XXXVII - Home.

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CECILY

La vita sapeva essere piuttosto ironica.

Mesi fa io e gli altri del branco ci eravamo ritrovati seduti in quello stesso soggiorno per discutere di Sophie e della strana piega che le cose avevano preso. Simon era vivo, Xander ancora morto per quello che ne sapevo, Isaiah il nemico e Kalar una minaccia da estirpare.

Soffiai sonoramente sulla tazza di caffè che tenevo tra le mani. Com'erano state stravolte le cose in così poco tempo.

Avevo perso mio fratello e questa volta non sarebbe tornato. Se perderlo la prima volta era stato devastante, la seconda mi aveva letteralmente squarciato. Una parte di me era morta con lui un'altra dannatissima volta. 

Ma anche qualcos'altro era cambiato: gli occhi verdi che mi stavano fissando in quel momento ne erano la prova evidente.

- Stai bene? - 

Era una domanda stupida, ma il fatto che fosse stato Simon a pormela beh... acquistava senso.

Non ricordavo esattamente come avevo fatto a tornare alla base, probabilmente ero ancora in stato confusionale. Mi ero ritrovata seduta sull'enorme divano con una coperta sulle spalle e una tazza fumante di caffè. Simon mi era rimasto accanto tutto il tempo con la scusa di volersi accertare che non sarei crollata in pezzi da lì a poco. In realtà non avevo nemmeno la forza di crollare a pezzi. Il che faceva piuttosto schifo. 

Bella si era fiondata in camera di Richard senza dire una parola, lasciando una Angel martoriata sulla soglia come trofeo di caccia. Jade, dopo essersi scambiato un'occhiata con Isaiah, scaricò malamente il corpo senza sensi di Noah e si appartò con Roxanne, la quale con le lacrime agli occhi lo abbracciò e lo baciò come per accertarsi che fosse vivo e vegeto davanti a lei. Isaiah si caricò i due corpi in spalla e lì porto in palestra, trasformata in una cella improvvisata. Ches e Sophie scelsero quel momento per raggiungerci, ma si bloccarono una volta che videro chi era rimasto in soggiorno: io e un Simon redivivo.

Tempo di riempirmi la seconda tazza che eravamo di nuovo tutti riuniti in quello spazio troppo stretto per così tanti licantropi. Isaiah non si era seduto vicino a me e mentalmente lo ringraziai: la mia attenzione sarebbe stata solo per Simon.

Per l'occasione anche Richard si era unito a noi, raggiungendoci aiutato da Bella e Jade con una sedia a rotelle un po' precaria.

- Allora? - chiese Ches con fare ovvio interrompendo quel silenzio che si era creato.

Simon mi lanciò un'occhiata prima di sistemarsi al centro del cerchio che si era creato.

Sospirò - Tempo di spiegazioni, le domande alla fine -

Ora aveva decisamente la totale attenzione del branco.

- Come sapete, una volta... ecco, morto, la mia anima, in quanto Alfa ucciso da un Alfa finì nella Dimensione del Demone Lupo - 

Una fitta mi travolse. Io l'avevo ucciso.

- Qui incontrai Xander Morgenstern. Lui mi riconobbe e mi spiegò cos'era successo, il perchè non fossi "completamente morto", diciamo. Xander mi disse poi che aveva un piano, ma che la mia morte avrebbe complicato un po' le cose. Dovete sapere che quando un Demone Lupo viene ucciso, l'anima che lo ha reso tale viene liberata. Xander era sicuro che la sera dell'Eclissi tu, Lily, saresti diventata un Demone Lupo per riuscire a sconfiggerlo. Mi disse che ne era sicuro perché tu e lui ragionate allo stesso modo - accennò una risata amara nel dire quella frase. Aveva ragione, io e mio fratello non ci assomigliavamo solo a livello fisico, ma anche a livello intellettuale. 

- Tu avresti ucciso Isaiah, come da programma, e poi avresti ucciso Kalar, liberando l'anima di tuo fratello e riportandolo così di nuovo in vita. Le cose sarebbero andate così se non... -

The Alpha's WarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora