«Devi concentrarti!» le urlò Peter abbastanza arrabbiato.
«Sono stanca!» urlò di rimando lei.
«Oh, andiamo Rebekah!»
«Sto qui a fare incantesimi da due ore, sai che sottraggono molta energia! Sono esausta» disse, chiudendo il grimorio e alzandosi da terra.
«Gli Alpha sono in città, pronti ad attaccare te, me o chiunque altro e tu pensi che sei stanca?»
«Il tuo ragionamento sarebbe un buon ragionamento se mi faresti fare qualcosa di nuovo, Peter! Faccio ogni giorno sempre gli stessi incantesimi. Li ho imparati a memoria ormai!» disse irritata.
«Fa' quel che vuoi. Va' pure via!»
«Oppure dovrei credere che questo è tutto quello che sai? Eh, Peter? Dovrei credere che tu mia madre non la conoscessi quanto dici?»
Si alzò da dove stava seduto e si mise proprio di fronte a lei, guardandola in malo modo.
«Tua madre la conoscevo meglio di chiunque altro» le disse lentamente.
«Come? Che rapporti avevi con lei?»
Rebekah si stava decisamente arrabbiando, e ora come ora era l'ultima cosa di cui aveva bisogno.
«Non importa» disse voltandosi di spalle.
Lei avrebbe scommesso tutto quello che aveva di aver letto un pizzico di nostalgia e fastidio nei suoi occhi. Cominciò allora a pensare ininterrottamente ai suoi diari, non sapeva il perché, lo fece e basta. Si ricordò all'improvviso di quel ragazzo, di quel ragazzo che si era fatto da parte e che non li aveva ostacolati.
«Eri tu?» disse incredula. «Eri tu quel ragazzo, vero?»
«Quale ragazzo?» chiese lui.
«Tu eri innamorato di mia madre! Eri tu» disse ancora una volta, più per poter convincere se stessa che per altro.
Peter continuava a starle di spalle e non sembrava volersi degnare di risponderle. Quindi lei gli pose ancora una volta la domanda.
«Eri tu? Rispondimi Peter!» urlò.
Sentì un ringhio fuoriuscire dalla sua bocca, si stava arrabbiando.
«Che sta succedendo?» si intromise Derek, appena tornato dagli allenamenti insieme al suo branco.
«Niente. Ho bisogno di aria» disse lei, afferrando la felpa e uscendo da quella casa. Era un periodo stressante quello, e aveva decisamente accumulato tutto lo stress del mondo.Camminava da minuti ormai, non sapeva nemmeno dove stesse andando, ma non aveva paura di perdermi. Rebekah era rimasta senza parole, Peter si era davvero fatto da parte da ragazzo? Lo faceva più uno che combatteva e otteneva tutto quello che voleva. L'amore ti cambia davvero allora.
Ancora immersa nei suoi pensieri, non si accorse di essere seguita. Lo fece solo quando qualcuno parlò, facendola sussultare.
«E così ti sei innamorata, eh?»
Aiden. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto incontrarlo, ma sperava più poi che prima. Solo in quel momento ricordò di come il suo amore per lui si fosse trasformato completamente in odio.
«Aiden» disse fredda lei.
«Rispondi alla mia domanda» disse ancora più freddo lui.
«Sì, hai qualche problema?» disse, incrociando le braccia al petto.
«Dopo di me...» disse indicandosi «...quello lì?» soffocò a stento una risata. «Mi deludi piccola»
«E smettila di chiamarmi così!» disse infastidita. Ormai anche solo la sua voce le dava fastidio. «E poi quello lì, come lo chiami tu, non ha cercato di mordermi contro la mia volontà»
«Ah già. Si chiama Isaac, vero? Credo proprio che dovrei presentarmi»
«Lascialo in pace» disse lei, avvicinandosi pericolosamente a lui e scandendo bene ogni singola parola.
«Credi di spaventarmi?» disse assumendo un'aria spavalda. «Sai che non mi faresti mai del male» aggiunse, sicuro di sé.
Se ne sarebbe pentito presto, molto presto.
«Non sfidarmi, Aiden» disse lei abbozzando un sorriso compiaciuto, pensando a cosa potesse fargli.
«Hai acquistato i poteri magici per caso?» disse come per prenderla in giro.
Rebekah sorrise e lo fissò. Dopo un po', Aiden si portò le mani alla testa, stava quasi per urlare dal dolore. Gli aveva fatto scoppiare un po' di capillari in testa, incantesimo fatto apposta per loro licantropi che guarivano molto rapidamente.
«Che c'è, stai male?» chiese lei con finto interessamento.
