#Pov Derek#
«Sarai debole ancora per diverse ore»
Era il dottor Deaton, ma che ci faceva lì? All'improvviso ricordò tutto quello che era successo poco prima.
«E' successo veramente?» chiese, ancora incredulo.
«Sta' tranquillo sei ancora un Alpha, ma come al solito non uno particolarmente competente»
Derek lo guardò arrabbiato. Peter era risorto! E per farlo aveva approfittato di lui. Lo avrebbe ucciso di nuovo non appena lo avrebbe trovato.
«Lui dov'è?» chiese ancora, stringendo i pugni.
«Vorrei saperlo anch'io»
«Allora perché non mi dici che ci fai qui? E perché mi stai aiutando?»
Derek stava davvero andando fuori di testa, e si stava decisamente arrabbiando.
«Aiutare la tua famiglia è stata una parte molto importante della mia vita. Aiutare te è una promessa che ho fatto a tua madre. Ma non importa adesso, la cosa più importante ora è Rebekah. Qualcuno l'ha rapita»
«Cosa?» chiese, ascoltando attentamente i battiti del suo cuore. Stava dicendo la verità.
«Non si trova da nessuna parte. Scott dice di averla vista andare via dalla festa di Lydia circa un'ora fa. Isaac dice che l'ha vista al magazzino. Qui non c'è, non è da nessuna parte»
Gli spiegò Deaton preoccupato, preoccupato quanto lui. In fondo era sua nipote, l'unico componente della sua famiglia che gli rimaneva. E per lui era come una sorella. Dovevano solo provarci a torcerle un solo capello, poi se la sarebbero vista con lui.
«Derek, dobbiamo trovarla. Devi trovarla!» gli disse.
Derek annuì e si fiondò fuori da quella vecchia casa. Non sapeva da dove cominciare le ricerche. Decise di mandare un messaggio a tutti, da solo non ce l'avrebbe mai fatta, dovevano aiutarlo a trovarla.
"Al vecchio magazzino. Adesso!" Messaggio inviato.
Salì in macchina e si diresse verso il magazzino abbandonato. Era il primo ad arrivare, gli toccava pure aspettarli. Dopo un po' arrivarono tutti, compresa Allison.
«Che ci fa lei qui?» disse guardando Scott.
«E' con me, e resterà che ti piaccia o no»
«Non m'interessa, anzi, potrebbe esserci utile» disse sospirando.
Non sapeva perché, ma aveva il vago sospetto che fossero stati gli Argent.
«Esserci utile a cosa? Che succede?» gli chiese Erica.
«Rebekah è stata rapita» disse semplicemente, abbassando lo sguardo.
Seguì molta agitazione da parte di tutti, quella ragazza si era fatta volere bene da tutti in così poco tempo!
«Derek, dobbiamo trovarla. Al più presto possibile» disse Isaac cupo.
Sembrava anche preoccupato, che ci fosse qualcosa che lui non sapeva? Si avvicinò, era a pochi centimetri da lui.
«Per quale motivo sei così preoccupato?»
«Lei è... è ferita!»
Cancellò quella poca distanza che c'era e lo afferrò per il colletto della maglia.
«Come sarebbe a dire ferita?»
«Non volevo. Lei era qui, io avevo perso il controllo e l'ho graffiata sul braccio. Non è gravissimo, ma se non ci sbrighiamo potrebbe prendere un'infezione»
«Tu hai fatto cosa?» gli urlò contro, piuttosto arrabbiato.
«Derek, non ero in me! Credi che le farei mai del male di mia volontà?»
«Dobbiamo muoverci. Dividiamoci e cerchiamola ovunque» disse voltandosi verso gli altri.#PovRebekah#
Quella stanza era così vuota! C'era solo unapiccola brandina in un angolo, per il resto era spoglia. Dall'odore sembravache l'avessero da poco imbiancata. Di sicuro non si trovava a casa Argent, enemmeno a Beacon Hills. Gerard non era così stupido, sapeva che sarebbe statoil primo da cui Derek l'avrebbe cercata.
Credeva però che fosse coinvolto solo lui, cioè che il figlio non ne sapesse niente.Le era sembrato sincero quella sera, non era come il padre. Quindi nemmenoAllison sapeva niente. Gerard non si sarebbe fatto piegare tanto facilmente e leisarebbe rimasta lì per chissà quanto tempo.
