|Capitolo 13|

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Due giorni passarono in fretta.
Thomas era davvero un ragazzo simpatico e carino, e passare il tempo con lui mi faceva stare davvero bene.
Mia madre l'aveva conosciuto quando un giorno mi aveva visto uscire da scuola con lui, e aveva detto che era proprio un bravo ragazzo. Mi aveva anche concesso di andare a cena insieme a lui, facendo uno strappo alla punizione.
Per lo meno, mi faceva dimenticare per un pò ai mille problemi mentali che mi facevo ogni giorno.

Il giorno del ballo, mi recai nel palazzo in cui sarebbe dovuto svolgersi il tutto.
Era un palazzo davvero bellissimo, con davvero molto verde intorno. Peccato che per oggi aveva messo pioggia, e quindi se sarebbe piovuto durante il ballo, quest'ultimo si sarebbe svolto nella stanza dove poi ci sarebbe stato anche il rinfresco.
Salì le scale per andare nelle camere, dove le ragazze erano già quasi tutte arrivate.
Carola: hey Silvia! Agitata per dopo? -disse entusiasta Carola.
Io: si.. Ho paura di scordarmi qualche passo..
Carola: dai che la coreografia è facile!
Un suono di cellulare distolse i nostri pensieri: era quello di Carola.
Carola: un attimo..
Carola afferò il cellulare e rispose.
Si allontanò verso la finestra; sembrava agitata, come se qualcosa non andasse.
Chiuse la chiamata e ne fece un'altra.
Tutta questa cosa mi sembrava ambigua, ma cercai di non pensarci e mi infilai il vestito.

POV. ALEX
Io: dimmi tutto Carola. -dissi sarcastico.
Carola: sei in città?! Dimmi di si ti prego.
Già dalla cornetta del telefono, sembrava agitata.
Io: si, sono tornato stanotte.. Ma perchè..? -chiesi confuso.
Carola: c'è un problema: Silvia parteciperà al ballo di beneficenza organizzato dalla scuola, ma il suo ballerino è rimasto bloccato a causa maltempo, visto che non abita a Torino. Non è che...
Io: non ci pensare nemmeno. -dissi neanche facendola finire.
Avevo già capito le intenzioni di quella pazza.
Carola: eddai, Silvia è nei casini senza ballerino.
Io: mi odia, Carola. Non posso mica andare li e ballare con lei..!
Carola: non c'è problema, a lei non dirò niente. Tu non devi far altro che andare da Davide, che ti insegnerà i passi.. È una coreografia facilissima, stai tranquillo.
Sbuffai.
Io: sei una rompipalle Carola. Una vera e propria rompipalle.
Sentì che lei iniziò a ridacchiare.
Io: ci vediamo dopo al ballo. -dissi chiudendo la chiamata.
Chiamai Davide.
Davide: hey fratello, allora sei vivo eh? Non sai quante volte io abbia provato a chiamarti in questi giorni..
Io: non sono in vena di prediche, amico. Dimmi dove sei. -lo interruppi.
Davide: sono al palazzo vicino alla zona periferica di Torino.. Ma perchè?
Io: devo fare il cavaliere improvvisato di Silvia. Da come mi ha detto Carolalarompipalle, il suo principino non è potuto venire visto che non abita a Torino. Così lei è senza principe, ed io improvviserò qualcosa.
Davide scoppiò a ridere dal telefono.
Davide: cosa si fa per amore, eh?
Io: si certo per amore... Ci vediamo tra poco. -chiusi la chiamata acido.

POV. SILVIA
Io: chi era al telefono? -chiesi a Carola non appena tornò vicino a me.
Carola: oh, nessuno.. -rispose imbarazzata.
Rimasi in silenzio. Carola nascondeva sicuramente qualcosa, ma non avevo voglia di insistere.
Io: mi allacci il vestito? -chiesi a Carola.
Lei annuì e lo fece.
Mi andai a sedere vicino allo specchio. Abboccolai i miei capelli lisci, e li puntai leggermente dietro la nuca.
Carola invece si era fatta la piastra sui suoi capelli già boccolati, e si era messa un filo di lucida labbra.
La Prof. di ginnastica entrò velocemente dentro la stanza.
Prof.: ragazze, quando sentirete il vostro nome, dovrete scendere la scalinata. Alla fine, troverete il vostro cavaliere, e vi dirigerete di fuori. Il tempo regge per un ballo, e quindi lo faremo li.
Tutte annuimmo agitate.
Xx: Tania, accompagnata da Rupert.
Tania scese le scale ed una ad una, scesero tutte.
[Video💖]
Xx: Silvia, accompagnata da Thomas.
Feci un sospiro. Scesi lentamente le scale, ma quando arrivai alla fine, mi spaventai non vedendo nessuno.
Dov'era Thomas?
Finì di scendere lo stesso le scale, e mi meravigliai quando comparve Alex vestito elegante, pronto a prendere il mio braccio.
Mi irrigidì. Che ci faceva lui qui?
Io: perchè ci sei tu qui?! -gli bisbigliai.
Alex: mi hanno informato che il tuo cavaliere non poteva venire, e beh mi hanno costretto a prendere il suo posto.
"Carola", pensai.
Io: puoi anche andartene, non importa..
Alex: non ti lascio fare una figuraccia davanti a tutti, Silvia. -concluse serio.
Giungemmo all'infuori del palazzo, dove tutte le coppie erano già posizionate.
Ballai insieme ad Alex, e notai che conosceva tutti i passi.
Una volta finito il ballo, io e Alex iniziammo a fissarci. Il mio odio verso di lui non era assolutamente scomparso, ma a vederlo davanti a me mi faceva un certo effetto.
Una voce al megafono distolse i miei pensieri.
Xx: ora entrate tutti, c'è un rinfresco! -esclamò quella che dopo individuai come la mia Prof. di ginnastica.
Tutti ci dirigemmo verso la sala del rinfresco.

Ad un passo dalla felicitáDove le storie prendono vita. Scoprilo ora