|Capitolo 31|

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Finalmente ce l'ho fatta!
Ho superato l'esame anche con un buon punteggio!
Oggi è il giorno del diploma, giorno classico in cui i neo diplomati si metteranno la casacca rossa insieme al cappellino e riceveranno il loro pezzo di carta da appendere in camera.
Era da tanto che aspettavo questo momento e con la perdita della mia migliore amica e del mio ragazzo, ho avuto tempo di concentrarmi nello studio.
Alla fine ho deciso.
Vado in Francia.
Ricomincio una nuova vita dimenticando il passato!
.. anche se avrei voluto ricominciarla con Alex la mia nuova vita.
Non l'ho più sentito. E neanche Carola ho più sentito.
Mi sono stancata di andare dietro la gente, ora chi mi vuole mi venga a prendere.
Ritorno al presente e mi inizio a vestire.
Sto cercando in tutti i modi di dimenticare i mille pensieri che mi frullano in testa perché questa è una giornata importante e devo per forza essere felice.
Vengo accompagnata dai miei e da Sara: parteciperanno al mio diploma.
Scendo dalla macchina e vedo tutte le mie compagne di classe, inclusi anche i maschi che studiavano in un altro piano della mia scuola.
C'è anche Carola tra la gente. Indossa anche lei la casacca rossa e se ne sta tutta sola seduta in un angolo.
Le altre ragazze chiacchierano e si scambiano risatine e sorrisini complici.
Carola mi inizia a fissare ed io faccio finta di niente.
Poi ad un certo punto sento pronunciare il mio nome proprio da lei.
Mi volto un po' sorpresa, visto che ormai era già da un po' che neanche mi rivolgeva la parola.
Mi avvicino a lei.
Io: ciao.
Carola: ciao.. volevo solamente chiederti come va.
Io: beh tutto bene, e tu?
Carola: bene.
Alcuni attimi di silenzio invasero la nostra conversazione.
Ero stanca di questa situazione.
Carola: che università prenderai? Beh immagino qualcosa di prestigioso. -dice ridendo sarcasticamente.
Rimango seria e le rispondo in modo un po' irritato.
Io: beh in effetti si.. vado in Francia.
Carola rimane impietrita per un po' di secondi, come d'altronde aveva fatto Alex.
Io: beh? Non parli più?
Carola: parlo ancora tranquilla.. sono solo rimasta sorpresa da questa tua decisione. Pensavo volessi rimanere qua con Alex.
Io: io e lui abbiamo chiuso da un po'. Non l'ha presa bene la mia ipotesi di andare in Francia con lui.
Carola rimane per un po' in silenzio.
Odio questi attimi morti.
Io: e tu? Che università prenderai?
Che domanda sciocca da parte mia visto che Carola mi ha sempre detto che il prima possibile avrebbe voluto andare a lavorare.
Carola: beh penso che tu già lo sappia.
Annuisco.
Improvvisamente sentimmo pronunciare i nostri nomi dal microfono.
Insieme ci precipitammo sul palco e ognuna di noi afferrò il proprio diploma.
Per una volta ero davvero fiera di me.
Ce l'avevo finalmente fatta!

•UN'ESTATE DOPO•
Stavo finendo di chiudere le ultime cose in valigia.
Avevo passato un'estate bella ma allo stesso tempo sofferente.
Avevo conosciuto una nuova ragazza, Clarissa e avevo da poco scoperto che anche lei andava a frequentare la mia stessa università.
Abbiamo legato molto, ho passato quasi tutta l'estate con lei e le sue amiche.
La parte dolorosa è stata invece passare l'intera estate senza la mia vera compagnia.
Non avevo visto neanche una volta Carola al mare. A lei non piaceva e se ci andava in passato era perché la spingevo io.
Lei non aveva altre amiche all'infuori di me, ma io non le avrei chiesto scusa per qualcosa che non ho fatto, sarebbe stata lei a dover venire da me. Ci avevo provato mille volte a parlarle, ma lei niente ed ora basta.
Alex.
L'ho visto circa con 20 ragazze diverse ogni mese.
Lo vedevo mentre stava con le altre, come si era ridotto.
Beveva, fumava e andava a puttane.
Mi mancava da morire il vecchio Alex. Forse quella parte di lui se n'è andata per sempre quando ha perso Davide.
Mamma: Silvia muoviti sennò perdi il volo!
A risvegliarmi è mia madre con la sua solita voce stridula alle 7 di mattina.
Chiudo l'ultima borsa e mi metto a fissare la mia camera, quella che mi ha visto crescere da quando sono nata fino ad ora.
Quante cose e quanti ricordi ci sono in questa stanza.
Scendo di sotto con le borse, seguita da mia sorella che mi aiuta a portarne alcune.
Mamma: siamo pronti? -conclude mia madre abbracciandomi.
Mi mancheranno davvero tanto.
Annuisco silenziosamente ed entriamo in macchina.

Ad un passo dalla felicitáDove le storie prendono vita. Scoprilo ora