CECILY
Quando il telefono iniziò a suonare ero già sveglia, come ogni mattina: gli incubi non lasciavano scampo. Mi alzai dal letto trascinandomi verso l'armadio, dove presi una maglietta nera che aveva visto giorni migliori e un paio di pantaloni di jeans. La parte più divertente della mattinata è sempre stata svegliare Bella, la mia coinquilina: aveva un sonno talmente profondo che neanche un carro armato l'avrebbe svegliata, perciò ci dovevo pensare io ogni mattina. Prima di uscire passai davanti lo specchio, dove trovai una ragazza con occhiaie visibili da chilometri di distanza, capelli neri mossi che ricadevano lungo la schiena e un paio di occhi talmente scuri da poterci annegare dentro. Un alone di stanchezza mi perseguitava ogni mattina, mentre la pelle olivastra perdeva di giorno in giorno il suo colorito vivo. Sbuffando sonoramente, mi avvicinai alla camera di Bella e aprii la porta a suon di calci, tanto bussare non sarebbe servito. Un mugolio mi accolse quando entrai nella stanza buia, cercando di non inciampare tra le mille cianfrusaglie sparse in giro.- Bella svegliati, è ora di andare - ma lei si limitò a girarsi e nascondersi sotto il cuscino.
Con uno scatto della mano feci uscire gli artigli dalle dita, affilati come lame; mi avvicinai alla lavagna dove si appuntava tutti gli appuntamenti e feci scorrere i polpastrelli lungo la superficie, provocando un suono acuto che la fece drizzare in piedi, gli occhi che scintillavano.
- Lily, comincia a correre altrimenti sei morta - ringhiò da sotto il cuscino.
- Nah, poi ti toccherebbe trovare un'altra coinquilina altrettanto simpatica - ridacchiai buttandomi sul letto vicino a lei.
Di rimando, Bella mi lanciò un'occhiata assonnata prima di lanciarmi il cuscino in faccia e alzarsi.
Isabelle Monroe è sempre stata una dea: bella, forte e intelligente. Era un dato di fatto. Con i capelli castani lisci che le arrivavano alle spalle ad incorniciarle il volto e degli occhi color smeraldo, era il sogno di ogni ragazzo della Ocean High School. Anche a piedi scalzi mi sovrastava di quindici centimetri buoni, se poi si contavano i tacchi in confronto sembravo un nano da giardino.
- Hai sentito qualcuno stamattina? - mi chiese mentre si truccava.
- Simon ha detto che arriva prima per l'accoglienza ai nuovi studenti, mentre i fratelli ci aspettano all'entrata -
All'udire i fratelli, Bella cominciò a saltellare per la stanza mentre cercava di chiudere la lampo dei jeans strettissimi. Lei e Richard stavano insieme da tre anni ormai, ma l'effetto che le faceva il più grande dei fratelli non cambiava mai. Avevo sempre invidiato il loro rapporto e credevo lo l'avrei fatto in eternità.
- Bella calmati, altrimenti rompi la cerniera! Su dai, siamo in ritardo - gridai andando giù ad aspettarla.
- Come se fosse una novità! -
***
La Ocean non cambiava mai: tempeste, uragani e grandine non l'avevano mai scalfita. Sapevo perfettamente quello che mi aspettava una volta dentro e improvvisamente la voglia di ricominciare mancò. Non volevo rivedere i professori, o i bidelli, per non parlare delle fastidiose ochette capeggiate da Angel. Più di tutto, non volevo vedere Isaiah.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi che i fratelli ci avevano raggiunto all'entrata. Richard si fiondò su Bella, travolgendola in un bacio appassionato, mentre Noah mi circondò le spalle con un braccio.
- Buongiorno splendore! Novità interessanti? - chiese con uno sguardo divertito dipinto negli occhi chiarissimi passandosi la mano libera tra i corti capelli castani.
- Nulla di interessante tesoro, qui di che si parla? -
- Non sai la novità?! - quasi urlò il più piccolo dei fratelli Lewis. Pensai che dalla mia faccia lo prese come un no.
- Isaiah ha una Fenice! - esclamò con un luccichio negli occhi.
Non riuscii a credere alle sue parole. Una Fenice? Impensabile. Lui non può aver sbagliato. Una Fenice, nonostante il nome, è l'Errore: un licantropo che l'Alpha non desidera, una persona che ha morso per sbaglio oppure perchè non aveva scelta. La Fenice è lo scarto del branco, il disonore dell'Alpha.
