Capitolo 32

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I ragazzi erano tutti a scuola, pronti per affrontare l'ultimissimo giorno per quell'anno. Erano tutti vicino all'armadietto di Rebekah, che si trovava nelle prossimità della segreteria. Erano tutti lì a fissare quella porta, ma nessuno aveva il coraggio di entrarci e chiedere se davvero Ethan e Aiden avessero ritirato le iscrizioni e fossero quindi andati via. Tutti avevano il timore che fossero ancora a Beacon Hills e che li avrebbero uccisi dopo l'affronto che la neo Beta aveva fatto a Deucalion pochi giorni prima.
«Vado io» annunciò poi, attraversando il corridoio e entrando in quella stanza. «Buongiorno» disse Rebekah, salutando cordialmente la segretaria.
«'Giorno a lei» ricambiò questa. «Posso esserle utile?» continuò.
«Emm, sì. Mi manda il professor Thurg, voleva sapere dei gemelli White. Dice che è da giorni che non si presentano alle lezioni e voleva sapere il motivo o se hanno lasciato detto qualcosa...» disse molto convinta lei.
«Aspetti un attimo» disse, prima di concentrarsi sul computer e digitando qualcosa sui tasti.
Stava controllando se Ethan e Aiden frequentavano davvero i corsi del professor Thurg e se la sua non fosse solo una balla. Quella donna faceva sempre così, non si fidava di nessuno.
«In realtà sì, hanno ritirato la loro iscrizione qualche giorno fa. Dica al suo professore che si sono trasferiti» la informò.
«Oh, grazie mille!» disse la ragazza, mostrando uno dei suoi più bei sorrisi e uscendo da quell'ufficio.
La prima cosa che vide una volta uscita furono gli occhi sollevati di Isaac. Quei magnifici, stupendi, perfetti occhi azzurri erano puntati su di lei ed erano lucidi. Isaac era felice! E anche lei non potevo che esserlo, era al settimo cielo! Lo era così tanto che gli corse incontro, abbracciandolo forte e inalando a fondo il suo profumo.
Rebekah si era completamente dimenticata degli altri attorno a loro, ma francamente non gliene importava! L'unica cosa che riusciva a pensare era che fosse finalmente tutto finito, tutto! Poteva finalmente vivere tranquillamente, senza avere quella paura onnipresente che a qualcuno potesse succedere qualcosa per causa sua, per i capricci di Aiden.
Sciolse l'abbraccio con Isaac e lo baciò.
«Sono stra, stra, stra felice!»
«Beh, si vede!» commentò Lydia.
«Ehi, festeggiamo!» propose Stiles all'improvviso.
«Beh, è anche l'ultimo giorno di scuola. Ci sto!» concordò Erica.
«Ho un'idea! Ci incontriamo tutti a casa, poi vi porto io in un posto» disse Rebekah al gruppo.
«Okkey, niente posti sperduti Reb!»
«Tranquillo Stiles, scommetto che ci divertiremo» disse.
Ognuno raggiunse le proprie classi e al suono dell'ultima campanella ci fu... beh, il solito urlo generale dei ragazzi.

«Dove ci porti?» le chiese Isaac.
I due eravano sdraiati sul letto, abbracciati, stavano un po' tra loro.
Finalmente soli e tranquilli.
«Mentivo a Stiles, vi porterò in un posto sperduto apposta per uccidervi»
«Mi spezzi il cuore Deaton. Mi stai dicendo che tutto questo tempo passato insieme era solo per uccidermi alla fine?»
«Già, proprio così» disse lei, mettendosi a pancia in giù e osservandolo.
Scoppiarono entrambi in una fragorosa risata, una bella e sincera risata.
«No, sul serio, dove?» le chiese nuovamente.
«Non te lo dico, lo scoprirai tra poco» disse avvicinandosi e baciandolo.
Quelle labbra così soffici, quel suo sapore così buono, quel corpo. Ed era tutto suo, Isaac le apparteneva come lei apparteneva a lui.
Li interruppe Derek, che informò i due che il branco era già di sotto e che mancavano solo loro due.

