Capitolo 18

855 38 4
                                    

Avevano sconfitto Gerard Argent. Tutti dicevano che Gerard aveva sempre un piano. Beh, il suo intento era di farsi mordere da Derek per poi ucciderlo e diventare Alpha. A quanto pareva Gerard era malato, aveva il cancro; se fosse stato morso e fosse diventato un lupo mannaro sarebbe scampato a una morte certa. Ma non potevano permetterlo, no. "Se il morso non ti trasforma ti uccide". 

E Rebekah credeva che Derek avesse proprio desiderato di vederlo morto mentre era costretto a morderlo, e Scott aveva dato una mano a farlo fuori. Lui, insieme all'aiuto di suo zio Alan, aveva scambiato le solite pillole che prendeva Gerard con altre stracolme di sorbo degli uccellatori, che serviva ad annullare i poteri dei licantropi. Avendolo in circolazione da tempo e al momento del morso, ha scatenato un effetto inimmaginabile: l'ha ucciso.

Rebekah non era dispiaciuta, in fondo se lo era meritato, non aveva avuto pietà nemmeno per il proprio figlio e Allison, che era pur sempre sua nipote.

Jackson? Lui non era più un Kanima, era un licantropo adesso, era libero. Solo che non poteva restare a Beacon Hills dove tutti lo credevano morto ed quindi andò via. Era il suo migliore amico, le sarebbe mancato, ma meglio saperlo vivo da qualche altra parte che in costante pericolo qui a Beacon.

A Beacon Hills quindi era ritornato tutto alla normalità, almeno così pensavano. Una nuova minaccia stava per arrivare, più pericolosa di Gerard e il Kanima messi insieme. Un branco di soli Alpha, e non stavano arrivando... Erano già qui, a Beacon Hills, a casa loro. Erano in pericolo di nuovo. Ma quando sarebbe arrivata un po' di pace? 

Ormai erano passate settimane da quando Peter aveva cominciato ad insegnarle tutto. Le aveva dato anche un grimorio, un libro con tutti gli incantesimi che praticava sua madre. Spesso si era chiesta come facesse lui ad averlo e perché non fosse nella scatola insieme alle altre cose. Adesso Rebekah controllava molto meglio le sue doti e riusciva a non stancarsi tanto come all'inizio. Una volta era anche svenuta, la magia le sottraeva davvero molte forze.

Erano a scuola, aspettando che la campanella suonasse, e lei e Isaac erano seduti su un muretto a prendersi un po' di tempo per loro. Stavano ridendo e scherzando quando Rebekah sentì il telefono vibrare, o meglio la gamba. Prese il cellulare dalla tasca e trovò un messaggio da un numero sconosciuto. Lo lesse. "Non finisce qui, ricordi piccola?" 

Ma che cavolo significava?! "Qualcuno avrà sbagliato numero" pensò, ma improvvisamente si ricordò di quella frase e di chi gliel'aveva detta. Il suo ex, l'Alpha. Rebekah si irrigidì e divenne seria, Isaac se ne accorse.

«Che ti prende?» le chiese serio.

Girò il telefono in modo che Isaac potesse leggere il messaggio, vide la sua espressione confusa.

«Ti ho parlato del mio ex, ricordi?» gli disse lei.

«Sì » annuì e divenne serio anche lui, aveva già capito.

«Quando l'ho lasciato mi disse esattamente questa frase, non voleva capire che non lo amavo più. Me lo scrisse dappertutto, continuava a mandarmi messaggi senza senso, non mi lasciava in pace! Poi sono venuta qui a Beacon e non l'ho più visto né sentito» concluse.

Nessuno dei due parlava. Lei perché continuava a pensare a quel messaggio, adesso lui cosa avrebbe fatto? Avrebbe attaccato lei direttamente o attraverso le persone che amava? Perché qualcosa sicuramente l'avrebbero fatta, lui e il suo branco di Alpha. Non sapeva se fosse lui il capo o meno, ma non avrebbe fatto la differenza. Erano pericolosi.

«Ma voi lupi non vi arrendete mai?» disse all'improvviso.

