"Silvia se hai voglia di incontrarmi ti aspetto alle 4 in piazza.. semmai facciamo due chiacchiere.. ti aspetto, tuo Alex."
Leggo il messaggio più volte, riguardando nuovamente il suo classico "tuo, Alex".
Sono davvero curiosa di sapere perché lo scrive, se per infastidirmi o per farmi provare ancora qualcosa.
È più di un mese che non lo vedo.
Mi manca terribilmente, e sono sempre più convinta che uscirci sarebbe una buona idea.
Però ogni volta che mi ripeto questo, mi passa per la mente l'immagine di Davide e mi viene un senso di rabbia mista a tristezza.
Non so davvero cosa fare, penso che parlerò con mia sorella, visto che per ora la mia migliore amica è inattiva.
Mi volto verso di lei, che si trova proprio davanti la scrivania a svolgere i suoi compiti.
Io: Ehi Sara.. scusa se ti interrompo ma ho bisogno di un consiglio.
Sara: va bene, ti ascolto Silvia. -mi dice poggiando la penna.
Dopo averle raccontato tutta la vicenda, mia sorella mi consiglió di incontrarlo e di parlarci a cuore aperto.
Ed aveva ragione, ma io avrei avuto così tanto coraggio per riuscire a parlargli con il cuore in mano? Perché quelle poche volte che l'ho fatto mi ha fatto del male ed ho paura di quello che può succedere.
Mi preparo di fretta, ansiosa dell'incontro che sarebbe dovuto avvenire tra meno di un'ora.
Una volta scelto i vestiti, truccata e preparato la borsa, esco di casa più decisa che mai.
Sono così confusa e felice in questo momento che non so davvero se io sia arrabbiata o sia contenta.
Una volta arrivata in piazza, noto che lui è già li.
Non mi vede subito, ma quando lo fa rimane incantato e sorpreso della mia presenza.
Forse pensava che non fossi venuta.
Mi avvicino di più a lui, e gli sorrido.
È come se tutti i problemi di questo ultimo periodo fossero già stati tutti dimenticati e buttati in un cassetto delle cose che vanno via in poco tempo.
Ma non posso dimenticare Davide.
Mi irrigidisco di colpo.
Alex mi guarda in modo strano, non capendo bene cosa stesse accadendo.
Forse tutto questo è stato un errore.
Alex: va tutto bene Silvia?
Annuisco silenziosamente.
Io: facciamo due passi -dico incamminandomi.
Lui mi segue tenendo sveltamente il passo.
Dopo una lunga camminata in silenzio decidiamo finalmente di sederci in una panchina in mezzo al parco.
È la più isolata. Qui nessuno potrà ascoltarci.
Alex: sai.. mi dispiace per tutto Silvia. Per Davide, per Carola e per come è finita tra noi. Io ti amo, e forse lo farò per sempre. -mi confessa guardandomi negli occhi.
Il mio cuore inizia a battere fortissimo, quasi come se volesse uscire dal petto.
Io: anche io Alex.. non ho mai smesso di amarti nonostante tutto. -confesso abbassando lo sguardo.
Alex: e allora cosa ci impedisce di continuare a viverci? Mi manchi Silvia, mi manca tutto di te. Vorrei passare la mia intera esistenza con te, ma ti sento lontana. Lo so che sei ancora arrabbiata per quello che è successo ma.. -non lo faccio finire perché mi avvicino alle sue labbra e appoggio le mie sulle sue.
Quanto mi erano mancate.
Lui rimane un po' sorpreso, ma poi inizia a baciarmi.
È un bacio lento, pieno di amore e di passione.
Non desideravo altro.
Poi ad un tratto mi stacco.
Alex: che hai Silvia? -dice prendendo aria.
Io: devo confessarti una cosa.
Alex deglutisce. Ha capito benissimo che non è una buona notizia.
Alex: dimmi.. -dice incerto.
Io: c'è la possibilità che mi trasferisca in Francia per frequentare l'università. -confesso.
STAI LEGGENDO
Ad un passo dalla felicitá
FanfictionSilvia ha 18 anni, è una studentessa modello, ha molti amici, una migliore amica ed un ragazzo. Si divide tra casa, scuola e feste private. È timida, ma estroversa allo stesso tempo. Alexander, detto "Alex", ha 23 anni ed è un teppista dal passato d...