Capitolo 20

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B in chimica, Rebekah aveva sempre detto di essere un genio! In fondo era l'unica cosa che le restava da fare: comportarsi come una normale adolescente brava a scuola. O almeno doveva sembrarlo il più possibile.
Era all'uscita della scuola, non sapeva che fine avesse fatto Isaac e non rispondeva nemmeno ai messaggi, strano. Però non si preoccupò più di tanto, era da lui sparire così, lo faceva quasi sempre. Era comunque contentissima, B in chimica! Rebekah avrebbe incorniciato quel compito e se lo sarebbe appeso in camera, sì. Felice, si recò a piedi a casa, visto che Derek non si era degnato di passarla a prendere.
«Potevi anche scomodarti e venirmi a... prendere» disse appena aperta la porta.
Rimase sorpresa nel trovare nel salotto di casa Erica, Boyd, Scott e Stiles, più Derek seduto sul divano con il suo solito sguardo impassibile. "Sta per caso succedendo qualcosa?", pensò.
«Che succede, riunione improvvisata?» cercò di sdrammatizzare, ignara di quello che le avrebbero detto di lì a poco.
In quello stesso istante, il suo cellulare le vibrò, aveva un messaggio da un numero sconosciuto. "Il tuo branco ti ha già avvisata, tesoro?" Aiden, chi altri se non lui?
«Avvisarmi? Avvisarmi di cosa?» chiese mentre li guardava uno ad uno, ma nessuno aveva intenzione di aprire bocca.
«Allora?» disse, alzando un po' di più il suo tono di voce.
«Isaac» fu la breve risposta di Derek.
«Che c'entra Isaac, lui è solo...»
Dov'era? Dov'era Isaac? Con uno scatto quasi felino salì le scale e si catapultò in camera sua, era l'unico posto dove poteva essere. Vuota. L'unico aggettivo per descrivere quella stanza in quel momento. Sentì poi appoggiarsi una mano sulla spalla, si girò rapidamente e si scontrò con gli occhi dispiaciuti di Derek. Ma che diamine stava succedendo, e... e dov'era Isaac?
«Dov'è?» gli chiese, con la voce un po' tremante, aspettandosi già una risposta negativa. Rebekah non lo aveva mai visto così preoccupato, mai.
«Rispondimi Derek!»
Lui sospirò e cominciò a raccontarle cosa fosse successo quella mattina.
«Aiden e Ethan erano qui, ed erano forti. Ci siamo difesi, ma a quanto pare non è stato abbastanza. Mi hanno scaraventato a terra dopo non molto e quando e quando sono riuscito ad alzarmi Isaac non c'era più. Mi dispiace, non ho potuto evitarlo»
Le raccontò quella storia senza nemmeno per un attimo distogliere lo sguardo, senza esitare. Rebekah non potè fare a meno di cominciare a piangere, come una bambina alla quale hai appena detto che le è morto il pesciolino rosso. Ma Isaac non poteva essere morto, non il suo Isaac.
«E che diamine ci facciamo ancora qui? Dobbiamo andare a cercarlo!» disse oltrepassando Derek, ma lui l'afferrò per un braccio e continuò a parlare.
«Non sento più il suo odore, nessuno lo sente»
«Che significa?» disse voltandosi e con la voce ancora più tremolante.
«Mi dispiace» disse abbracciandola.
No, no, non era possibile! Non stava succedendo davvero, non di nuovo. Isaac non era morto!
«No, Derek! No, Derek! No!»
Rebekah continuava a dimenarsi tra le sue braccia, a piangere, a urlare. Era morta dentro, ma non credeva a quello che stava succedendo. Non poteva essere vero. Se lo sentiva dentro che Isaac stesse bene, che era ancora vivo.
«Piangi, sfogati» le disse Derek.

Non ricordava come, ma erano improvvisamente al piano di sotto con gli altri.
«Lui non è morto!» urlò ancora più forte.
Tutti le ripetevano di calmarsi, di smettere di urlare e piangere così forte, ma loro non capivano che Isaac era diventato fondamentale per lei. Non stavano assieme chissà quanto tempo per via degli allenamenti e cose varie, ma era tutto per lei. L'unica persona alla quale si fosse affidata completamente oltre Derek. Era ancora tra le sue braccia che gli ripeteva che non era possibile, che il suo Isaac era ancora vivo da qualche parte, che forse loro non sentivano il suo odore perché era troppo lontano. Poi collegò quello che le aveva detto Derek: Ethan e Aiden erano stati lì. Erano stati loro a rapire Isaac, ne era più che sicura, come del fatto che lui stesse bene. Doveva essere così. Si sciolse dall'abbraccio con Derek e corse fuori da quella casa, non le importava che l'avrebbero seguita, c'era una cosa che doveva fare.

