Capitolo 23

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La professoressa di letteratura non c'era, quindi Rebekah aveva un'ora buca. Sapeva che Isaac aveva gli allenamenti di lacrosse in quel momento, così decise di andare lì. Si sedette sugli spalti e cominciò ad osservare i ragazzi che facevano i soliti tiri in porta, in fila indiana.
Vide Isaac girarsi verso gli spalti, uscire dalla fila, parlare col coach per poi correre verso di lei. Le stampò un bacio sulle labbra e si sedette accanto a lei.
«Non devi allenarti?» gli chiese.
«Ho detto al coach che non mi sento molto bene» disse facendo spallucce.
Rebekah sorrise, mentre guardava quegli occhi così azzurri che a volte sembravano proprio del colore di un oceano infinito.
«Mi dici che diamine ti è preso ieri sera?» gli chiese improvvisamente.
«Aspettavo questa domanda da stamattina, sai?»
«Beh, credo sia mio diritto sapere perché stavi per lasciarmi»

«Semplicemente perché ho avuto una paura tremenda che ti potesse succedere qualcosa»

La ragazza socchiuse di poco gli occhi e gli fece cenno con la testa di continuare.

«Quando ero chiuso in quella stanza, Aiden venne a farmi visita, se così possiamo definirlo. In poche parole, mi disse che dovevo lasciarti altrimenti ti avrebbero fatto del male o addirittura uccisa. Disse che in qualche modo dovevano darti una lezione perché giocavi un po' troppo con i tuoi poteri» le raccontò, tenendo sempre lo sguardo fisso davanti a sé.

«Beh, in effetti credo di aver esagerato un tantino» disse mentre si grattava la nuca, notando che finalmente Isaac spostò lo sguardo su di lei.

«Che hai combinato?» le chiese, preoccupato.

«Ti avevano rapito, ero incazzata nera ok? Sono andata nel loro covo e ho fronteggiato Aiden. Beh, in realtà l'ho messo proprio al tappeto»

«Hai fatto cosa?! E non ti è passata nemmeno per un microsecondo l'idea che potessero farti del male?» le chiese, gesticolando e cominciando ad agitarsi.

«No. Riuscivo a pensare solo a te e a quello che stavi passando per colpa mia» gli rispose, prendendogli le mani fra le sue.

«Non è stata colpa tua, lo sai benissimo» tentò di rassicurarla lui.

«E invece sì! Credi che volesse davvero fare del male a te? Nemmeno sa chi sei, non gli importa di te. Quella che voleva colpire ero io»

«E dopo questa stupidaggine cercherà di nuovo di farti soffrire, non è così?»

«Dobbiamo aspettarci di tutto adesso» disse sospirando.

«Sta' attenta ad usare i tuoi poteri, se dovesse succederti qualcosa non me lo perdonerei» disse mentre le accarezzava la guancia con una mano. Rebekah appoggiò la sua mano su quella del ragazzo e chiuse gli occhi, per godersi più a fondo il suo tocco.

Quel pomeriggio Rebekah non aveva niente da fare. Vagò con lo sguardo per tutta la sua stanza fino a che non si bloccò su quella scatola. Era ancora lì. Gli unici fogli o quaderni che c'erano riguardavano tutti la stessa cosa: la ricerca della cura. Sapeva che ormai era suo compito scoprire qualcosa in più, o trarre semplicemente una conclusione alle ricerche dei suoi genitori. Semplicemente non aveva mai preso in considerazione l'idea di scoprire di che si trattava realmente. Ma ora era decisa a farlo. Voleva veramente sapere in cosa consistesse quella cura e cosa c'entrasse la ragazza immune, come le aveva accennato una volta lo zio Alan. Cominciò a sfogliare le pagine di quel quaderno, sorprendendosi di quanto scrivessero i suoi genitori. Passò l'intero pomeriggio assorta a leggere quei quaderni, a fare collegamenti con cose che già sapeva, a crearsi schemi scritti e mentali, ma non arrivava a una conclusione. Poi, dopo tre ore passate fra tutte quelle scritte, si accorse che i suoi genitori a quella conclusione c'erano arrivati eccome. Sapevano in che cosa consisteva la cura, e lo sapeva anche lei adesso.
Rebekah non avrebbe mai immaginato che la cura potesse essere quella. La cura era Lydia! O meglio, uccidere la persona immune lo era, e usare il suo sangue per curare chiunque volesse. Velocemente chiuse tutti i quaderni e li ripose di nuovo in quella scatola, chiudendola per bene; dopodiché penso bene di nasconderla al meglio di nuovo nell'armadio. Per un nanosecondo le passò per la testa anche l'idea di bruciare tutto, ma poi le sembrò una mossa un tantino stupida e azzardata. Nessuno doveva venire a sapere quale fosse la cura, nessuno doveva venire a sapere che lei conosceva la verità e soprattutto nessuno doveva venire a sapere che Lydia c'entrasse con questa. Ci sarebbero stati ancora spargimenti di sangue e Rebekah proprio non ne voleva più, ne aveva abbastanza di tutto quello che di negativo si era creato attorno a lei. Ne aveva abbastanza dei licantropi e di cose sovrannaturali e ne aveva abbastanza degli Alpha.