«Che cosa mi hai fatto?» le chiese furioso.
«Chi, io? Proprio niente» fece spallucce.
«Ti prometto che ti farò soffrire. Così tanto che verrai a implorarmi in ginocchio di smetterla. Ricordati bene queste parole, Rebekah»
Se ne andò così come era venuto. Sparì. E lei non sapeva perché pensò subito ad Isaac, Derek e pian piano a tutti gli altri. Erano tutti in pericolo, e questa volta il pericolo era maggiore del problema Kanima.
Scrollò la testa, cercando di scacciare quei brutti pensieri.#Pov Isaac#
Era distrutto, gli allenamenti con Derek si facevano sempre più duri. Specialmente oggi, che avevano avuto la conferma di una nuova minaccia in città. Da una parte era felice di essere un lupo mannaro, era più forte, più veloce, più sicuro di sè. Ma dall'altra parte avrebbe tanto desiderato essere un normale adolescente e poter dedicare più tempo a Rebekah. Gli unici momenti in cui stavano insieme sul serio era poco prima di entrare a scuola e di sera, prima di andare a dormire. Il resto della giornata si divideva fra compiti, allenamenti con Derek per lui e con Peter per lei. Desiderava davvero dedicarle più tempo e una speranza si era accesa in lui quando avevano eliminato la minaccia Kanima e con questa anche Gerard. Ma poi erano arrivati gli Alpha e in men che non si dica erano tutti di nuovo impegnati a migliorare le proprie doti.
«Sei pensieroso oggi, che ti prende?»
Era Derek, che lo interruppe dal troppo pensare.
«Rebekah. Ho paura che Aiden possa farle del male» gli rispose con tutta la sincerità che aveva in corpo. Derek annuì, come per dargli ragione.
«Perché non le permetti di allenarsi con noi allora?» gli chiese.
«Perché temo che qualcuno possa farle del male di nuovo»
«Lo farà proprio perché sa che non è in grado di difendersi!»
«Possiamo proteggerla noi, e dobbiamo farlo!»
«Ma non potremmo essere con lei ogni momento. Ci saranno volte che sarà sola e non saprà che fare» rispose lui.
In quel momento, Isaac non sapeva se stesse parlando di Rebekah o di se stesso. Suo fratello gli aveva promesso che lo avrebbe protetto sempre, anche da lontano, ma appena partì per la guerra lui si sentì completamente solo, indifeso.
«Potrà ricordarsi i quello che le insegnavi quando aveva nove anni, ma non sarà abbastanza» riprese.
«Sta imparando a fare nuovi incantesimi, potrebbe usare quelli»
«Ma non saranno mai abbastanza, Derek. Deve sapere tutto quello che sappiamo noi su come difendersi!»
«Cosa è cambiato rispetto a due giorni fa? Eri d'accordo anche tu sul fatto di non farla allenare!» quasi lo rimproverò Derek.
«Ethan. E' cambiato il fatto che è arrivato in città e che lei ora è in pericolo! Lui ha già cercato di morderla una volta, non pensi che ci possa riprovare? E lei non sopporterebbe di essere un licantropo, lo sai»
Lo fece di nuovo, urlò in faccia a Derek. Sapeva benissimo che gli dava fastidio, doveva sempre essere lui il più forte o quello che urlava, ma quando si trattava di Rebekah, Isaac non capiva più niente.
Lo guardò per un attimo, poi annuì.
«Va bene, la faremo allenare con noi» disse voltandosi di spalle.
«Grazie Derek»
Ormai era diventato un quasi fratello per lui, una figura sulla quale fare riferimento. Si fidavo di Derek, era il suo Alpha.Emme's corner
Prima di tutto, mi scuso tremendamente con voi per non aver aggiornato per più di un mese, ma sono stata così impegnata con l'università che non ho avuto nemmeno il tempo per respirare. Credetemi è stato un inferno (per rimanere in tema con la 5b di Teen Wolf xD). Comunque, posso solo sperare adesso che non abbia perso tutti voi che seguivate la storia, perchè lo sapete che ci tengo. Credo che nel pomeriggio pubblicherò anche un altro capitolo, per farmi perdonare da voi :3
Intanto mi raccomando, fatemi sapere che siete vivi... anche solo per mandarmi a quel paese, mi sta bene! Ci si vede!
#Emme
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You are strong, you can do it.
Fiksi PenggemarNuovo misterioso personaggio a Beacon Hills. E lo sappiamo, questa cittadina i suoi misteri già ce li ha. Licantropi, cacciatori e umani vivono tutti insieme, chi in serena tranquillità e chi con qualche battibecco. Cosa potrà succedere con un nuovo...