«Allora, dove andiamo?» le chiese Stiles una volta fuori casa.
«Seguitemi» disse solamente.
Camminarono per un po', non molto comunque, e per tutto il tragitto Rebekah dovette sorbirsi le domande di tutti su dove fosse questo posto, persino Derek cominciava a spazientirsi. Quando furono finalmente arrivati, restarono tutti a bocca aperta. Rebekah fu contenta che quel posto piacesse a tutti, specialmente quando vide un sorriso dipingersi sul volto di Derek.
Li aveva portati al lago. Quel lago dove lei e Derek avevano festeggiato il loro sesto e dodicesimo compleanno. Quel lago del quale aveva raccontato ad Isaac la sera della sua prima luna piena.
«E' quel lago» le chiese Isaac.
«Sì, non è cambiato di una virgola» rispose Derek al suo posto.
«Per l'ennesima volta mi hai stupita Rebby!»
«Per l'ennesima volta, smettila di chiamarmi così!» si rivolse ad Erica, rimproverandola. Quanto la odiava quando la chiamava con quei nomignoli orrendi!
«Oh, andiamo! E' carino!» continuò lei.
«Per niente, fidati»
«E smettetela di battibeccare!» le rimproverò il loro Alpha.
Rebekah non ebbe nemmeno il tempo di girarsi verso di lui e controbattere, perché era quello che avrebbe fatto, che si ritrovò a volare dritta in acqua. Prese un grosso respiro quando risalì a galla e cominciò a fissare Derek con sguardo minaccioso.
«Che c'è?» chiese lui, trattenendo a stento una risata.
«Derek Hale, se ti prendo sei morto!» gli disse, col sorriso stampato in faccia però, ricordandosi di quel giorno di tanti anni fa.
Uscita dall'acqua, cominciò a correre come una matta dietro a Derek, cercando invano di prenderlo. Corse così tanto che alla fine gli saltò sulle spalle e caddero entrambi a terra, sul morbido prato verde. Scoppiarono tutti a ridere rumorosamente nel vedere la faccia di Derek rendendosi conto che Rebekah era bagnata fradicia e che adesso lo era anche lui. Dopo due minuti, però, si unì anche lui al resto del gruppo e tutti passarono una giornata incredibile, davvero indimenticabile. Loro ormai erano diventati la sua famiglia, Rebekah non immaginava nemmeno che sarebbe andato così quando decise di ritornare a Beacon Hills, e per altro di essere così felice.

Quella sera decisero tutti di dormire lì, sotto le stelle, e dopo aver preso da casa tutte le coperte necessarie, ognuno si sistemò per bene. Lei e Isaac stavano sotto una coperta insieme, ovviamente, abbracciati.
«Te l'avevo promessa una giornata da persone normali» le disse baciandole la fronte.
«Sì, ma avevi detto solo noi due» puntualizzò, ma non con malizia.
Era felice anche così.
«Oh, ce ne saranno tante altre da fare»
Sdraiati su un prato alle rive di un lago e sotto le stelle era davvero uno spettacolo unico, che rendeva tutto più speciale.

The end.

Emme's corner: 

Per la seconda volte finisco la pubblicazione di questa piccola cosa contorta che è uscita fuori dal mio cervello. Innanzitutto, ci tenevo a ringraziarvi tutti quanti per le tante visualizzazioni e stelle, che detto francamente non mi aspettavo per niente. Grazie avvero di cuore per avermi seguita, e spero sul serio che vi sia piaciuto il mio modo di scrivere. Questa cosa porta al secondo punto: il continuo. Vi avevo detto che stavo scrivendo già, ed è vero, ma con tutte le cose che ho da fare mi risulta quasi impossibile scrivere e pubblicare (o almeno in un tempo breve). Ecco perchè ho bisogno di voi per prendere una decisione. Ho comunque notato che nell'ultima decina di capitoli non sono arrivati commenti, e di questo mi dispiace. Quindi non so come prendere la cosa e come comportarmi francamente. Se voi mi date la vostra opinione e mi dite che volete che io continui, io lo faccio perchè le idee ce le ho in testa. Al contrario, godetevi questa pace finale che ho voluto dare alla storia. E GRAZIE ANCORA DI TUTTO! 

#Emme

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