Si sentivo un po' debole però, aveva perso un po' di sangue. E come se nonbastasse il braccio continuava a bruciare, sembrava stesse per andare a fuoco.
Non sapeva che ora fosse e non poteva nemmeno guardare fuori dalla finestravisto e considerato che non c'era nemmeno un misero buco in quella stanza.Rebekah si sdraiò su quella brandina e si addormentò. Si svegliò la mattinadopo ancora in quella stanza. Si alzò piano, era abbastanza stordita e debole.Sentì delle voci in lontananza, qualcuno stava per arrivare. La porta si aprìmolto lentamente e Gerard, accompagnato da due uomini, fece la sua entrata.
«Ben svegliata signorina Deaton»
«Le ho detto che dalla mia bocca non uscirà unbel niente, cosa vuole ancora da me?» chiesemantenendomi il braccio, che le faceva ancora più male.
«Oh beh, dovevo togliermi un dubbio. Abbiamopreso un po' del suo sangue e lo abbiamo fatto analizzare. Non è un lupomannaro, mi chiedo allora perché fosse una cosa tanto importante per i suoigenitori trovare questa cura. Ma poi ci è saltato all'occhio una cosa moltointeressante» di nuovo quella voce che ti fa venire i brividi.«La sua allergia»
«No. Non può fare una cosa del genere a unaragazzina di sedici anni!»
Purtroppo aveva capito le sue intenzioni, voleva metterla a contatto condell'aconito. Sicuramente si sarebbe sentita male, non era un'allergia normalela sua, era come per i lupi: troppa avrebbe potuto causarle la morte.
«Oh, invece sì che posso. E' tanto convinta cheDerek la troverà, vediamo se riuscirà anche a salvarle la vita»
Fece segno ai due uomini e questi la bloccarono, non riusciva più a muovermi.Cercava di dimenarsi, ma non ci riusciva. La presa di quei due era troppoforte.
«No! Lasciatemi! Mi fate male!» urlò.
Ma niente, era come se fossero sordi. Stavano a guardare mentre Gerard siavvicinava a lei con una siringa. Le iniettò una sostanza nel braccio, quellasostanza: aconito. Sentiva già il braccio bruciare. In un batter d'occhio caddea terra in ginocchio.
«Portatela via!» disseGerard.
Rebekah si sentiva molto debole, stanca, voleva solo chiudere gli occhi e farsiuna lunga dormita, ma non doveva arrendermi proprio ora, non poteva!
Sentì che la caricarono su una macchina e poi viaggiarono per un po'. Dopo quellache sembrò un'infinità di tempo, la macchina si fermò e uno di quei due uomini laprese di nuovo in braccio, fece un po' di strada e la lasciò a terra da qualcheparte. Rebelah sentì che si allontanava grazie agli scricchiolii delle foglie.Foglie, alberi, bosco!
"Un ultimo sforzo Rebekah, l'ultimo".Fece molta fatica, ma alla fine ci riuscì, aprì gli occhi. Riuscì a vedere casaHale non molto lontano da lì, era a casa!
«Derek!» dissecon tutta la forza che aveva. Non molta a quanto pare, perché sembrò più unsussurro. Sentiva che non le rimaneva molto tempo, lo sentiva.
«Ti prego, Derek» disseun'ultima volta prima di chiudere gli occhi.
Di nuovo, vedeva solo oscurità.
Emme's corner:
Aggiornamenti a tarda notte. E di nuovo, mi dispiace davvero un casino per l'enorme ritardo nell'aggiornare. State perdendo interesse, eh? Daai, non mi abbandonate ç-ç Mi ci metto d'impegno e pubblico più spesso, giuro. Anche se non sto scrivendo praticamente più niente per la #SeasonTwo di questa FF, ma almeno la prima ci tengo a farvela finire di leggere. Vi anticipo già che sono 32 capitoli in tutto, quindi manca un po'. Eeeeee niente... Magari lasciatemi un piccolo commentino con qualche opinione che sapete che ci tengo. Adesso mi dileguo a guardare la 5x05 di Scandal, ciaaao *-*
#Emme
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You are strong, you can do it.
ФанфикNuovo misterioso personaggio a Beacon Hills. E lo sappiamo, questa cittadina i suoi misteri già ce li ha. Licantropi, cacciatori e umani vivono tutti insieme, chi in serena tranquillità e chi con qualche battibecco. Cosa potrà succedere con un nuovo...