VI - The Dress

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CECILY
- Quindi hai dormito con lui -
- Si -
- E gli dai una mano ad allenare la Fenice -
- Si -
- E avete dichiarato tregua -
- Si -
- Ah -
Sorseggiai un po' del mio frullato continuando a studiare la reazione di Bella. Era la prima a cui l'avevo detto e probabilmente anche l'ultima.
- Altro? - chiesi alzando lo sguardo verso di lei.
- Veramente si. Hai davvero dormito? Beh voglio dire... lo sai - continuò accompagnandosi con un gesto della mano.
Il problema era quello e lo sapevo benissimo. Non era il sesso che le interessava, ma il fatto che avessi veramente chiuso occhio. È da quella notte di tre anni fa che non riuscivo a dormire; gli incubi mi avevano sempre perseguitato come se fossero parte di me, senza lasciare scampo. Tutto per tre lunghi anni, ogni notte. Tranne due giorni fa. Perché con lui accanto ero riuscita a fare qualcosa che mi terrorizzava? Addormentarmi sapendo che mi sarei sempre svegliata tremando e sudando, annegando tra le mie grida era il vero incubo.
Ma con lui, qulcosa era cambiato.
Omisi il fatto di aver nominato Xander: sapevo di aver comesso un errore non da poco che mi si sarebbe ritorto contro.
Annuii.
- Perché lui? Non capisco - sbottò confusa abbandonandosi sulla sedia.
- Fidati, me lo sto chiedendo anche io. Per un motivo o per un'altro, finisco per piangere davanti a lui perché riesce a toccare tasti dolenti senza saperlo e questo mi da parecchio fastidio. Non voglio mostrarmi debole davanti a uno come lui -
Bella sembrò pensarci un attimo prima di sbattere bruscamente il palmo contro il tavolino. La fissai confusa mentre la sua espressione da illuminata divenne particolarmente pericolosa.
- Allora dimostragli di cosa sei capace - sussurrò provocatoria - Seducilo -
Mi ci volle qualche istante per metabolizzare la cosa.
- Cosa?! - quasi urlai.
- Ma certo! - esclamò euforica - lo devi conquistare, abbattere le sue difese, renderlo vulnerabile. Tu stessa hai detto che quando guarda Sophie qualcosa cambia in lui: bene, significa che non è invincibile. Isaiah può essere un Alpha, ma rimane un uomo. Una volta nelle tue mani, potrai usarlo quanto vuoi. Devi mettere da parte la tua sete di vendetta e concentrarti su di lui -
- Dimentichi una cosa: io lo odio - ci tenni a precisare.
- No, tu non lo odi; tu odi chi l'ha morso che è ben diverso, esattamente come lui ti odia perché sei stata morsa da Simon. Voi due siete come perfetti sconosciuti, almeno fino a questi giorni. Hai idea di quanto parla un uomo stregato? Fidati di me, parecchio. E noi abbiamo bisogno che parli entro la prossima eclissi -
Aveva ragione, ma rimaneva una cosa impensabile. Io? Far cadere Isaiah ai miei piedi? Figuriamoci.
- Non fare quella faccia. Vuoi o no dimostragli di che pasta sei fatta? -
Era inutile protesare, tanto non avrebbe capito... dopotutto non sapeva nulla di quella notte.
Promisi a Bella che avrei fatto del mio meglio e la convinsi a proseguire il nostro intenso pomeriggio di shopping.
All'uscita dell'ennesimo negozio dove Bella aveva provato mezza scorta, decisi definitivamente che il destino era un grande bastardo.
Dal negozio di fronte stava uscendo una barbie, che avrei riconosciuto tra mille, a braccetto col suo ken. Dietro, un piccolo tornado dai capelli rossi rideva a una battuta del suo bel guerriero africano. Che bel quadretto. - Angel, Isaiah, Roxanne e Jade. Chiamasi fortuna! - esclamò Bella trascinandomi verso di loro.
- Io la chimerei sfiga - brontolai.
Li seguimmo fino al prossimo negozio dove casualmente entrammo insieme e dove sempre casualmente Bella decise di svaligiare mezza boutique.
C'erano momenti in cui l'avrei volentieri strangolata.
- Ma guarda un po' che bella sorpresa, non è vero Isaiah? - esordì Angel sarcastica piazzandosi davanti a noi. Isaiah mi rivolse un ghigno provocatorio, prima di abbandonarsi sul divanetto accanto a Jade.
- Anche voi qui per comprare i vestiti per la festa? Ah no aspetta, nessuno vi ha invitato - ridacchiò Angel svelando i denti perfetti resi ancora più bianchi dal rossetto rosso.