Non sapeva nemmeno come ci fosse arrivata al loro nascondiglio, quello del branco Alpha. Aveva camminato senza sapere nemmeno per quanto e per dove e li aveva trovati. Era lì con tutti quegli sguardi puntati addosso, tutti gli altri dovevano essere il resto del branco. Si avvicinò con passo svelto verso Aiden, era abbastanza furiosa e quando lo era non era un bello spettacolo.
«Dov'è?» gli domandò con tutta la rabbia che aveva in corpo.
«Perso qualcosa?» le rispose prendendosi gioco di lei.
«Risposta sbagliata, prova ancora. Dov'è Isaac?» disse mentre gli faceva scoppiare i capillari in testa come l'altro giorno.
«Fai un fischio, vedi che il tuo cucciolo ritorna» disse frastornato dal dolore e cercando di non apparire dolorante. Allora Rebekah gli ruppe anche la mano, sempre con la magia, e lui urlò così forte che quasi le fece piacere sentirlo. Sempre a distanza lo fece atterrare di schiena al muro, tanto forte che su questo si aprì una crepa e Aiden gli scivolò sopra privo di sensi.
«E sia chiaro a tutti, se succede qualcosa ad Isaac lui è morto. E poi passerò a ognuno di voi, non m'importa che siate Alpha»
Detto ciò se ne andò, ancora più furiosa di quando era arrivata. Vide Derek che la aspettava con le braccia conserte davanti la sua Camaro sempre nera, lucida e pronta a sfrecciare da qualsiasi parte.
«Sai in che guaio ti sei cacciata, vero?» le disse serio.
«Quando sbollirò la rabbia forse me ne renderò conto. Per adesso riesco solo a pensare di aver fatto la cosa giusta. Derek, lui non può essere morto, io...»
«Lo so. Andiamo a casa ora» disse, mettendole un braccio sulla spalla e dandole un bacio sulla fronte.

Ormai era sera, erano tutti andati via e lei e Derek erano rimasti da soli a casa. Avrebbero tutti cominciato a cercare Isaac appena si sarebbe fatto giorno. Erano ore che stavano in quella posizione, sdraiati e abbracciati sul divano senza proferire parola, solo lei che ogni tanto faceva scendere qualche lacrima.
« Sapevo che per un motivo o l'altro ti saresti legata a lui» disse Derek d'improvviso.
«Succede Derek, e forse sono troppo piccola per pensare a queste cose, ma Isaac è quello giusto. Ne sono convinta»
«La convinzione a volte ti fotte Bekah»
«Ma cosa ti è successo, eh? Dov'è finito quel ragazzino di 14 anni che mi assillava con tutte quelle storie sull'amore?» disse, accennando un mezzo sorriso al ricordo.
«E' semplicemente cresciuto e ha capito che il vero amore non esiste» disse sospirando.
«Esiste eccome, bisogna solo trovarlo. Qualche ragazza che ti ha deluso?»
A quanto pare aveva fatto centro perché tutto d'un tratto si irrigidì e serrò i pugni.
«Sai che puoi parlare con me, Der» disse, stringendolo ancora di più a sé.
«Lo so, ma non ho voglia»
«E poi non fanno bene a chiamarti lupo musone senza cuore?»
«Hanno ragione, io un cuore non ce l'ho»
«Ce l'hai eccome, e forse sono l'unica che lo sa. Hai solo paura di essere deluso di nuovo dalle persone se mostri il vero te»
«Sì, ma facendo sempre l'arrabbiato e il musone, come hai detto prima, mi riesce tutto più facile. Ho smesso di fidarmi delle persone»
«Deve averti proprio ucciso questa ragazza, non è così?»
«Avevo totalmente perso la testa, mi fidavo di lei. Era un Argent, ma la amavo tanto da lasciar perdere questo piccolo particolare. Anche lei diceva di amarmi come non aveva mai amato nessuno, ma sapeva benissimo cosa stavano architettando gli Argent: volevano farmi fuori. E lei li aiutava fornendo informazioni su di me. Bell'amore vero, no?»
Rebekah non sapeva che dirgli, se rispondere oppure no, ma non poteva restare in silenzio completo.
«Mi dispiace Der»
«Lo troveremo. Troveremo Isaac e lo riporteremo a casa sano e salvo»
«Lo so, mi fido di te»
Cadde in un sonno profondo, si risvegliò il mattino dopo con i raggi del sole che entravano dalla finestra di camera sua.


Emme's corner:

Ho cambiato un po' la "storia d'amore" tra Kate e Derek perché ho modificato anche gli avvenimenti dell'incendio. Stando a quanto ho scritto io, Derek aveva all'incirca 11 anni al momento dell'incendio e anche Kate doveva essere su per giù in quell'età. Non penso che una bambina di quell'età si metta ad incendiare case. Fatemi sapere cosa ne pensate eh! Adesso viene il bello u.u

p.s. Quella gif di Derek io la amo, e non so... mi sembrava appropriata per il capitolo. 
#Emme





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