Capitolo 17

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Anche quella mattina, come tutte le altre del resto, sveglia alle 5 del mattino. Ormai si poteva dire che si era abituata, non era affatto come le prime volte. Però quella notte aveva dormito poco e niente, ogni volta che chiudeva occhio aveva come un presentimento. Piccoli frammenti di ricordi si erano insinuati nella sua mente e non ne volevano sapere di uscire. Sempre quella maledetta notte, sempre!
Le cose tra lei e Isaac andavano più che bene, Rebekah era felicissima.
Ma la loro avventura nel sovrannaturale non sarebbe finita presto, anzi. Avevano scoperto il padrone del Kanima, era Matt. Già, quel tipo strano che se ne andava a fare foto a tutti senza un motivo. A quanto pare da piccolo aveva rischiato di annegare per colpa di alcune persone e adesso stava mettendo in atto la sua vendetta, servendosi di Jackson. Dopo l'ennesimo omicidio scoprirno che le vittime erano tutte collegate; non facevano tutte parte della classe di Harris come avevano pensato in precedenza, bensì della squadra di nuoto. Il capitano era il Coach Lahey, il padre di Isaac. Quindi per aver quasi ucciso Matt da piccolo, anche se involontariamente, ci avevano rimesso la pelle quasi tutti. Però che brutta fine che aveva fatto. Lo avevano trovato morto nel fiume, annegato. Quello che non gli era successo per mano della squadra di nuoto, aveva visto la luce del sole con Gerard Argent. E come se non bastasse, adesso aveva il controllo sul Kanima. Era stato quasi capace di uccidere lei a mani nude, figuriamoci cosa avrebbe potuto far fare a Jackson! C'era un'altra novità però. Indovinate un po' chi era tornato dal regno dell'oltretomba? Peter Hale. Già, quel pazzo psicopatico che aveva cercato di uccidere tutti, compreso Derek.
Ma Rebekah preferiva non pensarci. Tutti i pomeriggi era da sola a casa perché tutti stavano al magazzino ad allenarsi, poteva andare benissimo anche lei che dovevo esercitarmi con arco e frecce, ma dopo che Gerard l'aveva quasi ammazzata Derek aveva fatto un passo indietro: non le premetteva più di fare niente! I due avevano anche litigato sulla questione, ma il più grande era stato irremovibile. Quindi doveva trovare un modo per ammazzare il tempo. Si ricordò che da quell' enorme scatola c'erano anche vecchi diari di sua madre e se li mise a leggere, partivano dall'adolescenza fino ad arrivare a un paio di anni prima che morisse.
Diceva che aveva bisogno di sfogarsi con qualcuno, ma che non poteva a parole. In fondo a chi poteva dire che ogni volta che sfiorava qualcuno vedeva il suo futuro? Di certo l'avrebbero presa per pazza. Era sola in tutta la questione, non aveva nessuno. E tenersi tutto dentro, aver paura di stare troppo vicino a una persona e toccarla, beh le stava facendo venire una crisi di nervi. Poi incontrò un ragazzo, Mattew, suo padre; quindi i suoi genitori si conoscevano fin da ragazzi. Lo descriveva come la perfezione fatta persona, un angelo disceso dal cielo apposta per lei. Fu solo con lui che si aprì totalmente, lo amava e si fidava di lui. E anche lui nascondeva un segreto: aveva a che fare con i lupi mannari, la famiglia Hale presumo. Diceva che non aveva avuto paura alla notizia, anzi, era sollevata. Aveva qualcuno che la potesse capire fino in fondo e che non la prendesse per pazza. C'erano un sacco di pagine piene di cuoricini e le loro iniziali, il loro primo bacio, la loro prima volta, il loro amore che cresceva smisuratamente, le difficoltà affrontate che li hanno uniti di più, la notizia di lei incinta e la nascita di una piccola bambina. Sembrava stesse leggendo un romanzo d'amore, aveva le lacrime agli occhi.
Una cosa che però non capiva era che sua madre aveva descritto anche un altro ragazzo, senza rivelare però il nome. Diceva che questo era innamorato di lei, ma che lei non aveva occhi che per suo padre; stava molto a contatto con questo ignoto ragazzo visto che era un licantropo, ma lui si fece da parte e non ostacolò la relazione tra i suoi genitori. Wow, sono pochi i ragazzi che si mettono da parte al giorno d'oggi, e Rebekah avrebbe tanto voluto sapere chi fosse.