- Come può essere successo? -
- Nessuno sa niente - si unì Richard - ma la puoi riconoscere facilmente: segue Isaiah come se fosse la sua ombra -
Mi voltai incuriosita, cercando tra la folla l'ombra dell'Alpha, ma la confusione derivata dal suono della campanella mi costrinse a rimandare le ricerche. Con gli altri mi diressi all'interno, dove un gran via vai di studenti riempì i corridoi, accompagnato da un forte chiacchiericcio. Non ci volle molto per inquadrare Isaiah. Se ne stava appoggiato a una fila di armadietti, circondato da una fila di ragazze come se fosse al supermercato, affiancato da Jade. Secondo un parere oggettivo, la bellezza era cosa comune in quel branco; con il suo metro e novanta, Jade era considerato il secondo ragazzo più bello della scuola dopo il suo Alpha e a pari merito con Simon secondo la lista di Angel. Non negai che quegli occhi castani e la pelle olivastra gli donavano un non so che di esotico, mentre i capelli lunghi tenuti in un codino lo rendrvano come un guerriero africano. Mi sono sempre detta che non era legale essere così belli. Se poi lui era solo il secondo in classifica, Isaiah era come un dio di un pianeta lontano, irraggiungibile. Non che mi importasse, certo.
Fu' in questo momento che la vidi per la prima volta. La minuta ragazzina incastrata tra Jade e isaiah stonava in un certo senso con le bionde tinte e rifatte che circondavano i due modelli. La piccola doveva essere sicuramente del primo anno; dalla mia posizione riuscivo a intravvedere gli occhi grandi e intimoriti, di un azzurro tenue, mentre il viso magro era avvolto da lunghi capelli castani. Poteva tranquillamente passare per la sorellina di Isaiah, se non fosse per il fatto che era figlio unico. La ragazzina si premette il più possibile tra i ragazzi, come per cercare protezione, ma i due non ci fecero minimamente caso. Troppo impegnati a squadrare la fila di tette e culi che hanno davanti. Che schifo.
- L'hai vista? - sussurrò Noah indicandola con un cenno del mento.
Annuii e mi avviai verso la mia classe, un po' amareggiata per non avere i fratelli e Bella come compagni.
Appena vidi Isaiah muovere un passo verso la mia direzione, pregai ogni dio esistente perchè non venisse proprio qui.
A quanto pare la fortuna non era mai dalla mia parte.
- Hey, Ombra, che piacere rivederti - sbuffò passandomi davanti e bloccandomi la porta. Detestavo quando mi chiamava ombra, perchè " Ombra dell'Alpha che minaccia la mia posizione ogni giorno" era troppo lungo per un idiota come lui.
- E' sempre un piacere, idiota. Ora, se permetti... - ma non si spostò. Dio, quanto lo detestavo.
- Cos'è tutta questa fretta? Paura che morda? - disse sfoderando un canino.
- Fortunatamente ci ha già pensato qualcuno prima di te, ma a quanto pare ormai il tuo famoso morso è in saldo - lo sbeffeggiai facendo un cenno alla ragazzina che stava arrivando con Jade.
Mi parve di scorgere un lampo di rabbia in quegli occhi di diamante, ma anche se fosse passò in un istante.
- Per Sophie è stato un onore, non un errore. E poi, anche tu sei un errore, no? - sorrise.
Una furia omicida mi salì dallo stomaco e giurai che prima o poi quello lo avrei ammazzato. Sentii gli artigli e i canini premere per uscire, ma una stretta alla spalla mi fece subito calmare. Solo lui poteva avere questo effetto.
- Cecily non è il mio errore, è la mia punta di diamante. Perciò ti conviene andarti a sedere se non vuoi scatenare una rissa qui, piccolo Alpha -
La chioma bionda di Simon spuntò da sopra la mia testa, mentre gli occhi verdi divennero rossi per un istante per chiarire il concetto.
Isaiah lanciò un'ultima occhiata a entrambi prima di prendere posto vicino a Jade, che nel frattempo aveva accompagnato la ragazzina, Sophie, nella sua classe.
Insieme, io e Simon ci sedemmo in seconda fila, mentre lo sguardo perforante dell'Alpha non ne voleva sapere di mollarci.
Sarebbe stato un lungo anno, ma questo era solo l'inizio.
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The Alpha's War
WerewolfDue branchi, due storie, due Alpha. Isaiah vuole solo spassarsela con gli amici, godersi la vita come se non ci fosse un domani e imporre il proprio potere nella cittadina di Columbia. Ma quando il branco di Cecily, guidato dall'Alpha Simon com...