|Capitolo 8|

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La sera era arrivata in fretta.
Avevo passato il pomeriggio a chiedermi che razza di idea avessi avuto ad andare alle corse di Alex e Davide, visto che li odiavo entrambi. Davide era il quasi-ragazzo di Carola, anche se come tipo non mi piaceva per niente. Alex invece è un ragazzo odioso, si comporta come se fosse il re del mondo, anche se ancora non ha capito che io non ci casco.
Cercai di trovare nell'armadio vestiti consoni alla serata: un pantalone, una maglietta e una giacchina di pelle.
Carola mi passò a prendere.
Carola: sei sicura che vuoi tornare in quel posto?
Io: sicurissima... Stasera gareggerai con Davide?
Carola: beh.. Lui me l'ha chiesto, ma io non so se accettare...
Io: meglio che non accetti..
Carola: ecco la solita Silvia con la testa sulle spalle!
Io: lo dico solo per te.. È pericoloso aggrapparsi alla schiena di un ragazzo che corre a non so quanti chilometri all'ora in moto!
Carola sbuffò.
Una volta arrivate, trovammo subito Davide.
Davide: hey tesoro!!
Io: tesoro?! -dissi rimanendo sorpresa.
Carola: scusa se non te l'ho detto prima ma... Io e Davide stiamo insieme!! -esclamò saltellando.
Feci un finto sorriso per non interrompere l'entusiasmo della mia amica.
Mi guardai intorno: nessuna traccia di quel vecchio che mi aveva aggredita pochi giorni fa.
Scorsi Alex tra la folla: non so per quale strano motivo, ma le mie gambe mi fecero dirigere verso di lui.
Più andai avanti, più la mia visuale di Alex si allargava e così potei notare che c'era una ragazza davvero carina a fianco della sua moto.
Il mio istinto mi fece indietreggiare, ma Alex mi notò tra la folla.
Mi fece segno di raggiungerli.
Mi avvicinai a loro lentamente.
Alex: hey Silvia che ci fai di nuovo qui? -mi chiese un pò agitato.
Io: ehm.. Carola mi ha portata qui nuovamente... -mentì.
Xx: e questa chi è? Dove l'ha lasciato il biberon? -ridacchiò la ragazza vicino alla moto di Alex.
Alex: lei è una mia amica. Si chiama Silvia, e ha 18 anni, non ha molti anni in meno di te, Jane.
Quella ragazza, che si chiamava Jane, continuava a ridacchiare e a fissarmi come se fossi una bambina di 6 anni.
Io: sentiamo Jane, quanti anni hai tu?
Jane: 20. -rispose acida.
Io: wow, allora si che non hai più bisogno del pannolino.
Alex scoppiò a ridere, provocando la rabbia di Jane.
Jane mi fissava con aria di sfida, come d'altronde lo facevo anche io.
Jane: almeno io so gareggiare... Ad esempio stasera Alex mi ha chiesto di gareggiare con lui, ed io ho accettato volentieri.. Non mi sembra che l'altro giorno, quando l'ha chiesto a te, tu abbia accettato...
Alex aprì la bocca, come se stesse per ribattere, ma Jane salì in sella e lo strinse talmente forte che l'aria gli si bloccò nei polmoni.
Io: beh... Io oggi gareggerò con lui! -dissi indicando un ragazzo che stava sistemando i freni della moto.
Io: hey!! -urlai sbracciandomi verso di lui.
Il ragazzo si girò, e rivelò un bellissimo tipo dal sorriso smagliante.
Xx: dici a me splendore? -disse sorridendo, cosa che provocò un'occhiataccia da Alex.
Io: si.. Posso gareggiare con te stasera?
Alex: Roby, è piccola, non fare stronzate. -l'ammonì Alex.
Io: non sono piccola. -urlai innervosita ad Alex.
Così, mi diressi verso la moto del ragazzo che sembrava si chiamasse Roby, salì in sella e guardai con odio sia Alex che Jane.
Alex sbuffò e fece la sua solita faccia di quando ci siamo conosciuti.
Scorsi da lontano Davide con dietro Carola. Carola mi vide, e sembrò divertita, forse da quello che le avevo detto prima e da quello che stavo facendo adesso.
Un uomo sventolò la bandiera ed urlò:
Xx: 3...2...1...VIA!
Tutti partirono, compreso Roby.
Mi rendevo conto che stavo stritolando Roby, ma non mi importava perchè avevo paura. Forse se ci fosse stato Alex, sarebbe stato diverso.
Io: non puoi andare più piano?! -urlai al ragazzo davanti a me.
Roby: splendore, dobbiamo vincere, non possiamo rallentare!!
I miei occhi iniziarono a gonfiarsi di lacrime. Avevo paura. Come mi era venuto in mente di gareggiare a queste corse?
Io: fammi scendere! -urlai.
Roby: impossibile splendore!
Iniziai a dare pugni sulla sua schiena, per farlo fermare e farmi scendere.
Roby: smettila! -urlò con tono più duro.
Io: voglio scendere! -urlai continuando a lanciargli pugni sulla schiena.
Roby si fermò di scatto con la moto.
Scesi velocemente. Roby mi guardò un'ultima volta con diprezzo e esclamó:
Roby: aveva ragione Alex.. Sei una bambina, una bambina capricciosa!
Detto così, ripartì in sella alla sua moto.
Mi accasciai a terra. Era freddo, e qui nessuno sarebbe passato, se non gli altri corridori.
Così mi alzai, e mi incamminai verso la fine della pista, anche se questa fine sembrava non arrivare mai.

