Sesta parte

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Quarto capitolo

Il mattino successivo, le sorelle vennero svegliate alle sei.
- Di male in peggio... - fu il commento negativo di Sky, che un attimo dopo si riprese da quel brutto tonfo.
- Per giunta oggi parte la nostra punizione. Mi dici che senso ha vietarci di uscire di casa proprio ora che stiamo per cambiare città e abbiamo bisogno di fare nuove amicizie? - brontolò Emily entrando in bagno.
- Già. Ci hanno torchiato alla grande - esclamò concordante la sorella.

Per le sei e mezzo si ritrovarono tutti in cucina a fare colazione.
- Ma sei proprio sicuro di conoscere la strada per l'aeroporto, caro? Non è una cattiva idea farci prestare il GPS dai signori Landsome - disse Samantha, affondando con due dita un biscotto nell'amaro caffè.
- E quando avresti intenzione di restituirglielo? Ti ricordo che Londra non è a due passi da qui. E poi, ti rendi conto che l'aeroporto è a soli quindici minuti di distanza da casa nostra, vero? Non capisco per quale motivo sei così agitata - grugnì lui, per nulla felice della scarsa fiducia che gli mostrava la moglie. - E tanto per rassicurarti, non guiderò io, ma ci accompagnerà il marito della signora Landsome.
- Ah. Scusami, caro, è che sono così emozionata per questo trasferimento che non sono più in me - mormorò lei, schiacciando con forse troppa forza il biscotto dentro al caffè, tanto che quello si afflosciò in mille briciole sul fondo della tazza.
Sky ed Emily si guardarono di sottecchi e si sorrisero: divertiva molto ad entrambe assistere alle discussioni dei genitori. Vedere la madre, sempre così seria e diligente, farsi sgridare dal padre... be', non era una scena di tutti i giorni.

Quel dì Emily si era alzata di ottimo umore; quando i genitori, il pomeriggio scorso, le avevano comunicato l'orario di partenza per la nuova città – alle sette – aveva subito telefonato a Clara per informarla, e lei le aveva assicurato che sarebbe di sicuro passata a salutarla. Quindi la ragazzina aspettava irrequieta l'arrivo della sua amica del cuore.
Subito dopo colazione, le ragazzine tornarono in camera loro e iniziarono a chiacchierare su ciò che era successo il giorno prima.
Sky assunse uno sguardo vacuo e deglutì: - Ne ho parlato con Johnny, ieri pomeriggio, e lui mi ha detto che ero ridicola a credere a queste scemenze, e mi ha riso anche in faccia. Che stupido! Se lo vedo ancora prima di partire, ricordami di staccargli l'amicizia: non si merita di avere amici, quella peste! Non sa tenersene neanche uno fisso!

Emily fissò la bambina con occhi perplessi, ma ancora prima che potesse fiatare, Samantha gridò dal fondo delle scale, con una nota sarcastica nella voce: - Sky, vieni giù, c'è qualcuno alla porta per te.
La bambina saltò repentina giù dal letto e, insieme alla sorella, spiarono dai vetri della finestra. Era Johnatan.
- Lo immaginavo - bisbigliò Emily, tornandosene comoda sul letto, con la schiena appoggiata al muro. Sky rimase ammutolita, rimanendo incollata ai vetri: - Non voglio scendere, ieri mi ha umiliata -mormorò riluttante.
- Ma dai, Sky, come puoi partire senza fare pace con lui? Te lo dico io: non puoi. Occhio che avrai la coscienza sporca - la avvertì la sorella con una nota di saggezza – molto rara dalle sue parti. Sky contorse la bocca in una smorfia, raggiungendo la porta; si fermò sulla soglia, esitò per qualche istante, poi scese di sotto con lo stomaco sottosopra. Proprio non si spiegava perché si sentiva così agitata: Johnny e lei avevano litigato molte volte, ma sempre con facilità avevano risolto i loro intoppi. Dunque perché questa voltalo scenario sembrava diverso?
Ogni nota di imbarazzo scomparì non appena Sky vide chiaramente come si era conciato l'amico. Rise docilmente, portandosi una mano alla bocca.
Il bambino aveva indosso, sotto il giaccone pesante, una tuta da clown coloratissima e al naso un cerchiolino di spugna color vermiglio. Sky riconobbe il costume. - Sei ridicolo - lo canzonò, avvicinandosi ancora di più alla porta. L'ingresso era adesso vuoto, c'erano solamente loro due.

- Pensavo che se avessi indossato il costume che mi avevi regalato tu, mi avresti scusato per ciò che ti ho detto ieri e avremmo fatto pace... - mormorò lui sottovoce, arrossendo alquanto per l'imbarazzo. Sky assunse un'espressione seria. "Devi fare la preziosa coi maschietti. Devi sempre rimanere arrabbiata con loro più del dovuto", le aveva insegnato una volta la madre, per quale occasione, lei non ricordava. Ma proprio non ce la faceva ad avercela tanto a lungo con il suo migliore amico, specie ora che stava per partire e non l'avrebbe più rivisto per chissà quanto tempo; quindi perse ogni nota di irritazione e sul suo viso tondo apparve un bel sorriso che aveva l'aria di un "Ti perdono". Il bambino tirò un lungo sospiro di sollievo.

I segreti di Borough Road Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora