|Capitolo 6|

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POV. ALEX
Accidenti, neanche Davide aveva gareggiato. Bill ce l'avrebbe sicuramente fatta pagare. Anche per il fatto che gli ho lanciato un pugno, che ha provocato il sanguinamento del suo naso.
Dopo aver salutato Carola e Silvia, andai alla ricerca di Davide. Non appena lo trovai, mi avvicinai a lui.
Davide: hey amico.. Dove eri finito?
Io: Bill aveva colpito Silvia e.. Si è sentita male, così l'ho aiutata.
Davide: wow! Alexander Rinaldi non partecipa ad una corsa per una ragazza? -chiese sarcasticamente.
Io: stava male Davide. L'avrei fatto per chiunque.
Davide continuò a ridacchiare.
Davide: lo sai che Bill ci uccide vero?
Io: si che lo so, a me farà più male visto che gli ho tirato un pugno.
Davide: sempre per Silvia, ovviamente.
Io: Davide smettila. Lei è una bambina, ha 18 anni, e io ne ho 23. Non è il mio tipo, e io non sono il suo.
Davide: Alex l'amore non ha età... Anche Carola ha la stessa età di Silvia ed io ho addirittura due anni in più di te, eppure... Credo di essermi innamorato.
Io: cosa?! Ma se la conosci da solamente tre giorni!
Davide: amore a prima vista.. -disse con sguardo sognante.
Scoppiai a ridere. Davide stava delirando.
Poco dopo il suo cellulare iniziò a squillare.
Davide: è lei! -disse entusiasta.
Davide: Carola, dimmi. -disse rivolto al telefono.
Pochi attimi di silenzio.
Davide: si, glielo dico subito... Arriviamo.
Non appena chiusi la telefonata, iniziò a guardarmi preoccupato.
Io: che succede?
Davide: Silvia, è svenuta di nuovo..
Io: dannazione, lo sapevo che aveva sbattuto la testa. Ed ora dov'è? -chiesi cercando di rimanere il più calmo possibile.
Davide: è in ospedale. Carola non sa che fare perchè i genitori di Silvia non devono assolutamente sapere che lei è li, o non la faranno più uscire..
Strinsi le mascelle.
Alex pensa. Che cosa puoi fare?
Io: intanto andiamo all'ospedale... Penserò ad un soluzione.
Davide ed io salimmo ognuno nella propria moto, e ci dirigemmo verso l'ospedale.
Una volta arrivati, ci misimo a correre per il reparto ottennendo una bella sgridata dai dottori.
Quando finalmente riuscimmo ad entrare nella stanza di Silvia, notammo che era già sveglia. Carola e Davide mi fecero spazio per entrare.
Io: hey.. Come ti senti? -dissi avvicinandomi a lei.
Silvia: meglio... Ma ora che cosa dirò ai miei genitori Alex? Non posso di certo raccontargli che sono stata in ospedale, quando loro sapevano che ero a casa... -disse piagnucolando.
Stavo cercando di pensare a qualche idea che potesse non metterla nei guai, ma in quel momento non mi veniva niente.
Io: e se mi spaccio per tuo fratello? Tanto io sono maggiorenne e posso fare una firma al posto dei tuoi genitori.
Lo sguardo di Silvia sembrò illuminarsi.
Silvia: davvero faresti questo per me..? -chiese incredula.
Le sorrisi e corsi verso la dottoressa.
Io: scusi.. Volevo far dimettere Silvia Galvani...
Xx: lei è..? -chiese scrutandomi.
Io: suo fratello, Alexander Rin.. Ehm, Galvani.
La dottoressa iniziò a leggere la cartella clinica di Silvia.
Xx: mi dispiace, ma non è possibile. Non può uscire prima di domani sera... Deve restare riguardata.
Io: può restare riguardata anche a casa, no? -tentai sorridendo.
Xx: mi dispiace signor Galvani, ma non posso proprio.
Mi allontanai dal bancone. E adesso? Stavo cercando di pensare ad un'altra strategia.
Silvia: portami via da qui Alex.. -disse Silvia quando le diedi la brutta notizia.
La presi in braccio, e con l'aiuto di Carola e Davide, riuscì ad uscire dalla porta sul retro con Silvia tra le braccia senza essere scoperti.
Carola: ed adesso come facciamo? Non possiamo portarla in moto... -chiese preoccupata Carola.
Io: la porterò in braccio fino a casa. Non è molto lontana dall'ospedale, giusto?
Carola annuì.
Davide: sicuro che non ti serve aiuto?
Io: si, tranquillo.
Salutai entrambi, e mi diressi verso casa di Silvia.
Lei piano piano si svegliò.
Silvia: Alex? Mi sono addormentata di nuovo?
Io: già. -ridacchiai.
Silvia: dai, fammi scendere..
L'appoggiai delicatamente e lei riuscì a tenersi in piedi.
Io: bene, riesci a camminare. -ridacchiai di nuovo.
Silvia: smettila di prendermi in giro. -disse tirandomi una pacca sul braccio.
Io: ti accompagno fino a casa..
Nel tragitto, non smisi mai di prenderla in giro e lei non smise mai di picchiarmi, ma non con cattiveria.
Una volta arrivati sotto casa sua, lei mi sorrise.
Silvia: come posso ringraziarti per tutto quello che hai fatto oggi?
Io: naah, tranquilla bambolina.. L'ho fatto per te come l'avrei fatto per tutti.
Il sorriso sul volto di Silvia scomparse.
Sono sempre il solito idiota.
Silvia: vado.. Buonanotte Alex..
Io: buonanotte Silvia..

#autrice
Ecco un nuovo capitolo! ❤️❤️
Mi piacerebbe avere più voti, ma so che sono solo all'inizio... Speriamo bene! ❤️
Al prossimo capitolo 😘❤️

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