Giusto, sabato ci sarebbe stata la festa, e non una a caso. Le feste di compleanno di Peter O'Conner avevano lo stesso livello di importanza del ballo di fine anno o del Ringraziamento, il che rendeva l'idea. Il figlioletto del sindaco O'Conner amava sbattere in faccia agli altri poveri plebei cosa si poteva permettere, era uno dei suoi hobby preferiti assieme ai motori. Feste che facevano parlare l'intera città e quelle vicine, una fila di donne disposte a tutto per una serata tra le sue lenzuola e tonnellate di soldi che riempivano la "modesta villa" che troneggiava sulla città. Come se non bastasse, ovviamente era l'ultimo membro del branco di Isaiah.
- Da quello che ci risulta, non serve un invito. Quindi si, siamo qui per il vestito - rispose cortesemente Bella. Trattenni lo sfogo interiore e cercai di non sgranare gli occhi. Perfetto, ora sarei dovuta anche andare a una stupida festa. Le gioie della vita erano sempre infinite.
Angel ci lanciò un'occhiata assassina prima di voltarsi verso il camerino.
Uno a zero per Bella.
Isaiah ridacchiava accanto al suo migliore amico, mentre Rox ci guardò con un'espressione rammaricata, come per scusarsi per il comportamento della bionda. Le sorrisi di rimando per tranquillizzarla, poi Isaiah decise di rovinare il momento.
- Allora Ombra, cosa metterai sabato? Un paio di jeans a zampa e il maglione della nonna? - davvero molto maturo.
Prima che potessi ribattere a tono, Bella mi sequestrò e mi lanciò dentro un camerino con tre vestiti dai colori sgargianti: verde, giallo e rosa acceso.
Sbuffai, ma il suo sguardo non ammetteva repliche. Due a zero per Bella.
Provai il primo e me ne pentii subito. Il verde non era decisamente il mio colore; l'abito cadeva dritto fino alle ginocchia, nascondendo tutti i "punti di forza", come li definiva la mia amica. Col giallo non andò meglio: un canarino era più sexy di me. Scartai anche l'ultimo che mi faceva assomigliare ad un incrocio tra un finicottero e un confetto.
Misi la testa fuori dalla tendina e trovai Bella davanti allo specchio con un vestito viola bellissimo che le calzava a pennello. Le feci l'occhiolino in segno di approvazione e le mimai un "andiamocene ti prego" ottenendo in risposta un paio di canini scoperti e occhi gialli scintillanti. Tre a zero per Bella. Un'imprecazione praticamente urlata mi fece voltare di scatto la testa. Angel stava mostrando a Isaiah un vestito che mi lasciò senza parole: sembrava che un pittore ci avesse disegnato il cielo notturno in tutte le sue sfumature. Il vestito era lungo, con le spalline fini intrecciate tra loro; aveva una scollatura profonda ma elegante, non volgare.
A quanto pare Isaiah non era della stessa opinione: Angel lo stava ricoprendo di parole perché le aveva detto che non le stava bene. Istintivamente ridacchiai e lui si accorse di me. Mi ritirai all'istante e presi i miei vestiti per cambiarmi e togliermi quella sottospecie di mousse alla fragola che indossavo.
- Carino il vestito, sembra zucchero filato. Davvero hai intenzione di uscire così? - la voce ironica di Isaiah mi fece sobbalzare. Lo fissai attraverso lo specchio, ma questa volta aveva ragione lui, così accennai una risata.
- No, è inguardabile. Credo che sceglierò l'opzione jeans a zampa e maglione della nonna - sbuffai.
- Che ne dici di questo invece? - strinsi gli occhi per vedere meglio ciò che teneva in mano: era il vestito di Angel.
- Cos'è, mi rifili gli scarti della tua ragazza? - cercai di sopprimere quella lieve gratitudine che provavo con una bella dose di puro sarcasmo.
- In realtà, lo hai fissato così intensamente che credvo lo avresti consumato - ridacchiò - perciò ecco a lei madame - me lo porse.
- Ma hai detto che era brutto - sottolineai.
- Da quando ti interessa ciò che dico io? - mi prese in giro. Già, da quando? - e poi, ho detto che a Angel stava male, non che fosse brutto -
Colpita. Con uno scatto chiuse la tendina e mi lasciò sola.

Ero bella. Guardando la mia immagine allo specchio, trovai solamente una ragazza: non un licantropo, non una vendicatrice, non un'ombra. Solo una ragazza, in cerca di un vestito per andare a una festa assieme agli amici per divertirmi.
Probabilmente, se mi avesse visto Xander ora sarebbe stato felice per me.
Xander...
- Allora hai... O mio dio -
Una radiografia, ecco cosa stavano facendo gli occhi di Isaiah. Quei due pozzi cristallini percorsero ogni centimetro del mio corpo, coperto o scoperto che fosse. Non servirono parole, non quando quando i nostri sguardi si incrociarono. Avrei scommesso oro dicendo che quello che lessi nei suoi occhi era desiderio. E cazzo, mi terrorizzava, perché l'esperienza insegna. Ma avrei mentito a me stessa se avessi detto di non aver apprezzato quello sguardo. Perché sentirmi desiderata per la prima volta non mi aveva fatto sentire una preda. Mi aveva fatto sentire donna... e potente.

Comprai il vestito ovviamente. Passammo il restante pomeriggio a chiacchierare lontano dagli altri, ma lo sguardo di Isaiah ancora mi tornava in mente e mi faceva rabbrividire. Mentalmente pensai che forse conquistarlo non sarebbe stato difficile come pensavo, dovevo solo giocare bene le mie carte, carte che non ero abituata ad usare.
E forse, tutto sommato, si sarebbe rivelato un gioco abbastanza divertente.

Angolo autrice
Ciao lettori! Ci tenevo a ringraziarvi infinitamente per i vostri voti e il vostro supporto, sono felicissima che la storia vi piaccia!
Ovviamente sono più che disponibile per critiche, suggerimenti o altro :) Sono molto curiosa di sapere cosa ne pensate dei due protagonisti, Isaiah e Cecily... e di sapere se state gia cominciando a farvi questa domnda...
Chi è lui? Chi ha morso Isaiah e chi è il destinatario della vendetta di Cecily?

Al prossimo capitolo!


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