|Capitolo 22|

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Il giorno della famosa gara arrivò. Dovevo andarci con Alex alla gara, ma purtroppo lui non è più il mio ragazzo.
È incredibile come le cose possano cambiare da un giorno all'altro: ieri ero fidanzata, oggi sono tristemente single.
Come sto? Sto di merda.
Non sono riuscita neanche ad alzarmi dal letto, naturalmente niente scuola e niente uscita pomeridiana.
Mia madre e mio padre non mi hanno detto niente sul fatto che oggi sarei restata a casa, forse si sentivano in colpa. Forse si sentiva in colpa.
Mia madre. La donna che mi ha messo al mondo, la donna che in teoria mi dovrebbe amare incondizionatamente e lo stesso dovrebbe valere per me, ma io e lei siamo diverse; non ci manifestiamo il nostro affetto, anche perchè forse non ce n'è poi così tanto, anzi ci scanniamo in continuazione.
Alex era il ragazzo della mia vita, e per colpa delle sue parole è finito tutto... O forse è colpa di Alex.
È lui che ha voluto terminare tutto.. Avevamo detto "non ci faremo condizionare dai miei genitori", e forse lui l'ha veramente fatto; forse lui voleva lasciarmi ed ha usato quello che è successo come scusa.
O forse mi sto facendo troppi film mentali.
Ma la realtà è che io sto male, sto male perchè non ho più la persona che mi rendeva felice, non ho più il mio sorriso, non ho più lui, il mio Alex.
E questa mancanza si sente più di ogni altra presenza.

Dopo che Carola seppe l'accaduto da Davide, si precipitò a casa mia. Naturalmente anche questa volta mia madre non fece storie per l'arrivo di Carola.
Non appena la ragazza entrò in camera mia, si fiondó tra le mie braccia.
Carola: amore mio, ad Alex gli spacco il culo!
L'abbracciai più forte che potevo: avevo bisogno davvero di lei.
Carola: è solo uno stronzo, lascialo perdere! Non sa cosa sta lasciando andare, una vera ragazza d'oro!
Scoppiai a piangere. Mi ero trattenuta fino a quel momento, ma poi non riuscì più ad essere forte.
Carola: piangi tesoro, che ti fa bene!
Continuai a piangere per altro tempo, così nella sua spalla.
Poi quando mi calmai, Carola mi guardò dritta negli occhi.
Carola: sai cosa facciamo? Ci prepariamo per stasera che c'è un gara importante.. Poi guardiamo Davide gareggiare, e se Alex si avvicina a te, tu lo ascolti e poi lo mandi a quel paese. Ci siamo intensi?
Scoppiai a ridere in mezzo alle lacrime.
Io: grazie Carola.. Sei davvero una buona amica!
Carola: non mi devi ringraziare...è un mio dovere!
Scoppiai a ridere nuovamente, e per qualche ora non pensai ad Alex.

POV. ALEX
Ero stato un vero stronzo. Di nuovo.
Le avevo già spezzato il cuore una volta, ed ora come un cretino, l'avevo rifatto.
Io l'amavo più di qualunque altra cosa, ma le parole di sua mamma mi avevano colpito troppo.
Lei aveva ragione perfettamente, io e Silvia eravamo troppo diversi. E se non ci fossimo lasciati ora, sicuramente sarebbe successo per qualcosa in cui ci trovavamo in disaccordo.
Ora stavo male, male da morire, ma sapevo che questa era la scelta giusta per lei. Avrebbe trovato qualcuno migliore di me, qualcuno che avrebbe soddisfatto i suoi genitori, qualcuno che l'avrebbe resa più felice di me, qualcuno che non sia io..
Mi faceva male lasciarla andare ma non potevo fare altrimenti.
Ne avevo parlato con Davide, e lui continuava a non capire come avessi potuto lasciarla così. Nessuno capiva, neanche io capivo.
Io non capivo, ma io sapevo.
E se solo avesse saputo anche Silvia quello che stava accadendo, mi avrebbe ringraziato.
Potevo mentire a tutti, anche a me stesso, ma alla mia coscienza no.
"Prendi in giro a qualcun'altro" ripeteva.
"Inventati qualunque cosa possibile immaginaria per giustificarti di aver lasciato quella ragazza, ma la realtà la sai solo tu."
Ed aveva ragione.
Se solo Silvia avesse saputo, avrebbe capito.
Ma lei non poteva sapere.
Nessuno poteva sapere.

Ad un passo dalla felicitáDove le storie prendono vita. Scoprilo ora