POV. ALEX
Jane: abbiamo vintoooo!! -urlò Jane agghindandosi a me.
Alex: già.. -esclamai non troppo contento.
A mano a mano, arrivarono anche gli altri corridori, prima Davide insieme a Carola, poi Fausto, Claudio, Timmy e infine Roby. Quando vidi Roby senza Silvia, la rabbia iniziò a bollirmi dentro.
Mi avvicinai a lui, cercando di restare più calmo possibile.
Io: Silvia?
Roby: e chi è..?
Io: la ragazza con cui hai corso adesso.
Roby: la bambina capricciosa? Ah, non smetteva di darmi pugni così l'ho mollata nel mezzo della pista... Tra poco arriva.
Io: cazzo Roby, ma è una ragazzina, come hai potuto lasciarla li da sola?! -urlai.
Roby: non è problema mio..
Stavo per tirargli un pugno in faccia, quando Carola mi fermò.
Carola: dai valla a prendere.. E stai calmo.. -disse dandomi una pacca sulla spalla.
Annuì e salì velocemente in sella per andare a riprendere quella ragazza.
La trovai camminante lungo la strada. Saranno mancati ancora 4 km.
Io: Silvia.. Vieni dai..
Silvia: no. Non ho intenzione di salire sulla moto di uno che mi reputa una bambina.
Io: dai, ma stavo scherzando... -dissi spegnendo il motore.
Silvia: si certo.. Non sai quanto ti odio.
Io: allora è reciproca la cosa. -ridacchiai.
Silvia sbuffò.
Silvia: smettila di ridere! -urlò istericamente.
Io: dai andiamo, che ti accompagno a casa... -dissi avvicinandomi a lei e afferrandogli la mano.
Lei sussultò, lo stesso sussulto che aveva fatto quando eravamo sdraiati sull'erba e le avevo messo una ciocca di capelli dietro l'orecchia.
Poi fu un attimo: Silvia sembrò diventare più scura in volto, urlò "Ti odio" al vento e si voltò per lanciarmi un pugno in piena faccia. Glielo bloccai appena in tempo.
Le nostre facce erano a pochi centimetri di distanza.
Io: ma che ti prende?!
Silvia: io.. Ti odio.. -disse sospirando.
Ci stavamo fissando ed eravamo rimasti nella stessa posizione di prima: io che le blocco il pugno con la mia mano, e lei con la sua mano a forma di pugno dentro la mia.
Io: io.. Ti voglio bene.. E sei carina quando fai l'arrabbiata, soprattutto quando non ti riesce, come ora. -dissi ridendo e montando in sella alla moto.
Silvia sbuffò e salì dietro di me.
L'accompagnai a casa, e poco prima che se ne andasse, mi bisbigliò:
Silvia: anche io ti voglio bene Alex.. Ma.. Odio quando fai lo stronzo.
Annuì e le sorrisi.

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