CECILY
Non ho mai smesso di amare mio fratello, nemmeno per un istante, sin dal primo momento in cui i miei occhi si sono aperti sul mondo e hanno incontrato i suoi.
Non ero certa di poter dire la stessa cosa per Richard.
Quando divenni parte del branco, tre anni prima, il maggiore dei fratelli Lewis mi aveva tranquillizzato ed aiutato ad andare avanti, passo dopo passo. Era un caposaldo di calma e gentilezza per il gruppo, in netto contrasto con l'esuberanza di Bella e il temperamento autoritario di Simon. Nonostante fosse pacifista fino al midollo, quando si trattava di proteggere il branco non si era mai tirato indietro, combattendo con forza e coraggio fino allo stremo. Amava follemente Isabelle, tanto che per il suo compleanno mi aveva implorato di aiutarlo per preparare la sorpresa perfetta per non deluderla. Era un ragazzo d'oro, che avrebbe dato la vita per noi.
Ma in quel momento, la gentilezza e la calma erano state prepotentemente spazzate via da una rabbia e da un desiderio di vendetta innati.
Lo vidi graffiarsi le mani con gli artigli affilati in un disperato tentativo di controllarsi, mentre gli occhi di un giallo intenso erano fissi nei miei color cremisi.
Ci eravamo spostati nella palestra, ormai divenuta una prigione improvvisata. Isaiah aveva legato Angel contro il sacco da box mentre Noah dalla parte opposta per evitare incidenti di percorso. La reginetta del ballo aveva ripreso i sensi purtroppo e aveva già ricominciato a dare fiato alla bocca per niente.
- Toglietemi queste cose di dosso, stupidi meticci! -
Con tutta la tranquillità che avevo in corpo presi un bilanciere senza pesi abbandonato poco distante e glielo lanciai contro come una lancia, centrandola sulla spalla, trapassandola da parte a parte. Angel urlò di dolore lasciandosi sfuggire delle lacrime.
- Fidati che non ho sbagliato mira. Il prossimo ti arriva in quella bocca inutile che ti ritrovi -
Abbassò subito lo sguardo.
Spostai la mia attenzione per riportarla verso il traditore che mi stava inginocchiato davanti.
Noah non aveva il coraggio di guardarci in faccia, né me né suo fratello. Vigliacco.
Riuscivo a vedere gli zigomi pronunciati e le guance scavate, sangue secco sparso per il corpo mentre delle bende improvvisate cercavano di fermare il grosso e favorire la lenta guarigione. Non assomigliava per niente al ragazzo spensierato che combinava un casino dietro l'altro. Lui aveva fatto un disastro.
- Sai qual è la pena per il tradimento - non era una domanda la mia.
La morte.
Noah rabbrividì senza alzare gli occhi - ti prego - bisbigliò.
Mi girai appena in tempo per vedere Richard prendersi la testa tra le mani tentando di placare il ringhio disumano che segnalava la caduta dell'autocontrollo. Solo quando Bella gli passò le mani sul volto sembrò darsi una calmata, seppur apparente. Jade, Isaiah e Simon stavano tra loro e me, alti e statuari, oltre che visibilmente tesi.
Era compito dell'Alpha decretare ed eseguire una sentenza. L'Alpha ero io, spettava a me.
Eppure qualcosa mi tratteneva.
- Perchè l'hai fatto? - sembrò più un rimproverò che una domanda.
Vidi le sue spalle squarciate dai singhiozzi, ma non rispose.
- Noah Lewis, sai che ho i miei metodi per avere risposte, ma preferirei sentirlo dire dalla tua bocca -
Sobbalzò. Sapeva del mio potere. Sapeva che avrei potuto prendermi i suoi ricordi con la forza. Così parlò.
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The Alpha's War
Lupi mannariDue branchi, due storie, due Alpha. Isaiah vuole solo spassarsela con gli amici, godersi la vita come se non ci fosse un domani e imporre il proprio potere nella cittadina di Columbia. Ma quando il branco di Cecily, guidato dall'Alpha Simon com...