Poi c'era un salto incredibile dal momento della notizia del suo concepimento a quando ormai aveva 2 anni, l'ultima volta che sua madre scrisse sul suo diario. All'inizio diceva che era preoccupata del fatto che anche sua figlia potesse ereditare i suoi poteri, non voleva che quella piccola creatura passasse lo stesso inferno che aveva passato lei. Ma poi nell'ultima pagina, scritta probabilmente prima dell'incendio, diceva che non c'erano pericoli. Quel potere sarebbe stato chiuso dentro di lei, chiuso in una teca. Si sarebbe sprigionato solo quando qualcuno le avrebbe insegnato tutto sulla magia, e visto che lei non poteva non c'era rischio che passasse tutto quello che aveva passato lei.
I suoi pensieri finivano lì. Allora Rebekah si rese conto di avere un potere immenso dentro di lei che non poteva essere manifestato perché nessuno le aveva insegnato a farlo, e che ad essere sincera le sarebbe piaciuto provare qualche volta...
Di certo non avrebbe sofferto come lei, aveva Derek, Isaac, Stiles, Jackson, Scott, zio Alan, tutti dalla sua parte. Se poteva essere sicura su una cosa era del fatto che non era sola.
«Cosa fa la mia dolce metà?»
Isaac la distrasse da tutto quel pensare e la fece tornare alla realtà.
«Leggeva una bellissima storia d'amore» disse lei alzandosi, andandogli incontro e abbracciandolo.
«Cosa c'è, mancanza di affetto?» chiese lui stringendola più forte.
«Decisamente» disse lei, chiudendo gli occhi e godendosi quel momento.
«Dobbiamo scendere al piano di sotto, Derek e Peter devono parlarci »disse, quasi dispiaciuto di doversi staccare.
«Io non ho proprio voglia di stare a sentire quel vecchio pazzo»
«Siamo in due, ma sai che dobbiamo. Su!» disse stampandole un dolce bacio sulle labbra.
«E va bene, andiamo!» disse, mentre lui le prendeva la mano e la trascinava al piano di sotto. Chissà cos'altro era successo.
Derek, Peter, Isaac e lei, eravano tutti lì. Stava aspettando che qualcuno parlasse, quando lo fece Derek.
«Peter dice di aver scoperto una cosa su di te Bekah» disse, quasi come una cantilena.
«Su di me?» chiese lei, indicandosi da sola.
«Proprio così! Ho visto che leggevi i diari di tua madre prima... Meglio, ci risparmiamo la parte noiosa. In poche parole, ragazzina, tu sei come lei»
Solo dopo un po' Rebekah capì a cosa alludeva.
«Questo lo so. Peccato che non si manifesterà mai perché lei non potrà insegnarmi niente!»
«Ma io posso» disse compiaciuto per poi continuare. «Conoscevo bene tua madre, l'ho vista molte volte in azione e credimi, era una vera e propria forza della natura!»
«Come puoi conoscere cosa faceva?» sbottò lei.
«So molte più cose di quanto tu immagini, cara» disse con voce superiore, come se comandasse lui.
«Sono l'unico che non sta capendo niente, non è così?» chiese Isaac.
«Sua madre era una sensitiva, una specie di strega. Prendeva potere dalla natura, quindi non praticava magia nera; ci ha aiutati molto... E ora quel potere è in lei, che aspetta solo di essere scatenato» spiegò il più grande di noi.
«E' un'assurdità! Non esistono le streghe!» sbottò Derek, impazientito.
«Provare per credere. Facciamo una cosa semplice Rebekah»
Disse avvicinandosi e sussurrandole all'orecchio quello che doveva fare. C'era una porta socchiusa di fronte a lei con una chiave nella fessura, doveva farla cadere.
«E come faccio?» chiese, quasi isterica.
«Concentrati» le disse freddo.
«E va bene! Concentriamoci...»
Allora Rebekah cominciò a fissare la porta, si ripeteva in mente "cadi, cadi...", ma non succedeva niente. Sospirò e chiuse gli occhi.
«Andiamo, non ce la farà mai a chiuderla!» disse Derek, che aveva proprio perso la pazienza.
Poi sentì un tintinnio, aprì gli occhi e la chiave era a terra.
«Non doveva chiuderla» disse soddisfatto Peter.
«Incredibile!» disse Isaac spalancando occhi e bocca.
«L'ho fatto sul serio?» chiese. Era più incredula di lui.
«Io direi di posare arco e frecce, hai un grande potere dentro di te» concluse Peter sotto gli occhi stupiti di tutti quanti.

Emme's corner:

Tadaaaaaan! Plot twist, che ne pensate? Eh eh, da adesso in poi se ne vedranno delle belle u.u Ovviamente mi piacerebbe ricevere qualche parere, anche se nessuno vi obbliga. E niente, me ne ritorno a studiare matematica -oddio salvatemi ç-ç Alla prossima, gente!

#Emme



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