Era in mezzo al bosco, se doveva riprendere gli allenamenti con Derek era meglio farlo da preparata. E l'unica cosa che le venne in mente era di fare una bella corsa, per mettere un po' di forza nelle gambe. Nn sapeva perché, ma aveva la sensazione di essere osservata, seguita, come se avesse il fiato sul collo. Si fermò e si mise sulla difensiva, cominciandosi a guardare attorno. Era stranamente tutto buio e tetro, e la ragazza stava seriamente cominciando a preoccuparsi. Una voce dietro di lei la fece saltare dalla paura.
«Sempre sola. Questo non va affatto bene»
Era Aiden. Sempre lui! Ma stavolta non era solo, c'era tutto il branco di Alpha con lui. Alla vista di tutto il branco, Rebekah cominciò ad avere ancora più paura.
Il maschio si tolse dalla sua visuale per lasciare spazio ad un'altra persona, un uomo, che detto sinceramente incuteva timore quasi più di Peter quando era arrabbiato.
«Temo che nessuno ci abbia mai presentati. Sono Deucalion»
Rebekah inghiottì la saliva che le si era formata nella bocca e rabbrividì, quella voce faceva davvero venire la pelle d'oca.
«Cosa volete da me?»
Disse solo questo. Non osavo fare altro, anche perché era da sola contro un branco di Alpha che persino Derek temeva.
«Ho notato che giochi un po' troppo con i tuoi poteri da strega, non va bene. Soprattutto perché sei un pericolo per noi» disse il capobranco facendo fuoriuscire l'artiglio dall'indice della mano destra. Volevano forse farla fuori? Adesso? Stava davvero per morire?
La paura crebbe ancora di più. Non poteva crederci, tutto sarebbe finito da lì a pochi minuti. Derek, Isaac, Erica, Boyd, Peter, Scott, Stiles, Allison, Lydia.. non avrebbe più rivisto nessuno. Non poteva essere vero!
«Hai paura» sottolineò Ethan, l'altro gemello, con un sorriso sghembo sul volto.
«Oh, ma non c'è da preoccuparsi! Non vogliamo ucciderti» continuò il capobranco, Deucalion.
«Ah no? E allora cosa?» chiese, azzardando. Non avevo più niente da perdere ormai.
«Farti diventare quello che più odi» continuò l'Alpha mentre i suoi occhi si dipingevano di un rosso acceso e le sue zanne fuoriuscivano dalla sua bocca.

Come se fosse stato un gesto automatico, Rebekah indietreggiò fino a sbattere contro un albero alle sue spalle, era in trappola. Non riusciva a pensare a niente, solo che non voleva essere come loro. Non voleva essere un lupo mannaro!

«No! Non puoi essere così spregevole!» disse, mentre una lacrima già scendeva dai suoi occhi.

Si aggrappò a quell'ultima speranza, anche se sapeva che era eccome una creatura spregevole, e di lì a poco ne avrebbe avuto la conferma.

«Sei così ingenua» le disse con la voce da lupo, quella maledetta voce da lupo.

Dopo due secondi, Rebekah riusciva solo a sentire un dolore lancinante nel fianco, e poi niente più. Ancora una volta l'oscurità l'avvolse.

Cadde a terra inerme, sperando davvero di non riaprire più gli occhi. In quel momento trovava quella prospettiva di gran lunga migliore di quella di diventare un lupo mannaro. 

Emme's corner:

Nuovo capitolo postato oggi per augurare a tutti voi un felice 2016! Ogni anno nuovo speriamo sempre che sia migliore del precedente, diciamo sempre le stesse cose insomma xD Però dai, spero davvero che questo 2016 sia diverso davvero. 

Allooora, questo capitolo. Sinceri, ve lo aspettavate? 

"Se il morso non ti uccide ti trasforma" e quindi quale sarà la sorte della nostra Rebekah? Io non ve lo dico, dovrete aspettare i nuovi capitoli u.u Ahahah, fatemi sapere cosa ne pensate, e al prossimo capitolo! :3 

#Emme


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