III - Rivals

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CECILY
- Non possiamo occuparci di una ragazzina alle prime armi, il suo Alpha è Isaiah, non Simon, sarebbe solo uno spreco di tempo - rispose Richard serio.
- E come sai, quando verrà il momento, Isaiah si schiererà con lui: è nel nostro istinto proteggerela persona che ci ha morso - concluse Noah.
Nonostante tutto, ero ancora dell'idea che quella ragazza sarebbe stata la chiave per ottenere la mia vendetta. Dopo la scuola ci eravamo radunati a casa di Simon per fare il punto della situazione e l'ordine del giorno prevedeva proprio la piccola Fenice.
- Tu cosa ne pensi Boss? - chiese Bella a Simon, sistemandosi meglio accanto a Richard.
- Cecily, questa volta non credo che il tuo piano funzionerebbe. Anche se riuscissimo a portare Sophie dalla nostra parte, chi ci garantisce che non ritorni dal suo Alpha quando arriverà la battaglia? E se anche scegliesse noi, cosa ti fa credere che Isaiah la segua? -
Simon mi guardò dritto negli occhi e per una volta non lo sentii dalla mia parte. Li capivo, loro non avevano visto quello che avevo visto io. Negli occhi di Sophie avevo letto una profonda tristezza, tanto grande da non poter essere colmata da semplici parole. Quella ragazza aveva bisogno di amore, affetto e gentilezza, esattamente come me anni prima. Anche Isaiah lo sapeva e avrei scommesso qualunque cosa che centrasse col motivo del morso. Quando lo avevo provocato quella mattina, avevo capito che c'era molto di più che non era disposto a rivelare.
- Datemi almeno il tempo di provare quello che dico. Ve lo dimostrerò, nel frattempo terremo le cose come stanno - mi arresi momentaneamente.
Gli altri annuirono, mentre Bella mi rivolse un sorriso. Insieme, la ragazza e i fratelli decisero di tornare a casa, mentre io rimasi ancora con Simon.
Il ragazzo si alzò e venne a sedersi vicino a me come faceva sempre quando eravamo soli e mi strinse in un abbraccio.
- Cecily, possiamo permetterci solo certezze. Non possiamo sbagliare - sussurrò dandomi un bacio in fronte. Alzai lo sguardo e incrociai due smeraldi che mi fissavano con dolcezza. Mi accoccolai al suo fianco e mi lasciai trasportare dalle sue parole.
- Devi avere pazienza, l'eclissi non è lontana. Avrai la tua vendetta e poi ce ne andremo da questa città piena di brutti ricordi. Insieme -
- Insieme - sospirai.
Simon mi tenne tra le braccia fino a che qualcuno cominciò a battere furiosamente la porta. Mi alzai e controvoglia andai ad aprire. Un idiota di un metro e ottanta, capelli castani e occhi azzurri stava sulla soglia con fare annoiato.
Ringhiai in risposta al suo ghigno strafottente, mentre con noncuranza mi superava e raggiungeva Simon. D'istinto mi girai, lo presi per il colletto dl giubotto di pelle e lo rispedii contro la porta chiusa.
- Nessuno ti ha detto che potevi entrare - scandii bene le parole mostrando i canini.
- Vi avevo visti così soletti, pensavo che avreste voluto compagnia - alzò le spalle con fare innocente.
- Lascialo andare piccola - sbuffò Simon.
- Piccola? O mio dio non ditemi che ho interrotto qualcosa di molto piccante - ammiccò accarezzandomi la guancia. In risposta, sfoderai gli artigli e glieli piantai tra gli addominali scolpiti ad opera d'arte. Isaiah fece una smorfia di dolore e fece scintillare gli occhi di un rosso fuoco.
- Isaiah, non ti conviene provocare: posto sbagliato momento sbagliato - rispose Simon avvicinandosi e cingendomi la vita. Isaiah fulminò le sue mani sul mio fianco per non so quale motivo prima di proseguire.
- Sono qui per Ombra. Ho bisogno di parlare di Sophie con lei -
Cazzata. Grande cazzata.
Simon mi guardò per un secondo ed io annuii: volevo vedere dove voleva veramente andare a parare.
Con un finto inchino, l'idiota si avviò verso l'uscita e io lo seguii lanciando un'occhiata a Simon che mi rispose con un sorriso.
Scesi le scale e trovai Isaiah che mi aspettava.
Aspettai che ci fossimo allontanati abbastanza versoil bosco prima di parlare.
- Allora, perché volevi parlarmi? -
- Per Sophie, te l'ho detto -
- Non farmi ripetere le cose due volte - Isaiah mi guardò storto ma poi si mise a ridere - l'avevate capito entrambi vero? Beh tecnicamente centra con Sophie. Voglio sapere cosa intendeva quando ti ha detto che tu non sei come lei - sparò secco.
Doveva essere incredibilmente sicuro di se o incredibilmente stupido se pensava davvero che glielo avrei detto sul serio.
- Tu hai bisogno di una cura se pensi che ti dica tutto, amico -
- mmm da idiota ad amico: sono già passato di status. E poi hai appena ammesso che nascondi qualcosa, non hai negato -
Uno a zero per lui. Cazzo.
Sbuffai e gli tirai un pugno sul braccio, trovando un bicipite duro come cemento.
- Vabbe, ci ho provato. Però ho bisogno davvero di aiuto con Sophie -
Si fermò guardandomi con i suoi occhi azzurri come il cielo in primavera e mi chiesi per un secondo se con quegli occhi così chiari il mondo apparisse un po' meno scuro.
- Perché proprio io? -
- Perché ho sentito le tue parole oggi e io non saprei fare di meglio - dallo sguardo sembrava sincero.
- E io cosa ci guadagno? -
- Tutto quello che vuoi - rispose porgendomi la mano. Avrei potuto trarre vantaggio da questo patto: avere Sophie vicino avrebbe dimezzato la fatica per portarla dalla nostra parte; in più avrei potuto tenere d'occhio Isaiah e magari avvicinarmi a lui.
- Accetto. A tempo debito chiederò qualcosain cambio -
Lui sorrise e tolse la mano poco prima che potessi afferrarla, avvicinò vertiginosamente il volto al mio e mi baciò sulle labbra delicatamente.
- Io preferisco chiudere così un accordo - sorrise maliziosamente a pochi centimetri dal mio naso. Avrei voluto graffiarlo, picchiarlo, usarlo come un sacco da boxe e restituirlo al suo branco in un sacco per cadaveri ma non feci in tempo.
Un cervo imbizzarrito si fiondò su di me: Isaiah fece in tempo ad ucciderlo prima che mi travolse, ma la salma mi cadde ugualmente addosso.
A differenza di Isaiah, notai subito che sulla pelle dell'animale era incisa una scritta fresca, da cui scendevano rivoli di sangue.
L'eclissi è vicina, ma lo è anche la luna di sangue. Scappa fin che puoi, prima o poi sarai mia. Viva o morta.
Urlai con tutta la forza che avevo in corpo.

Mi aveva trovata.

The Alpha's WarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora