disse mentre si avvicinava pericolosamente alla ragazza.
La colpì in pieno viso. Le diede uno schiaffo. Rebekah vacillò, ma non cadde a terra. Si allenavo con Derek Hale, cosa poteva farle un misero schiaffo? Portò una mano sul labbro leggermente sanguinante e sorrise.
«Davvero crede che prendendomi a schiaffi otterrebbe qualcosa? Lo faccia, ma dalla mia bocca non uscirà un bel niente» disse, sapendo di stuzzicarlo a darle un altro schiaffo. Invece non lo fece, stette a guardarla con quella sua aria da superiore e senza dire niente se ne andò.
«Derek mi troverà!» urlò lei avvicinandosi alla porta «Mi troverà e saranno guai per lei!»
Diede un piccolo pugno sulla porta, si girò e cominciò a scivolare su di essa. No, non doveva piangere, doveva essere forte. Derek le aveva insegnato a difendersi, a essere forte, non poteva mettersi a piangere proprio in quel momento e sapendo che Argent la stava guardando.
Rebekah era sicura che lì da qualche parte ci fosse una telecamera e che quel vecchiaccio la guardasse costantemente, scrutando ogni sua mossa.
"Mi troveranno, ne sono sicura"Emme's corner:
Ehilà! No, non sono morta, LOL. E' solo arrivato settembre, lo so che mi capite ç-ç Scusate comunque per questo lungo silenzio, cercherò di organizzarmi al meglio per pubblicare :D
Volevo comunque ringraziarvi perchè anche se sono stata assente, vedo che i lettori aumentano, le stelline anche e continuate a farmi tanti complimenti per la storia. Grazie davvero tanto a tutti voi, ci ho messo l'anima a scrivere questa piccola FF, e non pensavo nemmeno che sarebbe stata così apprezzata. Spero solo di trovare del tempo per continuare con la 2° stagione -se così possiamo definirla- perchè ho davvero tante idee. Va bene, vi lascio. Ci vediamo al prossimo capitolo se volete :3
#Emme.
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You are strong, you can do it.
FanfictionNuovo misterioso personaggio a Beacon Hills. E lo sappiamo, questa cittadina i suoi misteri già ce li ha. Licantropi, cacciatori e umani vivono tutti insieme, chi in serena tranquillità e chi con qualche battibecco. Cosa potrà succedere con un nuovo...