«Non se siamo innamorati perdutamente» disse con tono freddo e lasciandole la mano, che era stata fino a quel momento intrecciata alla sua. Lei capì immediatamente dove voleva andare a parare. Si alzò e andò a sedersi sulle sue gambe, per riacquistare quel contatto visivo che aveva perso. Gli alzò la testa con una mano e lo fissò dritto negli occhi.

«Ehi, no. Io amo te Isaac, e non ti lascerò per... per quello lì» disse lei.

«Ma lui sicuramente farà di tutto per separarci se è vero quello che dici. Non capisci? Io non lo sopporterei»

«Non succederà! Ti fidi di me?» gli disse, posandogli dolcemente le mani sulle sue guancie.

«Ciecamente» le disse abbracciandola forte a sé.

«E allora credimi quando ti dico che ti amo» gli sussurrò all'orecchio.

«Ti credo» disse sciogliendo l'abbraccio e spostando l'attenzione sulle sue labbra.

«Vuoi starle a fissare tutta la giornata o hai intenzione di baciarmi?»

«Penso che le fisserò» le rispose lui sarcastico.

«Idiota» gli rispose di rimando, sorridendo.

Allora si avvicinò e lo baciò lei. Aveva la sensazione di sentirsi osservata però...

Si girò e lo vide, vide l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento. Lei era felice, cavolo! Perché c'era sempre qualcuno che doveva rovinare tutto? Guardò di nuovo Isaac e sospirò.

«E lui, vero?» le chiese.

«Sì, è lui. E' Aiden» disse mentre il nuovo nemico sorrideva, come se già si stesse gustando la vittoria.

Entrarono in classe e tramite messaggi avvisaronotutti gli altri, compresi Derek e Peter. Rebekah aveva paura che avrebbe fattodel male ai suoi amici solo per vendicarsi di lei. Oppure solo per il gusto dieliminare un normale branco di licantropi. Aveva paura.
All'uscita da scuola c'era Derek ad aspettarli, eravano tutti intorno alla suamacchina.
«Eccolo, e quello accanto a lui è suo fratellogemello, Ethan» disse.
«Cavolo Rebekah, tu stavi con quello lì? E' sexy» commentò Erica.
«Già »rispose Stiles, sbucato dal nulla.
Erica lo stava dicendo per far scattare qualcosa in Boyd più che altro, ma lopensava davvero. Andiamo, parliamo di Erica no? Non cambierà mai. Poi Rebekahnotò Isaac alzare gli occhi al cielo, infastidito, e gli strinse la mano perrassicurarlo.
«Il branco è formato da qualcun altro?» le chiese Derek.
«Non ne ho idea. Non sapevo nemmeno che essereAlpha dalla nascita fosse un problema»
«Per loro no, sono più forti. Per noi potrebbeesserlo» commentò Peter, che fino ad allora era stato insilenzio.
«Che facciamo?»chiese Scott a Derek.
«Per ora niente. Non hanno ancora attaccato,quindi sfruttiamo il tempo che ci rimane per allenarci e architettare un piano.Comportiamoci normalmente» rispose lui.
«Per una volta credo di essere d'accordo con tenipote» disse Peter.
Derek, Isaac ed Rebekah salirono sulla Camaro nera, Stiles e Scott sulla Jeep,Peter sulla sua macchina, Boyd in autobus ed Erica con il padre e andaronotutti via dal parcheggio della scuola. Dovevano fare finta di niente, nonpoteva esistere qualcosa di più semplice. Doveva solo evitarli.

Emme's corner: 

Ehilà! Eccomi tornata ^^ Porto con me anche Aiden e Ethan, quindi di sicuro mi perdonerete per non aver aggiornato prima u.u Ahahaha, ho quasi finito la revisione di questa prima parte, spero di riuscire presto a iniziare a scrivere la seconda. Magari in queste feste di Natale, chissà. Ho tante idee geniali -almeno io credo che lo siano xD- che mi passano per la testa. Ok, fatemi sapere cosa ne pensate, e alla prossima! 

#Emme



You are strong, you can do it.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora